𝑵𝒊𝒈𝒉𝒕𝒎𝒂𝒓𝒆𝒔

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«🇸ono felice tu sia riuscito a venire a vedermi agli allenamenti»
«In effetti non so perché sto sprecando il mio tempo qui»
«Non ti preoccupare, non te ne pentirai»
«D'accordo allora fammi vedere che sai fare, scarsone»

Mucho ridacchiò e scese in campo dalle tribune, da dove lo guardava Sanzu.
Pioveva. Nonostante ciò gli allenamenti andavano avanti lo stesso. "Solo le femminucce si fermano con un po' di pioggerella" così diceva il coach.
Il biondo aveva i capelli bagnati che gli ricadevano sul viso e la maglia zuppa d'acqua attaccata al corpo che faceva risaltare gli addominali. Capelli bianchi era perso a guardarlo e, a volte, anche il ragazzo in campo si girava a guardare il suo amico negli spalti. Diciamo che era abbastanza distratto, tanto che ad un certo punto arrivò il pallone nel viso del rugbista con la testa tra le nuvole.

«Mucho! Vieni qui, subito!»

Il coach chiamò in panchina il giocatore sconcentrato.

«Ahi ahi ahi»

Non mancarono ovviamente la frecciatina e le risatine da parte degli Haitani.
Mucho raggiunse il coach.

«Che ti prende!?»
«Scusi, ero distratto»
«Appunto»

L'allenatore guardò Sanzu nelle tribune.

«Che ci fa qui?»
«Ecco...»
«Ti dà fastidio? Devi fare qualcosa?»
«No in realtà l'ho invitato io qui»
«Mucho...»

La voce del coach era sconsolata, con un pizzico di delusione.

«Siediti»

I due si misero a sedere su una panchina.

«Io lo dico per te. Tu sei il migliore qui in campo. Non ti distrarre per uno come lui... altrimenti sarò costretto a prendere provvedimenti»
«Ma coach...»
«Avanti lascialo perdere, fallo per me»
«Coach io...»
«Non importa che mi dici altro su, meno parole più azioni. Ascoltami e fai come ho detto. Sono sicuro che un giorno mi ringrazierai. Adesso torna in campo»

Il coach diede delle pacche incoraggianti sulle spalle a Mucho e poi quest'ultimo tornò in campo.
Finiti gli allenamenti tornarono come sempre nei dormitori.

«Allora?»
«Allora cosa?»
«Come ti sono sembrato?»
«Mah...bravino»

Sanzu prese il quaderno per fare i compiti ma iniziò a scarabocchiare abbozzando qualche disegno.

«Che fai?»
«Trovo la voglia per studiare»

Mucho prese una sedia e si mise alla scrivania accanto al suo amico.

«Ti aiuto...belli quei disegni però»
«Sono solo scarabocchi»
«Scarabocchi belli. Su avanti che devi studiare»
«Italiano»
«D'accordo ti aiuto, tanto sono bravo a italiano»
«Ahaha, questo solo perché fai servizietti sessuali al professor Kawata. Pensavi che non l'avessi notato che ci stai sempre intorno eh?»
«Ehy! Ahhaha»

Mucho si avvicinò di più, poggiando la mano sulla spalla di Sanzu che lo guardò negli occhi.

«D...Dante...vero?»
«Si...pagina trecentotrentanove»

Iniziarono a leggere la vita dello scrittore italiano e qualche sua poesia dal libro.

«Tanto gentile e tanto onesta pare...»

Mucho partì a leggere il testo provando a spiegare a Sanzu la parafrasi passo per passo. Lui però era impegnato ad ascoltare la voce di Mucho, non le parole, semplicemente quella melodia che usciva dalle labbra del biondo. Gli guardò la bocca e pensò come sarebbe stato baciarlo ma ovviamente non lo fece e si distese sulla scrivania chiudendo gli occhi.

«Mostrasi sì piacente a chi la mira...Sanzu...ti sei già distratto. Finiamo qui?»
«Si»
«È tutto ok?»
«Si»
«D'accordo...»

Mucho accarezzò delicatamente i capelli di Sanzu e quando quest'ultimo riaprì gli occhi per la sorpresa, il più alto ritirò la mano, si allontanò e si sedette sul proprio letto. Così fece anche capelli bianchi.

«Sanzu...»
«Dimmi»

Il biondo esitò.

«Ti sei ambientato vero...ti piace qui?»
«Diciamo che quando sono arrivato era tutto molto peggio di adesso...però...»
«Però?»
«Mi sento in gabbia»
«Capisco»
«Anche se...essere in gabbia in compagnia di qualcuno come te non è brutto»

Sanzu si girò verso il muro, come sempre, coprendosi col lenzuolo.

«Buonanotte»
«Aspetta...quindi sei felice di passare del tempo con me?»
«Ho detto solo che senza di te sarebbe stato tutto più disastroso, ecco. Buonanotte»

Mucho sapeva che al suo compagno di stanza non piaceva esternare i propri sentimenti. Conoscendolo, quelle cose che gli aveva detto gli sembravano comunque tanto. Infatti sorrise e si sdraiò.

«Buonanotte»

Andarono a dormire.
Verso le tre di notte, lo sportivo si svegliò a causa di un rumore proveniente dalla parte della stanza del suo amico.
C'era Sanzu a sedere per terra, rannicchiato in posizione fetale.
Mucho accese la luce strizzando gli occhi.

«Tutto bene?»
«Si»
«Sicuro? Perché stai lì?»
«Se te lo dico mi prendi in giro»

Il rugbista si mise a sedere sbadigliando.

«Non ti prendo in giro»
«Ho avuto un incubo...non riuscivo a riaddormentarmi...non volevo svegliarti»
«Ehy tranquillo...vuoi venire qui?»
«No, torna pure a dormire...ora torno anch'io nel mio letto»
«Sanzu non ti preoccupare, vieni pure se ti fa sentire meglio»

Mucho si spostò un po' picchiettando il letto con il palmo della mano per invitare capelli bianchi a mettersi lì con lui.
Sanzu si alzò e si mise accanto a Mucho che spense la luce, si sdraiò e coprì entrambi.
Si girarono di lato per vedersi negli occhi, l'uno rivolto verso l'altro.

«A volte anch'io faccio degli incubi, non c'è niente di cui vergognarsi»
«Si però dormire con te come fanno i bambini con la mamma...»
«Sono qui per questo»
«Per essere mia mamma?»

Ridacchiarono.

«No comunque sono serio. Se hai bisogno non esitare a chiedermi aiuto»

Sanzu abbracciò il suo amico.

«D'accordo»
«B...buonanotte allora...»

𝐂𝐨𝐥𝐥𝐞𝐠𝐞 // 𝐌𝐮𝐜𝐡𝐨𝐱𝐒𝐚𝐧𝐳𝐮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora