9. L'attrazione di Megumi

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Arrivati a casa l'albino teneva ancora in braccio la ragazza che non fece altro che guardarlo per tutto il tragitto.

In parte era anche per evitare di soffrire di vertigini, e in parte perché avrebbe voluto perdersi nei suoi occhi che però erano coperti.

Gojo la posò delicatamente sul letto di camera sua e come se la leggesse nel pensiero, esaudì il desiderio di t/n togliendosi la benda.

<< Sukuna ti ha fatto qualcosa? >>

Le chiese con tono serio e arrabbiato.

<< No. Pensavo mi avrebbe fatto qualcosa.. ma si è fermato >>

<< Perché hai spezzato la tecnica >>

<< No.. si è spezzata solo dopo >>

Gojo rimase a riflettere.

<< Ti ha detto qualcosa? >>

Lei sospirò, tutte quelle domande la facevano sentire come se avesse fatto qualcosa di sbagliato.

<< Sì >>

<< Cosa? >>

Insistette Satoru.

<< Se avevo mai baciato qualcuno >>

Un verso simile a una risata uscì dalla bocca dell'uomo.

<< Come gli hai risposto? >>

<< Ho detto di no >>

Satoru le avvolse un braccio sulle spalle e avvicinò la sua testa a lui.

<< Brava la mia bambina >>

Le disse dandole un bacio sulla fronte. T/n arrossì e come se non bastasse aveva cominciato a sentire caldo. Gojo avrebbe voluto chiederle se potesse essere lui il suo primo bacio, ma sapeva che era sbagliato.

Oramai lui era diventato il suo tutore e per quanto lo volesse continuò anche nei prossimi giorni a ripetersi che doveva smetterla di guardarla con occhi diversi da quelli di un tutore e professore.

Le settimane passarono e t/n continuò a concentrarsi più sul corpo a corpo, stavolta con Fushiguro, capitava la stessa scena di Sukuna, cioè che i due rimanevano intrappolati, ma il posto stavolta era il dominio del corvino. Le volte in cui succedevano i due ebbero l'occasione per legare di più.

<< All'istituto ci alleniamo ogni giorno.. è un po' difficile poter parlare con qualcuno >>

Fushiguro le sorrise. La voce di t/n lo incantava, l'avrebbe ascoltata per ore.

<< Sono contento che ti trovi bene. E con i tuoi poteri? Come va? >>

T/n stava accarezzando il cane nero di Megumi.

<< Ancora nessun progresso. Non so come sono riuscita a spezzare la fusione con Itadori >>

<< Be' neanche le altre volte che ci siamo ritrovati qui si è spezzata così facilmente >>

Confermò Fushiguro guardandola negli occhi.

<< Gojo ti dovrebbe allenare in questo >>

Lei sospirò.

<< Dice che non è ancora l'ora, e che sarebbe utile anche allenarmi con gli strumenti malefici e sul corpo a corpo. Tra l'altro l'esercizio che sto facendo per controllare i miei poteri in teoria è questo. A forza di stare nel tuo dominio dovrei imparare a spezzare la fusione a mio piacimento. Se fossi insieme a qualcun altro e mi avesse uccisa penso che a quest'ora non sarei qui >>

Improvvisamente la barriera si spezzò. Per attivare la fusione t/n deve stare a stretto contatto con l'entità, e in quel caso i due si risvegliarono una sopra l'altro.

Fushiguro aprì gli occhi ritrovandosi il petto della ragazza sulla sua faccia, immediatamente sentì il suo membro indurirsi e t/n lo percepì dalla sua intimità.

Si alzò immediatamente da lui e in quel momento arrivò Gojo pronto ad assegnare una missione a Fushiguro.

<< Principessa puoi accompagnarlo. Che ti serva solo a capire come funziona andare in missione >>

Le sorrise Gojo. Il compito consisteva nell'esorcizzare varie maledizioni di basso livello nell'angolo di una ferrovia abbandonata. L'indomani Fushiguro passò a casa di Gojo per prendere la ragazza.

La salutò, e non poté evitare di guardare i suoi capelli. Era bellissima e ogni volta che il corvino lo pensava gli perdeva un battito.

<< Stai tranquilla. Come ha detto il prof ci penso io a esorcizzare le maledizioni >>

Le ricordò, introducendole anche i vari livelli delle maledizioni con le reciproche associazioni agli stregoni in grado di gestirli.

Il posto era lugubre. Il sole era appena tramontato, e le ferrovie arrugginite erano ricoperte da muschio e vegetazione. Le pareti erano ammuffite e i graffiti sbiaditi dall'ambiente.

Si sentiva una puzza di spazzatura e di fumo che disturbava l'olfatto. Fushiguro aveva capito che era tutto un trucco per nascondere il più possibile l'energia malefica di quelle maledizioni.

Evocò Nue, pronto a combattere, l'occhio teso e attento che aspettava soltanto l'attacco di quei mostri.

<< T/n non ti allontanare da me >>

Una di quelle bestie attaccò la ragazza. Fushiguro era più veloce e lo esorcizzò con un pugno pieno di energia malefica.

Ben presto ne saltarono altri. Erano piccoli, ruvidi, viscidi e deformi, dei bipedi somiglianti a struzzi ma con le zampe corte e tozze.

Fushiguro attivò il suo dominio eliminandole tutte in un istante e d'istinto per quanto t/n ne rimase sorpresa corse addosso a lui abbracciandolo.

<< Sei stato grande! >>

Si complimentò t/n con lui. A quello stretto contatto, Megumi riusciva a percepire il petto morbido della ragazza. Le toccò la vita con una mano.

Ne rimase sbigottito per quanto minuta fosse, e per quanto stretta fosse la sua forma. La stava guardando con occhi incantati che non riusciva a pensare lucidamente.

T/n lo notò, e ammirando da vicino il volto del corvino si rese conto di quanto fossero eleganti le sue ciglia lunghe e folte. Megumi si stava avvicinando a suon di sirena al viso di t/n. Prima che potesse fare qualsiasi cosa lei sparì dalla sua presa.

<< Ottimo lavoro Megumi-chan! >>

Si congratulò Satoru con il suo tono allegro. Era ironico, stava cercando di nascondere la sua rabbia. T/n era finita sotto al suo braccio.

<< Ora la prendo. Penso sia ora di farle fare gli allenamenti che tanto aspettava. Ci vediamo domani a scuola!~ >>

Esclamò canzonatorio l'albino prendendo in braccio t/n come se la stesse sbattendo in faccia a Megumi.

Ninfea - Gojo Satoru X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora