... " Dove mi trovo? " pensò Guglielmo, mentre un raggio di sole, insinuatosi attraverso i tendaggi appesi alla finestra, gli illuminava il volto. Strizzò gli occhi un paio di volte, in modo da riprendersi dal torpore del sonno e issatosi sui gomiti, osservava con scrupolosa attenzione tutto quello che lo circondava. Nulla in quella camera da letto gli era famigliare. Vi era un armadio a due ante addossato alla parete di fianco alla finestra da dove il sole gli aveva donato il suo "buongiorno ",un piccolo comodino sul lato destro del letto su cui troneggiava una lampada accesa e al di là dei suoi piedi c'era una sedia, con sopra adagiati un paio di bermuda e una camicia dai colori vivaci. La stanza risultava di dimensioni minute e per questo quei pochi elementi bastavano ad occupare la maggior parte del suo spazio.
« Marta! » in un sussurro pronunciò il nome della moglie. Rivide il suo viso mentre gli passava un piatto pieno di patate al forno e pollo allo spiedo. Era certo che si trattasse della sera prima, non aveva dubbi. Dopo cena erano andati aletto insieme ed abbracciandola si era addormentato nel dolce profumo di lei; ma al suo risveglio si era ritrovato magicamente in quella casa sconosciuta.
Abbandonò il letto in un leggero stridere di molle e lentamente percorse il breve corridoio.
«C'è qualcuno? » domandò nel silenzio delle mura. « C'è qualcuno in casa? » ripeté ancora una volta, ma con meno convinzione. La quiete che permeava la piccola abitazione continuava a perdurare e gli sembrò che il tono della sua voce fosse più profondo e graffiante di come lo ricordava.
Allentato nei movimenti e a piccoli passi ispezionò le varie stanze. L'arredamento si presentava semplice ed essenziale, e nell'aria aleggiava un buon profumo di pulito; ma non trovò nulla che potesse giustificare la sua presenza in quel posto. Poi, di colpo il campanello suonò. Chi era? Una speranza per capire cosa stesse accadendo, un aiuto, oppure il pericolo era ritornato per continuare il lavoro iniziato, ma sbadatamente aveva dimenticato le chiavi di casa? E mentre Guglielmo indugiava sul da farsi, scontrandosi con angoscia contro l'alta muraglia del dubbio, il campanello si fece sentire una seconda volta.
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La Casa sul Lago
General Fiction"In tutta la mia vita, da quando sono nato fino a quest'ultimo giorno che sono intento a vivere, la mia mente non è mai stata così sottomessa e sodomizzata come in questi istanti. Sono sconcertato fino all'inverosimile di quello che mi sta accadendo...