I 76 Hunger Games

Tornerai da me

Ci svegliammo di soprassalo con la voce di Katniss Everdeen che urlava da non si sa quale altoparlante messo totalmente a caso nell' arena "TRIBUTI UN AVVISO, RIPETO TRIBUTI UN AVVISO: ABBIAMO NOTATO CHE CI SONO STATI DRAMMI ANCHE FAMILIARI CON LE PERDITE DEGLI ALTRI TRIBUTI QUINDI ABBIAMO DECISO DI ESSERE CLEMENTI: DOMANI ALLA STESSA ORA IN CUI QUESTO AVVISO É STATO DATO, ALLA CORNUCOPIA SARANNO ESPOSTI I CORPI DEI VOSTRI CARI, SOLO UNO POTRÀ TORNARE IN VITA, CHI DOVRETE VEDERLO VOI, QUESTO PRESCELTO NON POTRÀ VINCERE I GIOCHI MA NEMMENO VENIRE UCCISO, QUINDI TORNERÀ A CASA A PRESCINDERE DALL' ESITO DEI GIOCHI, DOVRETE COMBATTERE PER CIÒ CHE VOLETE, CHE POSSA LA FORTUNA ESSERE SEMPRE A VOSTRO FAVORE" impiegai qualche secondo nell' assimilate la notizia, non ci potevo credere, potrei riportare da me Frederick! Potremmo tornare a casa insieme! Devo farlo, tutto sarebbe migliore, mi farò aiutare a salvarlo poi scioglieremo l' alleanza con gli altri.
Subito io e Megan diciamo il suo nome, contemporaneamente, non posso fare a meno di pensare che lei provi qualcosa per lui, ma decido di non darci molto peso.
Passiamo la giornata ad allenarci perché sappiamo che domani dovremo combattere, oggi abbiamo sentito solo un cannone sparare seguito da un urlo, ma sappiamo che ce ne saranno altri, magari non oggi ma tra poche ore sicuramente.
"Ragazzi, siamo in pochi ormai" disse Cornelius "penso che sia meglio far tornare in vita Fred e poi scogliere l' alleanza, sapete non vorrei essere io a dover uccidere voi o viceversa.." tutti fummo d'accordo e, anche se a malincuore e con un nuovo peso sulle spalle, decidiamo di proseguire l' allenamento.
Il buio non tardò a venire ed di comune accordo decidemmo di non accamparci nella cornucopia nel caso qualche tributo si fosse avvicinato prima del dovuto, andammo ai confini più interni del bosco e dopo una veloce e sostanziosa cena a base di addirittura tre more a testa ci sedemmo per vedere i morti del giorno.
L' inno suonò e apparve il volto della ragazza del 5.
Ci addormentammo con quella faccia che aveva tanto sperato di vincere e di tornare a casa stampato in mente.
Mi sembrano pochi i minuti in cui ho chiuso gli occhi ma non mi interessa perché due cannoni sparano all' uninsuono è un terzo si aggiunge dopo un secondo, spalancò gli occhi e la scena che mi si presenta è orribile: Megan e Cornelius giacciono privi di vita con un coltello insanguinato in gola e la ragazza del tre con una lancia nello stomaco lanciata da Anna, se non fosse stato per lei ora non sarei più qui lo so, corriamo dai nostri amici, urliamo, piangiamo e li imploriamo di tornare, ma non si può, nessuna risposta arriva alle nostre orecchie, nessun ordine da parte di Megan e nessuna raccomandazione da parte di Cornelius, loro non saranno esposti tra poche ore alla cornucopia perché sono morti ora, mi sento vuota e dopo un ultimo saluto mi alzo e prendo Anna dicendole che è meglio andare via.
Lei è anche più disperata di me, le lacrime scendono a fiumi sulle sue guance arrossate, urla e si dispera, la abbraccio per molto tempo e prendendole il viso tra le mani le dico: "Anna, Anna ascoltami, non sono morti invano, ci hanno salvate, non disperarti, ricordali invece, come i due ragazzi coraggiosi che erano, come dei guerrieri ok? Anna, Anna ascoltami ti prego!" Ma lei non lo fa continua a piangere e infatti non mi accorgo che mi a rubato un coltello dal cinturino finché non la sento dire un ultimo "Vinci, ti voglio bene" non faccio in tempo a strabuzzare gli occhi che si procura un profondo taglio sotto la gola e un nuovo cannone si aggiunge a quelli appena suonati.
È terribile, ma io non farò la sua stessa fine, non mi arrenderò così facilmente, fosse l' ultima cosa che faccio farò ritornare in vita Fred e tornerò a casa con lui.
Mi dirigo verso la cornucopia con passo spedito con lacrime agli angoli degli occhi.
Mancano pochi secondi al sorgere del sole, poco dopo si sente un tonfo e tutto inizia a tremare, al posto della cornucopia c'è un tavolo con sopra il numero del distretto 4, e 12 io corro verso quello con il numero di distretto di mio fratello ma non sono l' unica, il ragazzo del dodici mi e alle costole tirando coltelli a raffica, l' importante è che noni colpisca è che io arrivi prima di lui al tavolo, anche se ancora non so come farò a trasportare Fred, tiro un coltello verso il braccio del ragazzo così da rallentarlo senza ucciderlo, l' intento riesce e arrivo per prima, tocco il numero 4 con la mano e appare mio fratello, nella stessa posizione in cui l' abbiamo lasciato qualche giorno fa con affianco una fialetta da far prendere per bocca, me lo carico in spalla e provo a portarlo, ma non ci riesco, intanto il 12 si avvicina con la manica della giacca sporca di sangue, finalmente Enobaria mi manda un regalo, beh mi sarei aspettata qualcosa di diverso da quello che mi si para davanti ma penso che una cariola andrà bene, almeno credo, mi sento un po' ridicola ad usarla, ma non ho molta scelta, lo metto nel miglior modo possibile e corro dalla parte opposta del ragazzo, nel momento stesso in cui lo faccio il tavolo torna giù e il ragazzo sparisce nella nuvola di polvere, credo sia tornato da dove era venuto e sicuramente non mi lamento.
Porto il corpo di Fred in una caverna riparata e gli do la fialetta, finalmente posso lasciarmi andare e piangere per i miei amici.
Le istruzioni dicevano che ci sarebbero dovute 12 ore perché il soggetto tornasse in vita, perciò per far passare il tempo mi sedetti a vedere i morti del giorno, Cornelius, Megan, la ragazza del 3 e Anna appaiono nel cielo, mi concentro sui loro volti perché sarà l' ultima volta che li potrò vedere.
Mi stendo nel sacco a pelo e mi addormento affianco a mio fratello.
Finalmente è arrivata la mattina e non vedo l' ora di rivedere quegli occhi blu mare riaprirsi pieni di vita, non devo aspettare molto che mio fratello apre gli occhi e mi guarda disorientato, lo abbraccio, poi gli spiegherò tutto ma ora non ne ho voglia, lo abbraccio, lo stringo in una morsa piena di mancanza è amore, siamo di nuovo assieme ed è questo quello che conta.