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Dopo l'attacco nella foresta, Linwë perse i sensi. Era stanca, il piccolo la rendeva più debole ed era triste per il rapimento del fratello.
Thranduil si sdraiò sul prato al suo fianco, coccolandola dolcemente finché il sole non giunse e con lui l'armata del padre.
Quando Oropher vide l opera del drago e Degli orchi si sentì mancare: nove dei 10 suoi migliori guerrieri erano uccisi: due schiacciati sotto gli alberi, uno impalato su un tronco, altri 3 sotto altri alberi abbattuti dalla bestia, uno bruciato delle roventi fiamme del drago e due morti di spada.
Ne mancava solo uno al appello, che poco dopo corse incontro al sovrano.
"Sire! Vostro figlio è di qui. " Disse, senza fiato.
Il re andò scortato nel luogo indicatogli, dove trovò il principe abbracciato a Linwë, svenuta o dormiente.
"Figlio.."
Thranduil alzò lo sguardo ed Oropher si avvide che aveva il volto rigato dalle lacrime, ferito in più punti per tutto il corpo.
"Padre. "
Il re si sedette, osservando Linwë.
"Che le è accaduto?"
-" dopo.. Dopo che il drago se ne é andato, si è accorta della mancanza del fratello, che è stato portato via dagli orchi della Torre. "
Oropher poggiò la mano sulla fronte del elfa, mormorando una frase in elfico.
La dama apri gli occhi lentamente, socchiudendoli poiché il sole era ormai già sorto e la luce negli occhi doleva.
Si tirò a sedere, poi notò la presenza di Oropher. Fece per parlare ma quest ultimo la fermò:" tranquilla, sono già informato su tutto. Ora, dovreste tutti riposare ed essere curati. Specie te, Linwë di Gondolin, che porti in grembo il figlio di Thranduil. " Sorrise.
Aiutò l elfa ad alzarsi, poi tutti andarono via da quel luogo oramai triste e desolato.
Non fecero in tempo a tornare al reame Boscoso, Linwë e Thranduil rallentavano l avanzata poiché lei voleva salvare il fratello.
Una notte stellata sostarono in una radura vicino ad un torrente limpido, non tanto distante dal villaggio degli uomini.
Linwë era irrequieta, era giorni che non dormiva, e pure mangiava poco.
Ogni notte sognava il fratello: incatenato in una cella oscura, sottoposto ad interrogatori estenuanti e torture di ogni genere.
Ma quella notte non fu solo quello a non farla dormire.
Si alzò silenziosa e andò al torrente, rimirando il suo riflesso nell acqua cristallina.
"Perché.. Perché mio fratello?"
Chiuse gli occhi, e una lacrima le scese per il viso e cadde nel ruscello.
Subito l elfa avvertì un dolore improvviso alla pancia, una spinta.
Il piccolo!
Si accovacciò a terra dolorante, e si lasciò sfuggire un gemito.
Subito Thranduil fu da lei e non appena intuì, svegliò altre guardie e con loro parti al galoppo verso il villaggio degli uomini, ove avrebbero aiutato Linwë.
Isalir li accolse volentieri, e fece portare Linwë in una casa: nella stessa in cui aveva alloggiato precedentemente.
"No, no potete stare dentro!" Disse una delle donne che si occupavano di Linwë al principe.
Thranduil insisté per assistere la sua amata, ma le donne furono risolute e lo scacciarono al esterno, chiudendosi nella camera.
Da fuori Thranduil udiva solo il rumore delle donne tutte indaffarate, e Linwë.. Linwë che urlava.
Uno degli elfi venuti con il principe galoppò indietro sino al accampamento per avvisare il re, il quale udite le nuove si mise subito in marcia.
il figlio della Figlia della Luna e del Principe del Bosco nacque quando il sole sorse, e i raggi del astro accesero di luce i suoi occhi azzurri.
Legolas fu chiamato da Linwë, un nome che sarebbe per sempre stato ricordato.

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