Se c'era una cosa che Simone aveva sempre odiato, era il rumore della sveglia presto la mattina, ancor peggio se di domenica.Ed infatti, la prima cosa che fece non appena udì quel suono fastidioso, fu alzare la testa pronto ad inveire contro all'oggetto. In quel momento, però, notò al suo fianco la presenza di Manuel che, a pancia in giù con un braccio sotto al cuscino, dormiva con un'espressione rilassata sul volto.
Fece scorrere lo sguardo su tutto il suo corpo, fino alla coperta che stava appoggiata delicatamente sul bacino.
Sorrise e si morse il labbro inferiore, ripercorrendo con la mente la loro nottata magica. Il modo in cui i loro corpi si erano immediatamente incastrati, come se non si fossero mai divisi.
Si sentiva tremendamente in colpa nei confronti di Alex, eppure ripensando al modo in cui il suo corpo si era riacceso al tocco del ragazzo che adesso riposava beatamente al suo fianco, non riusciva proprio a considerarlo un errore. La verità era che desiderava farlo e lo avrebbe rifatto altre mille volte.La sveglia continuava a suonare, così dovette a malincuore distogliere l'attenzione da Manuel e si girò pigramente per spegnerla, notando che fossero appena le 6 del mattino.
Non potevano di certo farsi trovare dai genitori a dormire nella solita stanza, così aveva avuto l'accortezza di mettere la sveglia presto per poter tornare nella sua camera."Manu, ehy" gli scosse delicatamente la spalla. "Manuel"
"Mhmh" mugugnò Manuel, mezzo addormentato.
"Io vado" Simone annunciò, e dato che non ricevette risposta pensò che il ragazzo fosse semplicemente addormentato, quindi si mise seduto per alzarsi, ma il braccio che Manuel allungò dalla sua comoda posizione gli si posò sulla schiena, così si fermò.
"Do vai?" la voce di Manuel impastata dal sonno.
"Di là, in camera mia" disse Simone con ovvietà.
"Mh, che ore sono?" Manuel non ci pensava proprio, continuava a porre queste domande ancora dandogli le spalle, un braccio piegato sotto al cuscino e gli occhi serrati.
"Le sei"
Alzò di scatto la testa, e dovette strizzare gli occhi per la fitta alla testa che questo gesto improvviso gli causò."Le sei? Simò ma che sei scemo? È domenica, torna a dormì" lo liquidò e si girò dall'altra parte, dando di nuovo le spalle a Simone che sbuffò.
"Dai Manu vado a dormire di la, non possono trovarci qua insieme" si lamentò.
"Ma non possono chi?" chiese Manuel, mantenendo gli occhi chiusi.
"Mio padre e Anita" rispose Simone con ovvietà.
"Ma se mi madre non vede l'ora de vederci così" ribadì ancora una volta Manuel, ricevendo un pugno sulla spalla da Simone.
"Dai Manuel, falla finita"Il ragazzo si girò sbuffando, guardandolo finalmente negli occhi.
"Posso avere un bacio almeno?" chiese prima, rivolgendo a Simone un sorriso pigro.
"Uno, piccolo" lui gli sorrise e si abbassò sul ragazzo, che intanto aveva sollevato appena il busto, facendo scontrare le loro labbra in un breve bacio."Mamma mia Simò, mi ci potrei abituare ad un buongiorno così" sussurrò Manuel sulle labbra del moro, per poi lasciarci un ultimo bacio e ributtarsi con la schiena sul materasso.
Simone rise, dandogli un colpetto sulla gamba."Dai vado, ci vediamo dopo" si sorrisero e poi il moro lasciò la stanza.
Una volta in camera sua, Simone rimase a fissare il soffitto, con mille pensieri per la testa.
Avrebbe dovuto dire tutto ad Alex, mettere le cose in chiaro con lui, che era sempre stato corretto e non si meritava un trattamento del genere.
Non avrebbe mai pensato di potergli fare una cosa del genere, ma Manuel aveva veramente stravolto tutto quanto.
E lui, nonostante tutto, di questo era solo che felice.*
Per Manuel, la giornata iniziò ufficialmente verso le 11, quando il sole brillava forte nel cielo azzurro, nonostante la temperatura molto bassa.
Aprì gli occhi ed istintivamente allungò una mano al suo fianco, e un forte sentimento di delusione lo invase immediatamente quando non trovò Simone.
Poi si ricordò della breve conversazione che avevano avuto qualche ora prima e si rilassò, per poi sorridere ripensando alla nottata meravigliosa che avevano passato.
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What about us? | Simuel
Fanfiction[...] "A tavola con questo?" indicò il ragazzo che ancora se ne stava in piedi senza muovere un muscolo. "Manco morto" concluse, poi si girò e uscì dalla cucina senza dare altra spiegazione. [...]