JO, JONNY, JONATHAN E JUNIOR

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Alexandra
17 luglio

Un'altra settimana separati. Merda. Passerò qui più tempo che a casa. Ne approfitto per licenziarmi e inviare curriculum a Boston.

Mi avvicino al letto, ha gli occhi chiusi, una flebo nel braccio per somministrargli analgesici per il dolore e gli stringo la mano, apre gli occhi e mi sferra un debole sorriso, e sento la mano stringermi.

"Ehi...sei bellissima!"
Mi dice con voce bassa. È inutile, anche quando sta male pensa a me.

"Ciao, come ti senti."
"Stanco. Cosa dicono i medici?"
"Ti tengono qui qualche giorno per degli accertamenti, ma il rene sembra salvo, devi solo riposare... tanto, almeno due settimane."
"E posso baciarti?"
"Quello sì!" Mi siedo sul bordo del letto, mi chino su di lui e lo bacio.
"Sto già meglio."

Sorrido e gli accarezzo il viso, e lui lo muove cercando la mia mano, e ricambia il sorriso.

"Insomma ancora separati!"
"Verrò a trovarti tutti i giorni, e quando ti lasciano uscire staremo insieme sempre. Dovrai stare a riposo, perciò niente lavoro, niente boxe...io finché non guarisci non cerco lavoro...

"Perciò starai a letto con me tutto il giorno?" Mi chiede con malizia.
"Tutto il giorno e tutta la notte, ma sarai a completo riposo perciò potrai solo baciarmi."
"Solo? Come se fosse poco!"

Quella fossetta è irresistibile, mi sciolgo.

"Ti bacerò così tanto che non vorrai altro!"
"Davvero pensi che per Junior sarà facile averti accanto sempre?"
"Scemo! Adesso mi sta tradendo con un catetere!" Gli indico il sacchetto appeso al letto.
"Giuro che non prova nulla per lui, anzi, è pure infastidito!"
Ride tenendosi l'addome.

"Non ridere o ti fa male!
Abbiamo chiamato tua mamma..."

"Noo! Ora sarà preoccupata!"
"Papà l'ha tranquillizzata. Abbiamo dovuto, o i medici non ci dicevano nulla. Per quanto ti ami, per loro non sono nessuno!"
Gli schiocco un bacio sulla mano.

"Lo sapevo che avrei dovuto tatuarmi sulla pelle che sei mia!"
"Amore, non penso sia sufficiente un nome in questi casi!"
"C'è solo una soluzione allora. Dovrò chiederti di sposarmi."

Sposarlo? Non ho mai pensato di sposarmi, per anni convinta che non avrei mai amato nessuno più di lui e pertanto non avrei mai avuto un uomo con cui condividere la mia vita, ho sempre pensato che il matrimonio fosse una cosa molto lontana, se non irraggiungibile ma sentirgli dire una cosa del genere, mi fa scoppiare il cuore. Io e lui uniti per sempre?

"Alex... non voglio spaventarti, dicevo per dire..." Continua preoccupato dal mio silenzio. Gli sorrido scuotendo la testa.

"Non sono spaventata, solo non ci ho mai pensato... davvero mi sposeresti?"
"Davvero, tu me lo chiedi?" Mi risponde a cantilena alzando un sopracciglio, facendomi sorridere.

"Ti sposerei anche... ieri"
"Si dice Domani!" Preciso io.
"Perciò fatti un'idea!"
"Ne terrò presente, per quando avrò un lavoro sicuro e la sicurezza che il nostro amore non si esaurirà. Ora andiamo a vivere insieme, magari ti accorgi che sono insopportabile!"
Gli strizzo l'occhio. Proprio in quell'istante entra papà che da gran simpaticone mi dà ragione.

"Insopportabile è un complimento, perciò mio caro Jo, pensaci due volte... sei ancora in tempo a ..."
"A cosa? Si è fatto quasi ammazzare per me!"
"Chris, la conosco come le mie tasche, io amo anche la sua parte insopportabile!"

Gli dà corda e mi viene spontaneo, come mio solito fare, dargli un colpo sulla spalla, dimenticando che è a letto dolorante.

Lui insacca facendo una smorfia, non per la mia forza sovrumana, ma perché è la spalla destra e muovendosi ha sentito una scossa prolungarsi fino al fianco traumatizzato.
Emette un mugolio ed io scema, mi rendo conto e lo ricopro di bacetti di scuse.
"Scusa, non volevo!"
"Sei fortunata che non ci sono qui medici, o penserebbero sia stata tu a ridurmi così." Mi prende in giro.
"Che ne dici Chris? La perdono e la faccio venire a vivere con me?"
Io mi giro e guardo papà con sfida, stringo gli occhi a fessura e in labiale lo minaccio con un

LA MIA ADRENALINA SEI TUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora