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Quando Linwë accorse all'ingresso del bosco, vide il fratello Fanian a cavallo discutere con le guardie. Appena la vide si zittì e scese da cavallo.. E Linwë vide in che stato fosse: era pieno di ferite, l'arco che aveva con se aveva la corda spezzata.

Gli corse in contro e lo abbracciò frettolosamente. "Che è accaduto, fratello?"

Chiese.

"Che è accaduto? Tu sei sparita!" Disse infervorato Fanian. Linwë si scostò dall elfo che troneggiava su di lei.

"Fratello, veramente credevi che sarei rimasta con le mani in mano? Veramente credevi che sarei rimasta buona a Gondolin come un gatto viziato?"

-"ma è pericoloso q..."

-"il mondo È pericolo. La vita è sempre un rischio! " Scattò L'elfa, senza lasciare che suo fratello terminasse la frase.

"Che è successo, Fanian? Che ti han fatto?" Chiese poi nuovamente.

"Morgoth. Sta mandando le sue Bestie ovunque oramai, anche questo bosco non è più sicuro.. Nemmeno Gondolin. "

A quel punto sopraggiunse Thranduil.

"Questo bosco non è sicuro?" Disse ridendo. "Chi sei?"

-"Fanian di Gondolin, fratello di Linwë... E stalle lontano. "Aggiunse Fanian, guadagnandosi occhiate torve da tutti e lo sguardo sorpreso della sorella.

Il fratello guardò male un' ultima volta gli elfi silvani, poi montò a cavallo e corse via, senza degnare le grida della sorella; la quale Quella sera andò nella sua camera presto: non riusciva a smettere di pensare al fratello.

~

Era notte inoltrata, e ancora il principe non dormiva. Era irrequieto, agitato.

Si alzò e silenziosamente sgattaiolò fuori dalla sua stanza a cercare Linwë. Pensava che anche lei non riuscisse a dormire dopo l incontro con il fratello.

Bussò più volte alla porta, ma Linwë non accennava a rispondere. Thranduil spalancò la porta, e si avvicinò al letto..

Una figura giaceva sotto le coperte, ma guardando bene non sembrava respirare.

Preoccupato tirò indietro le coperte e si avvide che non C'era nessuno, bensì 3 cuscini appallottolati!

Accese una torcia ed osservò la stanza: cassetti e mobili erano aperti, mancavano le armi. Unica traccia di Linwë era una freccia dal piumaggio chiaro, forse cadutale.

Thranduil corse fuori alle stalle e sellò velocemente uno stallone Camargue bianco.

Delle guardie gli corsero incontro, ma lesto le evitò.

Galoppò fino al limitare del bosco, e si guardò intorno: al chiarore della luna si notavano tracce fresche di zoccoli.

Spronò il cavallo alla ricerca di Linwë.

Quando ormai la luna era prossima a tramontare, Thranduil sentì delle voci. Fermò il cavallo e smontò, spada sguainata.

Vide due cavalli legati ad un albero: uno baio e l altro.. Era il cavallo di Linwë.

Il principe si avvicinò cautamente, e scorse Fanian sdraiato accanto ai resti di un fuoco.

"Credevi che non mi fossi accorta che mi seguivi?" Disse una voce.

Thranduil si voltò di scatto, e vide il pallido viso di Linwë illuminato dalla luna.

'È proprio la regina della Luna', pensò.

Lei gli sorrise.

"Dunque tieni a me. "Disse, ma l'altro non seppe che ribattere,così proseguì :"ho deciso di seguire mio fratello. Abbiamo intenzione di andare alla Bianca Torre di Minas Tirith, dove giacciono altri amici e altri ancora sono prigionieri. Ma prima, ci recheremo da Melian. "

-"cosa mai vorreste fare? Andare a Minas Tirith... Ove il servo più potente del Nemico alloggia. "

"Molto bene lo so dov'è Sauron...- fece un sorriso storto-"peccato non poter vedere Melkor. ".

-"volete attaccare Sauron? Voi siete pazzi. " Disse sorpreso Thranduil.

"No, non lo siamo. Per niente. Ora, vieni ad allenarti, guardiola!" Disse ridendo Linwë.

I due si allenarono a lungo, fino a tarda mattinata, quando Fanian li raggiunse.

Quest'ultimo non commentò sulla presenza di Thranduil, anzi sembrava sollevato di sapere che ci fosse qualcun altro. Era un altra cosa a preoccuparlo: aveva osservato a lungo Thranduil mentre si allenava con Linwë e aveva notato gli atteggiamenti che aveva nei confronti della sorella.

Per lui il fatto che Linwë, un elfa di Gondolin,potesse mai stare con un elfo Silvano er una cosa inconcepibile.

Poco prima di partire, Fanian incaricò Linwë di prendere un po d'acqua per il viaggio da un ruscello vicino e il principe di cercare qualche frutto o erba commestibile, lui invece si occupò dei cavalli.

Caso vuole che Linwë è Thranduil continuassero la loro cerca nello stesso luogo.

Senza che l'altro se ne accorgesse, continuarono a guardarsi l un l'altra; finché una freccia dal piumaggio nero colpì Linwë di striscio sulla mano: le cadde il recipiente di mano e subito dopo balzò in piedi con la spada sguainata, ma la freccia era avvelenata, così ben presto fece fatica a sorreggere l'arma.

Thranduil corse verso il luogo dove era spuntata la freccia, dove scovò degli orchi di Angband. Allorché arrivò anche Fanian, e assieme attaccarono il nemico. Erano tanti orchi, e fecero fatica All inizio.

"Vai a cercare mia sorella!" Urlò Fanian mentre tentava di colpire un grosso orco che lo avvinghiava da dietro.

Thrandui annuì e corse verso il torrente, ove Linwë giaceva a terra col respiro pesante e corto.

Preoccupato si chinò su di lei, e osservò la ferita, constatando che fosse avvelenata.

Prese dell'acqua e fece bere L'elfa, poi la fece appoggiare contro un tronco e cominciò a curarle la ferita incidendola, ma era troppo tardi poiché il veleno era già in circolo.

"Fermo Thranduil.. Chiama mio fratello, lui sa cosa fare..." Disse Linwë in un sussurro.

Thranduil la guardò agitato.

"Non osare ad andartene!" Disse.

Poi corse indietro dal fretello, lo aiutò con altri servi di Morgoth,gli riferì tutto e dopodiché Fanian lo rispedì dalla sorella.

Thranduil si chinò su Linwë e le sussurrò:"sta arrivando. Tu resisti.."

Le spostò delicatamente delle ciocche dal viso, la accarezzò.

Lei sorrise. "Thranduil, è tutto a posto.." Disse. Il principe scosse la testa,

Poi si chinò sull elfa e la baciò delicatamente. Linwë rispose al bacio anche se debolmente, poi gli sorrise radiante.

Fanian arrivò trafelato poco dopo, e vide la scena. Inorridito si accorse che anche Linwë aveva risposto al bacio, così cercò di calmarsi e piuttosto cercare le erbe che occorrevano a guarire la sorella.

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