" Troppo tardi! "
La terra ferma era ormai lontana. I due uomini allungavano la loro distanza dalla riva su di una piccola barca bianca non più lunga di tre metri, e nella mente dell'anziano prendeva forma la convinzione che chi avesse davanti non era quello che si mostrava; anzi ne era sicuro. Quell'uomo, dall'aspetto così gioviale, con dei modi tanto gentili e affabili, e da una innata loquacità, in realtà era la causa di tutto. Era il suo aguzzino: ecco cosa pensava Guglielmo. Ma non lo avrebbe mai dato a vedere. Gli era balenata nella testa questa presa di posizione quando, dopo aver preso tutta l'attrezzatura per la pesca dall'auto e dirigendosi verso il molo, aveva visto uscire qualcuno dalla casa affianco a quella in cui si era risvegliato. Allora il ricordo delle parole dello sconosciuto si erano frantumate di netto contro quello che aveva visto: " Ho provato a suonare affianco, ma sembra che non ci sia nessuno " gli aveva detto prima di farlo entrare in casa.
Guglielmo era sempre più terrorizzato. Con il volto privo di ogni espressione guardava l'immensità delle acque cristalline del lago davanti a se, su cui i raggi solari facevano scintillare innumerevoli puntini lucenti, cercando così di calmare i battiti del suo cuore impazzito. La serenità dello scenario che li circondava stemperò in grosso modo la sua paura. La vista era da mozzare il fiato. Sul lato est, il ciclopico Monte Baldo predominava per tutta l'intera fiancata come un grosso smeraldo incastonato nel mondo, mentre le sponde rocciose che si estendevano ad ovest serravano la barca al centro del fiordo dalla bellezza unica.
« Sono giorni che non si vedeva un sole così, anche se quei nuvoloni scuri laggiù non promettono niente di buono », esordì l'uomo sconosciuto indicando l'ammasso ferrigno in lontananza alto nel cielo. Poi, come se improvvisamente si fosse ricordato qualcosa di importante, disse con un sorriso: «Adesso che ci penso, non ci siamo ancora presentati. Piacere io sono Luca, e lei è il signor...? »
« D'Aquino! Guglielmo D'Aquino »,rispose il professore, tendendo la mano che fu subito stretta a consolidare le presentazioni, ma che senza accorgersene ritirò all'istante. Temeva di essere scaraventato in acqua e lasciato li ad annegare; oppure che da un momento all'altro comparisse un'arma che l'avrebbe fatto addormentare per sempre, e tanti altri di questi macabri pensieri contro la sua vita. Il perché a tutto questo non era ancora in grado di capirlo, ma sentiva di non avere molto tempo adisposizione.
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La Casa sul Lago
General Fiction"In tutta la mia vita, da quando sono nato fino a quest'ultimo giorno che sono intento a vivere, la mia mente non è mai stata così sottomessa e sodomizzata come in questi istanti. Sono sconcertato fino all'inverosimile di quello che mi sta accadendo...