15. Il tradimento del Demone

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Haley

Noi siamo ciò che decidiamo di essere.

È il primo pensiero che riesco a formulare quando l'Omni viene rilasciato nell'aria, come una lama dorata nell'oscurità, colpendo un Vuoto alle spalle; e lo sguardo che Yuki mi rivolge, pienamente soddisfatto e felice, è forse la cosa migliore che io abbia mai visto.

I suoi occhi viola risplendono pienamente anche in un luogo del genere, in un momento del genere, brillando di una propria luce che è di Yuki e di nessun altro. In essi vi vedo la grandezza, e l'orgoglio mi scalda il petto, facendomi sorridere di rimando, un attimo di pace in mezzo a quel trambusto.

Le Basi a sud sono le peggiori in assoluto. Lo sono sempre state e con le informazioni che ho adesso, non è poi così strano: è la zona più vicina alla Seconda Pangea, e più ci avviciniamo a Punta Mörker, più la situazione rasenta la disperazione. Ci dobbiamo fermare sempre più spesso, a volte anche nel giro di qualche ora, perché i focolai di battaglia intralciano il nostro passaggio, costringendoci a scendere a combattere.

È solo fortuna se fino ad ora non è successo nulla di così grave da costringerci a rimanere per giorni interi. L'ultima volta che abbiamo avuto la possibilità di restare a dormire in una base, ci è scivolata dalle mani per via del Sanguinario. Mai e poi mai mi sarei fidata a rimanere lì dopo quello che è successo, e da allora sono trascorsi tre giorni.

Tre giorni con il ricordo del suo fiato sul mio collo a ricordarmi quanto io lo odi. A quanto quell'uomo possa essere malato.

Se qualcuno dovesse chiedermi la definizione di pazzia, gli mostrerei la foto del Comandante, perché è l'unico modo in cui possa essere descritto. Accompagnato poi dalla foto di David, ovviamente.

Anche se lui non mi ha mai messo le mani addosso.

A quello trasalisco, i miei stessi pensieri ad inorridirmi e devo costringermi a tornare con la mente alla realtà, il campo di battaglia che mi richiama a sé, due Vuoti che mi attaccano contemporaneamente.

E forse la mia mano è più pesante del necessario, ormai resa scivolosa dal sangue torbido e nero delle creature che ucciso senza pietà, ma sapere che sono dalla parte del Comandante mi rende più piacevole la loro fine.

La sua mano sul collo. Le sue parole.

Un gemito lascia le mie labbra quando gli artigli del nemico mi graffiano il braccio, affondando nella carne e lasciandosi dietro tre solchi rossi e sanguinolenti.

Però con il braccio buono riesco a spedire la creatura lontano da me, tenendola bloccata a terra e non ci vuole molto perché un altro Alium la uccida, facendomi un cenno con la testa prima di sparire nuovamente nella calca.

Breve ma intenso.

"Haley!" la voce di Ardin ha il potere di spezzare l'incantesimo e voltandomi verso la fonte del richiamo, sgrano gli occhi inorridita, sentendo le gambe muoversi da sole nella sua direzione, dove tre Vuoti lo tengono in pugno braccandolo verso il bordo del precipizio.

"Arrivo!" urlo per dirgli di resistere, di tenere duro, e per un attimo incontro gli occhi di Cal, allarmato dalla voce del suo Maestro ma troppo lontano per essere d'aiuto. Così dopo un mio cenno, torna a combattere, dandomi le spalle e accorrendo al fianco di Yuki.

I polmoni mi bruciano per lo sforzo e sento la magia venire meno, il fiotto sempre più debole.

So già cosa mi aspetta più tardi. Il microchip richiede il suo tributo.

L'aria si carica di energia quando l'Omni viene rilasciato, colpendo le tre creature alle spalle, come ha fatto Yuki poco fa e finalmente Ardin riesce a difendersi, anche se è comunque in difficoltà. Così quando lo vedo avvicinarsi sempre di più al precipizio, i nervi mi si accendono, facendomi scattare in avanti con rinnovata forza, contando i metri che mi separano al gruppo.

Compagni Di Guerra - CicatriciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora