10. (🔞) L'irrazionalità di Gojo

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<< Gojo.. l'istituto non è da questa parte >>

T/n mi ha chiamato.

Riflesse l'albino, e tra l'altro un'altra cosa che lo mandava in balia era il fatto che in poche settimane t/n era riuscita a parlare di più con l'aiuto di un'altra persona.

Farla socializzare con gli altri era più che giusto, ma se l'intero istituto si era innamorato di lei, non voleva neanche pensare a cosa sarebbe successo con un incontro insieme a quelli di Kyoto.

<< Comunque.. volevo ringraziarti >>

Parlò la ragazza. La sua voce era armoniosa e melodica che gli fece venire i brividi. Come il resto della sua essenza, era minuta e sottile.

Si era immaginato a come sarebbe stato bello sentire la sua voce in un altro contesto. L'uomo tornò alla realtà non appena t/n continuò a parlare.

<< Da quando ci conosciamo avevo sempre la vaga sensazione che io e te fossimo totalmente diversi. Quando sono arrivata all'istituto ne ho avuto conferma. Tutti ti adorano nonostante alcune volte puoi sembrare poco delicato. Ho sempre voluto avere il tuo carattere.. la tua confidenza, e vedendo Megumi che è molto simile a me, sento come se fossi vicina al mio obiettivo >>

Al pronunciare il nome del corvino un muscolo della fronte di Gojo si contrasse da solo.

<< Obiettivo? Cioè? >>

Domandò quasi con tono apatico Satoru, annebbiato dalla gelosia.

<< Aprirmi di più con gli altri >>

L'uomo sospirò, e la sua irrazionalità l'aveva portato in una delle fantasie che voleva avverare da un po' di tempo.

<< Allora appena torniamo a casa farai la brava bambina e ubbidirai a qualsiasi cosa io ti dica. Va bene? >>

A t/n gli venne un brivido. Cos'era quell'aura che percepiva in lui? D'un tratto l'atmosfera era totalmente cambiata. Le notti dormivano insieme e si sentiva al riparo e tranquilla, allora cosa cambiava stavolta?

Gli ultimi giorni Gojo era più freddo e distaccato. Non ne capiva il motivo, ma percepiva che sarebbe successo qualcosa non appena sarebbero arrivati a casa. Satoru la portò in camera sua e la posò delicatamente sul letto.

Lei si sedette, con i piedi ancora a terra e con Gojo che era davanti ai suoi occhi. La sua figura era talmente alta che dovette alzare la testa per poterlo guardare, e ammirare t/n in quella posizione lo fece solo eccitare di più.

Gojo prese ad accarezzarle il viso con una mano, e lentamente con l'indice sfiorava a destra e sinistra il suo orecchio. Li abbassò con delicatezza fino a sfiorare con le dita il collo, facendo il giro per poi avvolgergliela interamente. Le alzò il mento col pollice, senza staccare la sua mano dal suo collo.

<< Dì "ah" >>

<< Ah.. >>

Imitò t/n la voce di Gojo.

<< Apri di più la bocca piccola mia >>

T/n non capiva, ma l'istinto seguì i suoi ordini. Da quando era successo l'incidente con Sukuna, sebbene Satoru fosse più distante quando stavano a casa, le sorrideva comunque e la cingeva durante la notte.

Davanti agli altri invece aveva cominciato a chiamarla con strani nomignoli come "principessa", "piccola" o "bambina". Loro normalizzarono questa cosa, senza un briciolo di sospetto dato che t/n teoricamente era veramente la piccola di Gojo.

Spesso la prendevano in giro chiamandola "la sorellina minore del prof", però effettivamente nessuno avrebbe potuto immaginare ciò che l'albino le stava per fare.

<< Brava così, mostrami la lingua >>

T/n la sporse. Con il passare dei secondi divenne più tesa e la sua saliva cadde sull'indumento. Satoru gliela tolse sbottonandogliela con delicatezza e sfilandogliela facendo scoprire la pelle delle sue braccia.

Leggendo l'agitazione nei suoi occhi, anche lui si sbottonò la camicia nera che indossava, rimanendo come lei solo con la canotta. La sua figura soccombe su t/n, facendola sdraiare sul letto.

Sentì il suo profumo e cominciò a baciarle il collo, iniziando a succhiare ovunque la sua bocca avesse un contatto con la sua pelle. T/n iniziò a gemere, e la sua voce acuta e magra lo fece indurire da volerne dare di più.

<< Scusami se ti faccio tutto questo. Ti senti bene? >>

Domandò Gojo fermandosi per guardarla.

<< S..si >>

I suoi occhi erano colmi di desiderio che fecero impazzire l'uomo. Voleva sentire di più, voleva i suoi urli e le sue imprecazioni. Si guardarono a lungo, tenendo quell'attrazione misteriosa che provavano entrambi.

Lui ruppe il ghiaccio finendo per baciarla. Il contatto tanto atteso delle sue labbra gliele fece mordere, leccare, assaporare fino all'ultima goccia di quella linfa saporita e morbida che aveva guardato fin da troppo tempo.

T/n si sentiva esplodere, invasa dalla grandezza di Gojo, dal suo odore, dalla sua saliva che si stava mischiando alla sua, da quei morsi che lei non comprendeva e dal tocco della sua mano con le dita allargate che stavano lasciando il proprio marchio su tutto il suo corpo.

Ninfea - Gojo Satoru X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora