IL PRIMO INCONTRO

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Alexandra

Un'estate intera a West Palm Beach penso sia una cosa che ogni tredicenne vorrebbe fare, soprattutto senza un padre sentinella alle calcagna. Nonna Annette la vedo solo durante le feste da quando mamma è morta, ed io adoro andare da lei, è simpatica, giovanile e soprattutto ha un'amica che gestisce un bagno in spiaggia, perciò ci trascorriamo molto, ma molto tempo.

Questa sua amica ha una nipote della mia età, Tracy, e siamo diventate ottime amiche negli anni.

Il nostro passatempo preferito è ... guardare i ragazzi e ce n'è uno in particolare, piuttosto bello. Ha sedici anni e si chiama Daniel, è biondo, occhi chiari ed è più alto di me. Ha un amico, Erik, che invece piace a Tracy. Direi perfetto.

Non è stato difficile fare la loro conoscenza, perché io sono alta e dimostro più anni di quelli che ho, e partecipando ai vari giochi di spiaggia, una cosa tira l'altra ... et voilá!

Mi capita di chiamare Jo ogni tanto, perché... non so il perché, lo chiamo e basta. Sono mesi che io e lui ci confidiamo e ormai mi manca farlo. Veramente sono più io a farlo che lui.

All'inizio pensavo che papà mi avesse condannato con una palla al piede assegnandomi la Pulce come tutor, invece, si è rivelato una vera sorpresa. È brillante, intelligente, simpatico, molto ironico, non se l'è mai presa con me, nonostante molte volte i primi tempi, lo prendessi in giro seguendo la scia scolastica, ma poi, ha iniziato a dar fastidio più a me che a lui, quando succedeva.

Penso inoltre che sia coraggioso, non l'ho mai sentito lamentarsi per i pugni presi, e di male penso ne sentisse, ha solo un difetto, anzi una sfortuna: essere ancora basso.

Siamo diventati amici e da quando mi aiuta, ho migliorato la mia media scolastica, e papà è contento!

"Tracy, compra anche a me una Soda, per favore?"

"Perché? Tu non vieni?"

"Arrivo! Chiamo Jo. Un attimo!"

"Ancora? Cosa devi dirgli?"

"Gli devo raccontare di Daniel!"

"Scusa, ma sei sicura voglia saperlo? Da quando un ragazzo vuole sapere di un altro?"

"Jo? Non è geloso! Lui ha in mente solo la boxe, non guarda le ragazze, è ancora un bambino!"

"E perché ci parli?"

"Perché mi piace!"

"Hai appena detto che è un bambino!"

"Non in quel senso! Mi piace parlare con lui, sai... è intelligentissimo, certe volte fa discorsi che nemmeno mio padre capisce!"

"Un nerd insomma!"

"Non proprio! Non passa ore ed ore sui libri, ha una memoria formidabile. Pensa che sta tutto il giorno in palestra con papà! Te l'ho detto che vuole fare boxe, quando crescerà!"

"Sì! Aspetta e spera, hai detto che ha quattordici anni ed è più piccolo di me, non andrà molto lontano!"

"Mha! Lui è convinto del contrario, secondo la scienza e la legge della trasmissione genetica è destinato a diventare alto!"

LA MIA ADRENALINA SEI TUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora