4. L'introduzione di t/n

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Erano passate circa due settimane da quando t/n si era trasferita da Gojo. Spesso il suo tutore si trovava per giornate intere fuori casa, occupato a salvare il mondo.

La prima volta che glielo disse, t/n rimase senza parole, gli occhi pieni di ammirazione, sognanti che un giorno anche lei potesse fare ciò che Gojo faceva senza causare altri danni. Disse che se avrebbe avuto bisogno di lui, bastava che dicesse il suo nome.

Non importava se era un sussurro o meno; se fosse stata in pericolo Gojo lo avrebbe percepito.
In quei giorni l'uomo osservò l'andamento della sua aura. In teoria sarebbe una violazione di privacy, tuttavia era curioso e gli serviva per capire come si sentisse lei e al tempo stesso regolare le sue azioni.

T/n non era ancora del tutto tranquilla. Quando leggeva in salotto e compariva Gojo da un angolo, le sue onde oscillavano diversamente, e percepiva che era nervosa. Ci parlava molto, le consigliava libri, o mentre cucinava e lei lo guardava, le raccontava delle sue avventure da stregone e da come squisita fosse la cucina secondo lui.

Sapeva che t/n non era ancora pronta a incontrare i ragazzi. Posticipò numerose volte il suo incontro con loro. Inizialmente voleva fosse una sorpresa, ma stava passando già un mese e Gojo non riusciva più a trattenersi.

<< Ragazzi ho un annuncio da farvi >>

Disse radunando Nobara, Itadori e Megumi con un pranzo tattico ad un piccolo locale che faceva noodles.

<< Che annuncio è che ci porti pure a pranzo fuori? >>

Chiese Nobara infastidita dato che pensava gli stesse per dare una missione dove quel piatto di noodles sarebbe stato il suo ultimo.

<< Ci porterai in missione con te? >>

Domandò Itadori con gli occhi che cominciarono a fare scintille. Gojo era così emozionato che stava mangiando di tutta fretta e a ciascuna delle due supposizioni scosse velocemente la testa. Solo quando prese un enorme boccone di noodles e bevve un sorso d'acqua in un fil di secondo, era pronto a parlare.

<< I piani alti un mese fa mi hanno mandato una ragazza, in realtà me l'hanno scaricata senza neanche avvisarmi. È una giovane strega anche lei, solo che sto ancora lavorando sui suoi poteri. È più piccola di Megumi di un anno. Vorrei farvela conoscere ma.. >>>

Appena Gojo pronunciò la parola "conoscere", si ritrovò le facce di Itadori e Nobara appiccicate alla sua con degli sguardi minacciosi.

<< Perché ce lo hai nascosto? >>

Domandò Nobara con gli occhi sgranati.

<< Faccela conoscere. Adesso >>

Gojo gli fece indietreggiare ridacchiando.

<< Ancora non posso. È molto timida. A mala pena riesco a farla parlare, ma è veramente una brava ragazza >>

Disse Gojo sorridendo al pensiero di t/n.

<< Allora perché non la porti da noi? Non dovresti allenarla visto che vive con te? >>

Chiese Nobara alzando gli occhi al cielo. Gojo è lo stregone più forte, eppure è passato un mese e ancora non è riuscito a insegnare niente ad un'apprendista.

<< È proprio questo il punto mia cara Nobara. Lei non è come voi, tanto meno è un caso ancora più eccezionale di Itadori >>

<< Hey! >>

Disse con tono offeso Itadori che si beccò una gomitata sul braccio da parte di Nobara per aver interrotto Gojo.

<< È stata cresciuta da degli scienziati. I piani alti l'hanno venduta a loro, tenuta come cavia da laboratorio e ho sentito da Nanami che mentre era incosciente e sfinita dagli esperimenti che la sottoponevano, uno degli scienziati l'aveva violentata. Ha vissuto tremendamente, e vedendola in casa, vedendo come reagisce o come mi guarda mentre parliamo, non mi sembra ancora pronta a conoscervi. Ha un potere anche più grande del mio. Quando sono stato in viaggio in aereo, la sentivo ancora, per questo le ho detto che se fosse stata in pericolo sarebbe bastato urlare o dire il mio nome. Questo potere, lei non riesce a controllarlo. Da neonata ha sempre protetto i suoi genitori dalle maledizioni con una specie di aura, ma c'è stato l'episodio dove la sua stessa aura attirò ogni genere di maledizione. Cercando di proteggersi e proteggere anche i suoi, rase al suolo l'intero territorio, e per intero territorio intendo che distrusse la parte terrena lasciando un buco. Forse eravate piccoli, ma di sicuro ne avrete sentito parlare del buco di Utsunomiya >>

<< Non dirmi che.. >>

Nobara era senza fiato e con gli occhi spalancati.

<<  L'ha provocato lei >>

Confermò Gojo.

<< Per questo penso che per t/n non sia facile. Ho avuto anch'io un'esperienza così da piccolo, e sapevo che poteva andare in due modi: o sarei diventato così come sono ora, o sarei diventato come lei >>

I ragazzi rimasero a bocca asciutta. Non avevano mai pensato al passato del loro sorridente professore.

<< Bene >>

Nobara spezzò quel silenzio.

<< Io direi andiamo a visitare t/n. Adesso, in questo preciso istante >>

Propose la ragazza con uno sguardo deciso.

Ninfea - Gojo Satoru X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora