Tw: aggressione, omofobia.
Questi due temi saranno raccontati attraverso un personaggio, ma ci tenevo a segnalarli in caso vogliate evitare di leggerli.La vostra salute mentale viene prima di tutto.
In caso vogliate saltare direttamente alla parte finale del capitolo dove non ci sarà più nessun tw, non esitate a scrivermi un messaggio in privato e vi dirò che parte del capitolo leggere.
Simone non si era mosso da quel tavolo, almeno finché non era arrivato loro padre.
Jacopo era rimasto accanto a lui per tutto il resto del tempo, anche se non avevano parlato.Sapeva che non serviva, anzi.
Lui aveva iniziato a capire anche quando aveva bisogno del silenzio.
Dante era arrivato mezz'ora dopo. Aveva lo sguardo di chi sapeva già. Di chi aveva già parlato con Floriana e se da una parte quella cosa lo tranquillizzava, dall'altra lo metteva terribilmente a disagio perché era come essere a pelo dell'acqua, come se non capisse se provava caldo o freddo.
<<Ehi, Simone>> il ragazzo l'aveva sentito quasi come un sussurro. E forse era proprio quello che voleva essere.
<<Pà>> aveva alzato gli occhi per guardarlo e Dante ci aveva messo poco a riprendere parola.
<<Ho già parlato con mamma, che mi ha dato il numero della madre di Pin>>
Simone aveva sentito tutto attentamente ma non sapeva proprio come rispondere, quindi si era limitato ad un mugugno <<Mh>>
<<Sappi solo che, quando te la sentirai, ci andremo>> era stato il quel momento che l'uomo si era seduto davanti a lui, allungando una mano verso la sua e stringendola leggermente.
Simone ci aveva messo un po’ a rispondere. Non sapeva bene ciò che gli passava per la testa.
O meglio, lo sapeva, solo che dirlo ad alta voce sarebbe stata tutt’altra cosa. Aveva alzato lo sguardo per poi abbassarlo subito dopo quando aveva cominciato a parlare. <<Io… voglio. Solo che c-come faccio? Con che coraggio mi presento? Gli ho rovinato la vita>>. Una lacrima era sfuggita al suo controllo e lui sapeva di star per cedere.
Poco dopo essersi passato una mano sul volto, aveva sentito le mani del fratello prendergli le guance e <<Moe, ehi, guardami>> aveva alzato gli occhi verso di lui, beandosi di quel caldo che le mani del fratello rilasciavano sulle guance.<<Ti ricordi quello che ti dico sempre quando le cose vanno male?>> gli aveva chiesto poi.
E sì, Simone se lo ricordava.
Se lo ricordava perché lo ripeteva in testa sempre: ogni volta che la più piccola cosa lo mandava in crisi.
È sempre più buio prima dell'alba.
Così aveva annuito subito prima di aggiungere un leggero <<Mh>>
<<Okay, tienilo a mente perché questa può essere la vostra alba e ricorda: non hai nessuna colpa>>. La mano di Simone aveva tremato leggermente prima di stringere quella del fratello che non si era ancora spostata dalla sua guancia. Aveva anche preso un profondo respiro prima di annuire e dire che aveva bisogno di stare un po’ da solo.
Gli altri due - presenti in quella camera - avevano annuito e Simone si era alzato per avviarsi in camera, lasciando il cellulare abbandonato sul tavolo, non curante del fatto che non avesse ancora risposto a Manuel.*
Alla fine avevano passato tutto il pomeriggio al parco, dopo il pranzo, e Manuel - per la prima volta dopo tanto - se l’era goduto.
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Aspettando primavera
Fanfiction[ Simuel|AU | What if | Jacopo vivo ] Di passati da elaborare, convivenze improvvise e futuri da allenare. "Forse i pezzi li aveva rimessi insieme a fatica. L'unico problema era che sapeva di essere ancora ben lontano dal mescolare la colla e la po...