La guerra chiama

3.2K 216 153
                                    

Haley

In modo lento e silenzioso, l'anima si incastra nuovamente nel mio corpo, lasciando l'accogliente torpore del sonno senza sogni per sentire altri tipi di sensazioni, molto più piacevoli. Un tocco leggero come una carezza di una piuma sta disegnando cerchi immaginari sulla mia spalla, lasciata nuda dalla maglietta troppo grande su di me.

Il dito scende pigro verso il braccio, per poi risalire verso la scapola, riempiendo la mia pelle di piccoli brividi, sfiorando poi il collo.

Un piccolo sospiro lascia le mie labbra, gli occhi ancora chiusi, riluttante a voler rientrare nel mondo dei vivi. 

Un mondo che si è fatto ancora più pericoloso del solito, e anche se nessuno lo dice ad alta voce, tutti noi vediamo la lama puntata sopra la nostra testa, così affilata e pulita da brillare quando la luce del sole la colpisce. 

Tra qualche giorno potremmo essere morti. E non c'è nulla che possa salvarci da quella lama, non c'è alcuna certezza, non con le pochissime possibilità di vittoria che abbiamo e che ho visto negli sguardi che si sono scambiati Drake e Miina ieri sera. 

Le dita si fermano.

Subito, mi giro verso Logan, trovandolo disteso su un fianco, la testa appoggiata sulla mano e un'espressione morbida sul volto, la luce dorata del sole che entra nella nostra stanza, colpendo la sua pelle abbronzata e marchiata da cicatrici di guerra.

Ho sempre pensato che l'oro fosse il suo colore. 

Le sue labbra si muovono leggermente all'insù, come se si stesse trattenendo dal ridacchiare all'espressione ancora assonnata sulla mia faccia. La mano sinistra è lasciata immobile tra noi due, la dita che fremono sul lenzuolo bianco. 

"No, continua." lo supplico con tono lamentoso, tornando ad appoggiare la testa sul cuscino, sentendo il mio corpo ringraziarmi per il riposo che gli sto concedendo. 

Stavolta Logan non riesce a trattenere il verso divertito, il sorrisino che si amplia un po' di più.

"Continuo solo se la smetti di fare rumore con i tuoi pensieri lugubri. Non eri tu che dicevi che la negatività ti rovina la pelle?" 

Una scintilla illumina le sue iridi, mentre il mio petto si gonfia di cose belle e luminose, lasciandomi senza fiato. 

Un sorriso comincia a tirare anche le mie labbra. 

"Mia sorella me lo diceva sempre." mormoro, avvicinandomi a lui un pochino, la distanza fra i nostri corpi che si riduce sempre di più, il calore del suo corpo che mi circonda ad ondate. Come se io fossi un girasole in un campo sperduto alla ricerca del mio sole, che allunga pazientemente i suoi raggi per me. 

Allungo la mia mano verso la sua, e Logan assottiglia lo sguardo, lasciandosi toccare senza ritirarsi, senza commentare, concedendomi questo privilegio che pochissimi hanno e che molti sognano. 

"Se vuoi che pensi a qualcos'altro dovrai distrarmi. Pensi di esserne capace, Demone?" 

Un brivido attraversa il suo corpo, e la sua mano si chiude sulla mia, mentre lo sguardo di puro fuoco che mi lancia mi fa bloccare il respiro in gola. 

"Credo che tu ti stia prendendo troppe libertà nel pronunciare quel nome." dice, con una nota di ammonimento velata, quasi inesistente, ma che comunque manda un lampo di rossore sui miei zigomi.

"Oppure sei tu che sei facilmente impressionabile?" tento di scherzare, sentendo le sue dita salire lungo il collo, superare la curva della mandibola e sfiorare le mie labbra, schiudendole con una leggera pressione del pollice. 

Compagni Di Guerra - CicatriciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora