VENTIDUESIMO COMPLEANNO

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Jonathan
Novembre

"Ciao Chris."
"Jo. Qualche problema?"
"Ho chiamato mamma ma non risponde..."
"Non lo farà, almeno fin quando non avrà comprato un cellulare nuovo. Stava scrivendo un messaggio e, non so come diavolo sia potuto succedere, solo a lei può capitare, le è scivolato di mano ed è caduto in piscina."
"Mammaaaa!"
"Stiamo andando adesso a comprarne uno nuovo."
"Faglielo prendere con l'antiscivolo, o con una catena da attaccare al collo."
La prendo in giro.

"Te la devo passare?"
"Metti in viva voce, c'è qui anche Alex."
"Ma va!" Ora lui, mi prende in giro.

"Non voglio preoccuparvi, ma stasera non torno a casa!"

Alex mi fa il solletico e in labiale mi dice: bell'inizio!

"Senti Chris, ho trovato una palestra qui vicino, continuerò ad allenarmi ma questa settimana mi fermo qui."

"Alex tesoro, stai bene?" Chiede Chris preoccupato. Sa benissimo che non la lascerei sola se avesse problemi, lui non può sapere che sono io ad averne.

"Sto benissimo papà, è Jo il rottame!"

La guardo di sottecchi, mimandole un pugno, e lei mi spinge un dito sul costato.

"Jonny, amore, che succede?"

"Non preoccuparti mamma, sta esagerando,

sai come è fatta Alex, scherza sempre. Pioveva a dirotto qui, e sono scivolato con la moto, sono un po' ammaccato, ma nulla di grave. Il problema è la moto..."

"L'hai distrutta?"

"Nhn... non tanto, ma abbiamo un amico che me la può sistemare gratis, stai tranquilla, solo... può farlo a tempo perso. Alex si è resa di compassione e mi ospita tutta settimana, tanto poi venerdì sarei dovuto tornare!"

Rido e lei mi spinge indietro facendomi sedere sul letto, mostrandomi la pomata con un sorrisetto. Proprio adesso vuole farmi la medicazione! Scuoto la testa e mi arrendo al suo volere, appoggiando il telefono sul materasso.

"Si Allison, lo tengo qui, ma dovrà cucinare lui questa settimana!" Scherza sfilandomi la T-shirt.

"Amore, ti sei fatto molto male?"

"Una botta alle costole, che Alex in questo momento mi sta curando, e un occhio nero... non avevo allacciato bene il casco e mi si è tolto rotolando. Ma non preoccuparti, torno come nuovo!"

Alex srotola la fasciatura e ...mhm ... ad ogni giro mi sfiora con le mani ed il viso, mi piace da morire, quasi dimentico il dolore e chiudo gli occhi immaginando le sue mani su di me, in un'altra situazione. Junior ha i miei stessi pensieri, e li riapro  tornando alla realtà, in tempo.

"Jo... mi raccomando, non esagerare negli scatti se ti fa male, altrimenti ci metti più tempo a riprenderti. Piuttosto stai fermo qualche giorno, ti massacrerò la settimana prossima."

"Incoraggiante!"

"Papà ci penso io a tenerlo a freno. Dopotutto ha un incontro fra due settimane, e non vogliamo che perda!"

"Non sarebbe la prima volta!"

Aggiungo io tenendola per la vita quando si piega in avanti a prendere la pomata.

Una tortura. Stamattina indossava la felpa, ora solo un top corto e sentire la sua pelle liscia sotto i miei palmi, non è proprio come toccarle un braccio o la schiena in un solito abbraccio.

"Ma non vogliamo che si ripeta! Quelle volte erano più grossi di te, ora hai raggiunto il peso perfetto."

Penso a Tomi, che era molto ma molto più grosso di me, e sono contento Alexandra non l'abbia visto. La guardo mentre distribuisce una modica quantità di pomata sull'ematoma e voglio proprio godermi il massaggio, perciò saluto.

LA MIA ADRENALINA SEI TUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora