Papà vi saluta

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Logan-1 anno e due mesi prima

"Prima che tu inizi a parlare, ho una domanda da farti. E voglio la verità." La mia voce risuona sicura nella stanza prevalentemente vuota. Nonostante mio fratello si possa permettere tutto quello che vuole grazie al suo rango, il suo alloggio è modesto, uguale a tutti gli altri. Tranne per la grandezza, non si direbbe appartenere ad un Capo Base.

Alle mie parole Drake si sistema meglio sulla sedia, il cipiglio deciso sul volto, che non gli ho mai visto abbandonare nemmeno nei momenti peggiori.

"Quando ero al Centro, appena dopo l'attacco all'Accademia Suprema, papà mi ha fatto arrivare una scatola contenente un proiettile e un foglietto su cui era stampato il nome di un tenente. Ora voglio sapere: quando hai ricevuto anche tu la scatoletta, hai portato a termine il compito?"

Ancora ricordo il peso di quella richiesta, e di come si sia arrabbiato David quando ha scoperto che non ho sparato a quell'uomo.

I suoi occhi si riducono a due fessure e non esita nemmeno un momento nel pronunciare la risposta.

"Sì."

La mia mano ha uno spasmo quando guardo l'uomo che è davanti a me, e i sette anni di differenza sembrano pesare ulteriormente mentre lo guardo davvero.

I capelli neri così simili ai miei gli cadono sul volto in ciocche sparse color pece come un'aureola, sopra ai lati rasati della testa. I lineamenti sono duri e il portamento è quello di un re, consapevole del proprio potere senza sembrare arrogante, mentre gli occhi neri uguali a quelli di mio padre sembrano lanciare lampi oscuri.

Eppure c'è qualcosa che lo illumina, cancellando parzialmente l'oscurità che si porta dietro.

"Quindi hai fatto il bravo cagnolino, alla fine." Commento, sentendo la delusione macchiarmi il tono e Drake distoglie lo sguardo, puntandolo sul coltello ancora infilzato sul tavolo.

"Ho commesso degli errori e ho compiuto scelte sbagliate prima di riuscire a liberarmi della sua ombra. Non chiedo pietà nè solidarietà, come non mi aspetto che tu capisca." Sospiro, e anche la sua mano ha uno spasmo, prima di afferrare l'impugnatura dell'arma ed estrarla dal legno con un gesto secco.

"Lo ammiravo. Papà era tutto per me: ogni cosa che faceva...per me era come oro colato. Volevo essere il primo dei primi e volevo vincere come faceva lui, che regalava vittorie agli Alium come piovesse, nei suoi anni migliori. Ero accecato dall'idea che mi ero fatto di lui, senza vedere la pozza di sangue che si allargava ai suoi piedi."

I suoi occhi sono puntati sul rubino dell'arma e il suo tono è così crudo e vivo che mi ritrovo ad ascoltarlo rapito, rivedendomi in quelle stesse parole.

Drake è stato l'ultimo che ha vissuto l'epoca d'oro di David Hunt. È stato il primo e ultimo figlio ad avere un padre vero, pronto a donare attenzioni alla famiglia, rendendola più importante rispetto alla guerra.

Ciò che ho vissuto io non erano altro che le braci morenti di ciò che papà una volta era. Poi crescendo le cose si sono fatte sempre più tese e il calore ha lasciato il posto a un freddo perenne.

Eppure anche quelle braci morenti mi hanno fatto attaccare a quell'uomo che ora considero il mio nemico.

Per cui da un lato riesco a capire mio fratello e decido di non affondare la lama, sapendo che la ferita è ancora aperta e sta grondando sangue.

"Ho compiuto azioni in suo nome di cui non vado fiero. Ho ucciso, derubato, falsificato documenti e probabilmente avrei continuato, se non fosse che qualcuno mi ha aperto gli occhi: la mamma."

Compagni Di Guerra - CicatriciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora