« Buongiorno signore! Mi spiace tanto disturbarla, ma avrei bisogno di una piccola cortesia. Sono diretto al molo qui vicino e purtroppo, per mia sfortuna, la mia auto si è spenta di colpo e non vuole più saperne di ripartire. »
La voce di chi era al di là del portoncino ricamato dal ferro battuto risuonava calma e sottile; ma questo non bastò a rassicurare Guglielmo, che ancora indugiava ad aprire allo sconosciuto. Poteva vedere l'individuo, alto e slanciato, attraverso lo spazio delle barre di metallo intrecciate. Poi la voce continuò: « Sembra che la mala sorte oggi ce l'abbia con me: perché ho dimenticato il cellulare a casa e mi è impossibile avvisare qualcuno. Ho provato a suonare affianco, ma sembra che non ci sia nessuno. Quindi chiedo a lei se fosse così gentile da farmi fare una telefonata? »
Guglielmo rimase immobile senza dire niente. Non sapeva cosa rispondere, non sapeva se ci fosse un telefono in casa, o come avrebbe spiegato quello che gli stesse accadendo. Così prese la decisione di assecondare gli eventi ed improvvisare tutto, senza però far trapelare nessun sospetto dalla sua persona.
Fece entrare lo sconosciuto in casa e, trovato il telefono in cucina, gli fece fare la chiamata, al termine della quale si sentì dire: « Mio figlio sta portando il duplicato della chiave ad un nostro amico meccanico. Sarà qui non prima delle undici, e visto che avrà molto tempo da spenderci sopra, al giro in barca io non voglio rinunciarci. Prenderò dall'auto tutto l'occorrente che mi sono portato per divertirmi con amo e mulinello. Ho anche delle canne in più! Si vuole unire anche lei? »
Il professore tradusse le ultime parole come " opportunità ", un'occasione di poter lasciare la casa e, al momento opportuno, fuggire via.
« Va bene! Accetto volentieri! » Si limitò a dire velocemente, sorridendo meccanicamente all'uomo che per alcuni istanti rimase a fissare i suoi occhi. Non ne era sicuro, ma in quella frazione di secondo Guglielmo ebbe la sensazione che quello sguardo, quegli occhi scuri e penetranti, avessero qualcosa da nascondere.
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La Casa sul Lago
General Fiction"In tutta la mia vita, da quando sono nato fino a quest'ultimo giorno che sono intento a vivere, la mia mente non è mai stata così sottomessa e sodomizzata come in questi istanti. Sono sconcertato fino all'inverosimile di quello che mi sta accadendo...