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Re Oropher giunse al villaggio degli uomini con il sole calante,
Isalir gli indicò ove thranduil e la compagna erano.
Oropher aprì la porta di legno della stanza di Linwë : quest'ultima era sdraiata sul letto, visibilmente spossata e felice. Al suo fianco era il sorridente Principe.
I due stavano ridendo, osservando un piccolo fagotto tra le braccia di lei: Legolas.
"Padre.." Disse Thranduil senza smettere di sorridere.
Il padre si avvicinò al figlio e lo abbracciò.
Si avvicinò poi a Linwë ed osservò il suo piccolo nipote.
Rimase incantato dal piccolo volto coccoloso, occhi azzurri come quelli di Thranduil. Aveva qualcosa però anche della madre nelle fattezze..
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Passarono due mesi dalla nascita di Legolas, e venne il momento di tornare al Reame boscoso.
Ma ahimè Linwë era irremovibile e non ne voleva sapere di andarsene: prima di tutto poiché un messaggero era stato inviato al Re di Gondolin per recare la notizia del unione di Linwë e Thranduil e lei ben sapeva che nella Valle Nascosta ciò non sarebbe stato ben accolto,
E secondo non voleva allontanarsi troppo dal fratello: era infatti sua intenzione salvarlo.
Dunque alla fine Oropher cedette -sia perché non voleva causare discordia ma anche a causa di altri orchi che premevano a est del suo Bosco- e tornò con parte del suo esercito al Reame Boscoso ma lasciò parte delle sue guardie a vegliare su Linwë,Legolas e Thranduil.

Tempo dopo al 60* compleanno del capo degli Uomini, fu organizzata una grande festa dalle donne del villaggio e ogni angolo fu decorato con ghirlande. Anche gli elfi diedero qualche tocco e così ecco che improvvisamente tutti i prati divennero bianchi e rossi e viola e blu di margherite, tulipani, viole e gigli.
Ma la festa non era solo per Isalir: infatti era il 20 compleanno del giovane Legolas.
Era divenuto alto, capelli lunghi e biondi che parean illuminarsi di mille riflessi, occhi chiari come la rugiada. Aveva nel aspetto molto del padre, ma in lui era presente anche la madre nella corporatura ma soprattutto nel portamento.. E nel pensiero.
Da Thranduil apprese molte cose sugli elfi silvani, sulle flora e fauna del luogo, sulla cultura.
Dalla madre prese molto del comportamento ed era simile in lei nel pensiero.
Era più umile del padre e più intrepido, ma più silenzioso di lui.
Era anche più veloce nel prendere decisioni della madre, ma forse più testardo di lei.
La festa proseguiva bene: elfi e umani si mischiavano in balli e canti, tutti sorridevano e ridevano. I bambini correvano, gli anziani raccontavano storie felici, le madri ammiravano i balli degli elfi  e i padri ascoltavano pieni di sorpresa le Alte Guardie Silvane.
Thranduil rideva con Isalir, Legolas seduto accanto al padre osservava i piccoli correre, divertendosi a guardare le loro piccole gioie.
L unica intristita era Linwë:" oh se Fanian fosse qui!" Pensava.
Legolas si accorse che la madre era pensosa,così andò a sedersi sotto all albero ove era Linwë.
"Cosa c'è,madre? Ti vedo pensosa" disse, abbracciandola.
Lei sorrise:"oh Legolas, non preoccuparti per me."
Il giovane la guardò negli occhi.
"Ti vedo preoccupata.. O forse triste. È giorno di festa: cosa dunque agita il tuo cuore?"
-"è tuo..zio, Legolas, che mi preoccupa. Mio fratello Fanian fu catturato dagli Orchi di Angmar 20 anni fa. "
Legolas abbassò lo sguardo, triste per la madre.
La abbracciò nuovamente.
Linwë ricambiò, stridendo a se il figlio.
"Sei la persona più cara a me. " Disse.
Poi dei bambini vennero a loro, portando le loro risa che contagiarono anche i due elfi.
Legolas alla fine portò la madre nel bosco vicino, in una radura.
Abbracciati, osservarono le stelle di Varda.
Delle urla giunsero dal villaggio. All inizio i due credettero fossero causate dai piccoli monelli -che infatti continuavano a fare scherzi ai più grandi- ma erano troppo forti, ed era puro terrore.
"Thranduil!" Urlò Linwë, poi corse al villaggio con il figlio.

Parte del villaggio era andato distrutto in fiamme, bambini e anziani correvano al riparo mentre gli uomini, elfi a anche alcune donne si armarono -chi armi vere, chi inforcava forconi o pale- pronti a difendersi e attaccare.
Era giunto infatti un gran numero di Orchi che cavalcano grossi Mannari dai denti aguzzi.
Dal cielo giungeva un gran rumore sferzante: un drago si avvicinava a grande velocità.
Subito la Dama Bianca e il figlio si armarono, proteggendo gli indifesi.
Poi giunse il drago che subito diede fuoco alle povere case sopravvissute e schiacciando uomini ed elfi.
Linwë e Thranduil lo riconobbero subito: era lo stesso che rapì Fanian.
Linwë,furibonda, uccide tanti orchi facendosi strada verso il grosso drago Giallo, ai cui piedi si stendeva un letto di morte.
"Così ci rivediamo, o dama di Gondolin!" Sibilò il mostro.
"Taci, Bestia!"
Il drago emise un suono gutturale e profondo, una risata.
"Ah Linwë accogli così i vecchi amici? "
Linwë si avvicinò al drago, puntando la sua spada in alto.
"Tu non sei mio amico, non sei loro amico! Tu non hai amici, ma hai servitori e sei tu stesso un servo! Sei una creatura creata dal buio!"
Il drago rise nuovamente.
"Anche Fanian disse le stesse cose! ah quanto siete simili!"
Linwë si lascio influenzare dal potere delle parole del nostro, e corse verso esso con la spada stretta nelle mani.
Il drago fece scattare la coda, colpendo Linwë in pieno petto.
Ma l Elfa resistette al duro colpo, ed atterrò in piedi proprio al fianco delle grosse zampe del drago.
Esso non se ne rese conto- o non ne diede segno e sputando fuoco si aprì un varco nella grossa folla di combattenti.
A colpo sicuro, si avvicinò a Thranduil che era circondato da un gruppo di mannari Bianchi. Lo prese tra gli artigli, poi si preparò a volare.
Ma Linwë fu lesta: si aggrappò alla coda della bestia e si arrampicò sul dorso.
Alla fine la creatura se ne accorse e tentò di buttarla giù ma lei si teneva, e scoccò due frecce dritte nelle orbite del drago!
Thranduil cadde a terra, corse via prima che il Drago potesse schiacciarlo.
La bestia di dimenò dal dolore.
"Maledetta! " Urlò.
Sgroppò nuovamente e questa volta Linwë perse la presa, scivolando lungo il fianco della bestia.
Il servo di Morgoth tentò di approfittarne e seguendo l olfatto tentò di azzannarla.
Linwë si fece scivolare fino all ala destra,poi con la spada infilzò l ala e si lasciò scivolare a terra rompendo la membrana dell'ala del mostro.
Esso iniziò ad urlare nella lingua Oscura, poi cadde su un fianco.
Gli elfi ne approfittarono e scoccarono frecce fino a penetrare nel petto del drago, uccidendolo.
Quando la Bestia esalò l ultimo respiro, gli orchi si diedero alla fuga per tornare alla loro torre.
Ma le parole del drago avevano riaperto una ferita nel cuore di Linwë, che si diede all inseguimento degli orchi.
Thranduil subito le fu dietro e con lui tutti gli elfi rimasti e molti uomini.
Legolas invece rimase al villaggio poiché era rimasto ferito, e quando si riprese aiutò quelli rimasti.

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