2. Felice per un attimo

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<< Vedo che non hai la lingua lunga >>

Ci rise sopra Gojo aprendo il frigorifero per vedere cosa poteva cucinare alla nuova arrivata. Con due battiti di mani l'uomo ordinò alla voce robotica della sua mansione di mettere della musica leggera. T/n si guardò intorno, era proprio il luogo che si sarebbe aspettata.

Le uniche domande che le risuonavano in testa erano riguardo la bandana che aveva Gojo sugli occhi e la sua dimora. Era immensa, si notava anche da fuori che sembrava essere una vera e propria villa.

Come mai comprarne una così grande se l'unico che ci viveva era solo lui? T/n lo osservò per un attimo. Gojo era strampalato, parlava da solo. La ragazza ci rimase stranita.

<< Mh dov'è la lattuga? Sarà qua sotto insieme alle carote? >>

Chiedeva al vento Gojo cercando la lista degli ingredienti. T/n voleva rivolgergli la parola. Non riusciva a pronunciare niente. Sarà perché non voleva parlargli, si vergognava dato che Gojo le è del tutto estraneo, o perché è sempre stata così? Trovare il coraggio per parlare, dire la sua, quando al primo posto era sempre lei che veniva zittita e rifiutata.

<< Oh >>

Disse con una vocina flebile Gojo inclinando la testa e guardando t/n.

<< Se vuoi puoi fare un giro della casa. Ho messo tutte le tue valigie nella prima stanza al piano di sopra. La riconosci perché ci ho messo un post-it rosa con un disegnino! >>

Esclamò con felicità Gojo facendo sorridere la ragazza. Nonostante la sua bandana, la vedeva, sentiva la sua aura espandersi. Era incantevole. Non aveva mai provato una forte energia quanto quella di lei.

Pensò che se le avesse fatto provare un'emozione talmente forte, la sua aura avrebbe potuto generare energia sufficiente per far esplodere una stella rendendola un buco nero. Le ricambiò il sorriso.

<< Ah e non perderti se vuoi farti un giretto! >>

Gli ricordò il maestro che subito dopo si rimise alla ricerca delle verdure. T/n fece le scale. Ogni scalino era fatto di un marmo freddo ed elegante, la ringhiera ospitava del vetro che arricchiva alla casa lo stile moderno che era.

Poco prima del ripiano di arrivo c'era una pianta al lato di uno scalino. Guardandolo t/n notò che la punta di una delle foglie che sporgeva era secca. Si accovacciò a guardarlo e la sfiorò con una carezza. Continuò a camminare, finché non trovò il post-it rosa messo davanti alla porta di camera sua.

La porta del balcone era scorrevole e immensa. Si riusciva a vedere tutto dall'esterno. La spalancò di poco, sufficiente per farla passare e s'incantò a guardare la luna. Rientrata in camera sua cominciò a disfare gli interni della valigia e mettere i suoi vestiti negli appositi armadi.

Arrivata al terzo bagaglio si fermò e cadde a peso morto sul letto matrimoniale. Sospirò e girò la testa verso il comodino. Sopra di esso c'erano due enormi lampade circolari, accanto a quella più grande aveva appoggiato il post-it che gli aveva lasciato alla porta Gojo.

Benvenuta in casa Gojo, questa è la camera della principessa! Sotto vi era un disegno di lui che diceva "ammazzeremo maledizioni insieme! <3"

Benvenuta in casa Gojo, questa è la camera della principessa! Sotto vi era un disegno di lui che diceva "ammazzeremo maledizioni insieme! <3"

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T/n sorrise di nuovo, e per la prima volta
un'emozione rara riuscì di nuovo a sfiorarla. Era felice. Davvero si meritava di sentirsi in questa maniera dopo che aveva ucciso i suoi genitori e aver fatto passare l'inferno agli stregoni più forti del suo tempo?

Teneva con una mano il post-it e mentre lo guardava si perdeva nei suoi pensieri, nel suo passato atroce. Quel sorriso divenne ben presto un'espressione di tristezza e solitudine. Non sapeva spiegarselo bene neanche lei, eppure prima era felice.

Possibile che la sua mente dovesse rovinare sempre tutto? O era semplicemente la realtà che doveva accettare? Non si poteva cambiare il passato, e per t/n il futuro sarebbe stato peggio del passato.

Le sue lacrime cominciarono a scendere ancora prima che se ne accorgesse, e quando stava per abbassare la mano con cui teneva la scritta di Gojo per asciugarsi la lacrima, quest'ultimo arrivò da lei. Era senza bandana, i suoi occhi sembravano brillare di luce propria. Era durato un millisecondo quel fugace sguardo che si scambiarono. Gojo la abbracciò.

<< Stai tranquilla. Ora stai con me >>

Le sussurrò all'orecchio facendole venire i brividi. T/n si rilassò, non sapeva spiegare cosa fosse quel calore che stava sentendo, tuttavia era piacevole. Inizialmente ne era un po' spaventata poiché era una sensazione nuova, ma avvertiva che Gojo era diverso. Il suo odore, la sua energia, la sua aura, erano tutte differenti da qualsiasi altro stregone che avesse mai incontrato.

<< Dai andiamo a mangiare! >>

Disse con un sorriso il ragazzo prendendola in braccio e arrivando in cucina in un battito di ciglia.

Ninfea - Gojo Satoru X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora