Capitolo 11 "Non si torna più indietro"

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“Ma…tu…”, “Piacere io sono Akiki, entrate vi prego…”

Yuko e Yamai erano impietriti

“Tu devi essere Yuko, tuo padre mi ha parlato molto bene di te, e lei immagino debba essere la famosa Yamai, mi ha detto suo padre che siete amici da molto tempo”

Yuko non riusciva a dire una parola per lo shock, vedendo il suo disagio Yamai intervenne stizzita

“Sembra che ti abbia detto molte cose su di noi strano che di te non ci abbia mai parlato.” “Beh immagino quali siano state le motivazioni che lo abbiano spinto a fare questo gesto,  e sinceramente lo capisco. Ho preparato del tè e una torta se volete fare merenda, se volete”, “va bene, vieni Yuko”. “Spero vi piaccia l’ho fatta io” “un po' asciutta ma va bene”. “Yuko tutto apposto? Per caso non ti piace la torta? Non hai detto una parola da quando sei entrato”, “beh io mi aspettavo di vedere  mio padre…” “ah capisco. Tuo padre ha fatto tardi a lavoro e sapendo che venivate io sono voluta uscire prima”, “Yuko intendeva dire che non si aspettava di trovare te!” “Yamai ha ragione, vede…”, “oh per favore dammi del tu non sono così vecchia in fondo abbiamo pochi anni di differenza circa una decina” “...ecco dicevo, vedi non mi aspettavo di trovarti,e non mi aspettavo che mi padre si fosse ri accompagnato di già dopo neanche un anno dal divorzio con mia madre”, “capisco che possa ess-” “ma cosa vuoi capire tu? Hai passato quello che Yuko sta vivendo in questo momento? Non pensi che in lui ci fosse la speranza che i suoi genitori potessero tornare insieme?” “Certo non so bene cosa stia provando perché a me non è mai successo e prometto che non vorrò mai sostituirmi a tua madre Yuko, voglio solo che io e te abbiamo un bel rapporto tutto qui”, “le tue richieste sono giuste Akiki, però vedila dal mio punto di vista. Mio padre non mi aveva detto nulla eppure ti ho trovata qui. Come pensi che possa starci?” “Immagino non bene e se posso far qualcosa per alleviare questa sensazione sarò ben felice di farlo”, “non credo tu possa, ma ti ringrazio”

Nel mentre che parlavano finirono di fare merenda e Yuko andò nella sua camera insieme a Yamai

“E adesso cosa si fa?”, “Non lo so Yamai, sinceramente non so cosa dire, non me lo aspettavo”. “Magari è solo una collega con cui è molto amico…”, “Yamai non facciamoci illusioni, sappiamo benissimo che rapporto hanno. Solo che non me lo aspettavo così in fretta”. “Già neanche io me lo aspettavo, così in fretta…sinceramente mi fa strano che non ti abbia mai detto nulla in questi mesi. Neanche un minimo accenno della cosa” “Già, però non me la sento di stare qui, voglio tornare a casa, portami via per favore”. “Dai aspettiamo che arrivi tuo padre, vediamo cosa dice lui”, “va bene, aspettiamo”. 

Yamai non vedendo altra soluzione tappò gli occhi di Yuko e sussurrò in tono sensuale al suo orecchio

“Ti ricordi com’è stato ieri sera? Ti ricordi com’è stato piacevole sentire le mie grida e tu che cercavi di zittirmi per non fare rumore? Te la sent-”, “No scusa Yamai so dove vuoi arrivare ti conosco, ieri è stato già un errore, e non so come dirlo a Sun, forse non lo farò nemmeno. Apprezzo che fai di tutto pur di vedermi felice, ma non c’è bisogno che ti spingi a tanto. Ce la posso fare a gestire l’ansia da solo”, “Ok, scusa”.

Nel mentre che parlavano non si accorsero che era arrivato il padre di Yuko

“Ciao caro bentornato”, “Tesoro ciao, i ragazzi sono già arrivati?”, “si sono su in camera, ma non sono molto di buon umore”, “come mai?” “Non credo abbiano entrambi preso bene la cosa. Almeno questo è quello che ho capito di lui, dato che parlava solo l’amichetta. Non capisco come si permette di difenderlo così come se fosse un incapace di dire qualcosa, non la sopporto di già”. “Tesoro, devi capire che è una persona che è sempre stata al fianco di Yuko, lo vede come un fratello ed è normale che reagisca così”. 

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