Prologo

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Ciao a tutti, sono Alice Bernarelli, una ragazza che ha sempre provato gusto nel vedere la gente uccidersi negli Hunger Games, una ragazza che si è sempre divertita ad essere superiore solo perché la sua famiglia faceva parte del gruppo degli "invidiati" da tutta Capitol City, una ragazza che potrebbe morire in un giorno, quando la fortuna non sarà dalla sua parte.
Vivo in un attico, ho i capelli biondi lunghi fino al sedere, gli occhi blu oltremare e una colorazione abbastanza scura, amo gli abiti appariscenti e usare parrucche di ogni tipo, ho due fratelli più grandi, gemelli e una paura bestia di quello che potrebbe succedere.
Sono appena tornata da una gita con la famiglia, forse vogliono passare più tempo possibile con noi prima della mietitura, sarebbe stato divertente se avessimo dei prati qui in torno, i miei per "gita" intendono un ristorante notissimo da tutti con cibi pregiati di ogni tipo.
Sono negativa, lo so, penso già che andrà a finire male, perché? Ci sono migliaia di ragazze in tutta la città non c'è motivo per il quale dovrei avere paura, in ogni modo mancavano ancora delle ore alla mietitura, dovevo togliermela dalla testa per tutto il tempo possibile.
"Ragazzi, andrà tutto bene, vedrete" disse la mamma "Non abbiamo paura"dissi "Abbiamo visto come si fa tante volte, quindi anche se dovesse succedere saprei già quale sarà la mia arma: i coltelli" "Alice come mai questa scelta?" Chiese mio padre "Vi ricordate Clove? La ragazza che ha partecipato agli Hunger Games con la Ghiandaia Imitatrice? Ecco lei mi ha molto ispirato e voglio avere il suo coraggio e la sua decisione nel vincere!" Ero decisa, se proprio sarei dovuta andare in quella arena gli altri ragazzi dovranno guardarsi, o si ritroveranno un coltello piantato in mezzo agli occhi.

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