Note: questo capitolo contiene delle scene relative ai Mangiamorte che potrebbero essere pesanti per la sensibilità di qualcuno. Due personaggi suggeriranno di utilizzare una maledizione senza perdono per violentare/aggredire una ragazza. NESSUNO subirà violenza, Draco "medierà" affinché ciò non avvenga.
Martedì 17 febbraio 1998
Mi sembra di essere stato al Manor più spesso che a Hogwarts nelle ultime settimane. Severus mi sveglia una volta alla settimana e mi ordina di vestirmi perché sono stato scelto per una missione.
È così che stasera mi ritrovo qui, a giocare a Esplosione Istantanea con Lunatica Lovegood.
Lei gira una Carta Rospo sopra la mia, e le mie braccia saltano, il petto si blocca per tentare di schiaffeggiare la mia mano prima che schiaffeggi la sua...
Schiaffo!
Mi ha battuto, ridacchiando.
"Cazzo".
"Credo che siamo diciotto a quattordici, vero?", dice lei, rimescolando di nuovo le carte. Finora le carte sono esplose solo due volte.
"Tu imbrogli", dico, in modo infantile anche per le mie orecchie.
"Sei tu quello con la bacchetta", dice lei. "Il signor Ollivander di solito mi batte. È piuttosto veloce per essere un signore anziano".
Lancio un'occhiata allo spazio vuoto accanto a un pilastro di pietra, con una coperta sgualcita e calzini di ricambio accanto a un libro.
"L'hanno preso ieri", dice lei, senza che io debba chiederlo. Non ho mai bisogno di chiedere molte cose con lei. Si limita a fornirle. "Come va la scuola?" dice.
"Malissimo". Prendo le carte che mi distribuisce e le impilo ordinatamente. "I Carrows si sono spinti fino all'Imperio."
Annuisce. "Ma tu puoi resistere, vero? Come Occlumens?"
I miei occhi si alzano verso di lei. Lei gira la prima carta. E aspetta il mio turno. Alza lo sguardo su di me e i suoi occhi blu sono quasi bianchi.
"Sì", sussurro. "Può essere più facile. Tu sei...?"
Lei inclina la testa verso di me.
La fisso negli occhi, mandando avanti i miei pensieri.
Una Legilimens.
Guardo le parole scivolare su un filo d'argento tra i nostri occhi, insinuarsi nelle sue pupille e scomparire al loro interno.
Si morde l'interno della guancia. "Mm. Non credo proprio".
Io rido. Un suono stridulo, pieno di sollievo e di allegria. Ha letteralmente letto le parole non dette della mia mente.
Si china, come se stesse per svelarmi i segreti del mondo. "So solo come tenere lontani i Gorgosprizzi."
Fa l'occhiolino. E io sto per riderle in faccia, per girare la mia carta, quando la porta del sotterraneo si apre di botto.
Mi alzo in piedi, estraendo la bacchetta.
Il corpo pallido e magro di Ollivander precipita giù per le scale, sbattendo contro un gradino dopo l'altro. La Lovegood si muove per andare da lui e io le afferro il gomito.
Seguono due paia di stivali e poi arrivano Dolohov e Rowle. Rowle dà un calcio al fianco di Ollivander, ma Dolohov si ferma quando ci vede. I suoi occhi scrutano i torsoli di mela e le carte da gioco. Alza i suoi sottili occhi neri verso di me e sorride.
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All the Wrong Things | Rights & Wrongs Saga [2] | TRADUZIONE
أدب الهواةBenvenuti alla seconda fanfiction della Saga "Rights and Wrongs" di LovesBitca8, che di fatto è la complementare della prima. Il racconto non è uno Stand Alone. Per apprezzarlo è opportuno avere letto "The Right Thing to Do - La cosa giusta da fare...