Benvenuti alla seconda fanfiction della Saga "Rights and Wrongs" di LovesBitca8, che di fatto è la complementare della prima.
Il racconto non è uno Stand Alone. Per apprezzarlo è opportuno avere letto "The Right Thing to Do - La cosa giusta da fare...
Volare è facile. Sfrecciare tra i Bolidi e passare sopra le maglie. Il rumore del vento nelle orecchie sovrasta ogni sussurro.
Quello che non è facile è lo sguardo del rosso che mi guarda prima di prendere il volo. O il modo in cui Potter mi guarda dopo che il rosso lo ha preso da parte.
Devo ricordarmi che non siamo amici quando Goldstein mi propone di bere qualcosa dopo l'allenamento. Rifiuto, e vedo le spalle di Potter abbassarsi per il sollievo.
Me ne vado prima che la ragazza Weasley cerchi di urlarmi contro.
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Domenica 26 settembre 1999
Almeno vinciamo contro gli Sport e Giochi Magici. Ginny Weasley trova il modo di mettere tutto da parte per la partita, perché mi passa la palla quando sono libero e io faccio scivolare la Pluffa appena oltre il Portiere all'ultimo secondo.
Goldstein mi abbraccia a mezz'aria, facendomi quasi cadere dalla scopa. Mi permetto di sorridere. Solo per una volta.
Potter sembra che voglia parlarmi mentre ci dirigiamo verso le cabine per fare la doccia e cambiarci, così prendo le mie cose e me ne vado... anche se mi piacerebbe che Potter vedesse la cicatrice che mi ha lasciato mentre mi cambio la maglia.
Lancio un Gratta e Netta su di me mentre raggiungo il bordo del campo, e sento una voce poco distante che grida: "Via! Via! Gryffindor! Vai! Vai! Gryffindor!"
Mi volto per guardare verso la voce e mi ritrovo a guardare occhi familiari e ridenti. I miei piedi si fermano.
Pansy.
Mi sorride, come se fossero passati solo pochi giorni dall'ultima volta che ci siamo visti. Sembra più vecchia.
Mi chiedo se anch'io lo sembro.
Penso alle lettere e ai biglietti che mi ha scritto per quei quindici mesi, e alle richieste di visita negate.
"Ti sta bene il rosso, Draco". Lei solleva un sopracciglio e passa gli occhi sulla mia uniforme.
Ci Materializziamo in un posto dove eravamo soliti andare per il brunch l'estate prima del quinto anno. Vincent ordinava insieme i french toast e i pancake e si sedeva tranquillamente a mangiare accanto a Greg mentre Pansy, Blaise, Theo e io chiacchieravamo. Sbatto le palpebre.
"Come va al Ministero?", mi chiede, dopo che abbiamo ordinato. "Sei sulla buona strada per diventare il prossimo Ministro della Magia?". Mi prende in giro sotto le palpebre abbassate, mentre si porta la tazza da tè alle labbra.
"Non direi." Mescolo il miele. "È come ti aspetti. Un lavoro d'ufficio con alcune delle persone che mi piacciono di meno in Inghilterra".
"Quanto tempo ti rimane?".
"Undici settimane". Non passeranno mai abbastanza presto. "E tu? Stai studiando con Madame le Roux?".
"Ah, quindi hai ricevuto le mie lettere". Si tampona il tovagliolo sulle labbra e solleva un sopracciglio verso di me.