AlexandraBoston, 8 luglio
"Bentornato signor Jonathan"
"Grazie Carol."
"Spero stia bene adesso! Li hanno poi presi gli aggressori?"
"No. Ma non pensiamoci più. Mi ha riorganizzato tutti gli appuntamenti?"
"Sì signor Jonathan. Il signor Dowell stamattina alle 10:00 e il signor Hokins domani alle 15:00."
"Bene. Mi potrebbe portare i faldoni con la lista dei programmi software commissionati l'anno scorso da Dowell."
"Subito."
"Carol scusi, mi potrebbe fare un favore? Ordini un mazzo di rose rosse per Alexandra e le faccia consegnare a casa mia per le 16:00!"
"Certo signor Jonathan. Vuole scriverle un messaggio?"Gli chiede sorridendo.
"Sì! Faccia scrivere solo:
Benvenuta.
Ti amo
JoPensa sia troppo semplice? Conciso?"
"Non saprei... c'è qualche ricorrenza speciale?"
"No. Voglio solo che lo sappia. Ha accettato di vivere con me."
"In questo caso signor Jonathan, la semplicità è sempre gradita."Jo è al lavoro ed io ne ho approfittato per andare con Allison a dare una prima occhiata al vestito da sposa. Mattinata impegnativa. Sembrava non ce ne fosse uno che mi piacesse, poi... l'ho visto e me ne sono innamorata. Semplice, senza tanti fronzoli, lungo, in raso bianco, a sirena, con scollo a V senza maniche, spalline incrociate sulla schiena nuda.
Praticamente simile a quello che indossava mamma quando si sposò con papà.Dodici anni prima...
Oggi pomeriggio io e Nelly dopo scuola non sappiamo come passare il tempo. Fuori piove e Jo si sta allenando e di certo non ci vado in palestra con lei. Ha già fatto un po' troppi apprezzamenti sul suo conto che mi fanno un po' fastidio e l'ultima cosa che vorrei, è che anche lui cominciasse a notarla.
Decidiamo di andare in soffitta a curiosare nel cassone e troviamo il vestito da sposa di mamma, mi è sempre piaciuto, mamma era bellissima quel giorno. Mi capita spesso di mirare e rimirare le fotografie, anche papà era bello, ma sarà che lui lo vedo sempre non mi fa quell'effetto. Mamma era un incanto, una bambolina di porcellana dai capelli ramati.
"Alex guarda cosa ho trovato!"
"È il vestito da sposa di mamma!"
"Provalo!"Mi si illuminano gli occhi. Richiudo il sacco portabito e lo afferro sottobraccio senza farlo toccar terra, corriamo in camera mia e lo poso sul letto. Guardo Nelly, ridiamo e asseriamo ciondolando la testa come due cretine. A quattordici anni sogni il principe azzurro ed il giorno del proprio matrimonio.
Faccio scorrere la zip del sacco e lo estraggo, penso nessuno lo abbia mai più tolto da lì, dal giorno del matrimonio.
"Forza, provalo." Insiste Nelly
"Non so se mi sta, mamma era più piccola di me."
"Dai, provalo lo stesso, sei magrissima, al massimo è corto!"Mi spoglio e lo indosso, sono alta, è vero, ma oltre ad essere magra, non ho i fianchi pronunciati, sono ancora piuttosto acerba, infatti riesco a entrarci. Nelly mi aiuta ad alzare la zip, con un po' di difficoltà nell'ultimo pezzo perché non ho fatto i conti con il mio seno, decisamente più grande di quello di mamma, ma a fatica riusciamo nell'intento.
"Wow Alex, sei bellissima!"
Vado davanti allo specchio e mi ammiro, sono davvero bella! Modestia a parte. Non lo dico per vantarmi, ma in riferimento al vestito. Mi piace proprio, e mi ricorda tanto mamma, se non fosse per le forme più abbondanti, i capelli neri, il colorito più ambrato, l'altezza, beh, praticamente ho poco di lei, ma il sorriso è decisamente uguale.
"Quando mi sposerò voglio un vestito come questo!"
All'improvviso si spalanca la porta e entra Jo con il suo dannato libro di matematica sotto il braccio.
STAI LEGGENDO
LA MIA ADRENALINA SEI TU
عاطفية"Corri pidocchio, se ti prendiamo fai una brutta fine!" Questo è quello che Jonathan è sempre stato abituato a sentirsi dire a scuola, preso di mira perché piccolo e mingherlino. Non per questo lo si può considerare un codardo, anzi. Ha sempre affr...