8.

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Si ammalò di nuovo.

Non me lo comunicò in nessun modo: il giorno prima era più pallido del solito, il giorno dopo non era venuto a trovarmi.

Indugiai qualche giorno, ma la verità era che non volevo indugiare. Volevo vederlo, volevo andare da lui e stanarlo e capirci qualcosa.

Alla fine lo feci. Guidai fino a casa sua con le mani che sudavano sul volante, accostai al marciapiede e spenti il motore. Non scesi subito.

Avevo paura.

Una paura irrazionale e paralizzante, ma che mi inchiodava a quel sedile come una calamita.

Nella mia mente, vidi il suo viso, le su labbra che si chiudevano intorno alla sigaretta, gli occhi socchiusi, la pelle pallida del collo, le sopracciglia nere, le ciglia lunghe, la leggera ombra di barba del pomeriggio.

Per me, Every era un insieme confuso di dettagli estremamente vividi.

Non lo conoscevo quasi, ma mi sembrava di conoscerlo da sempre.

Però c'erano moltissime cose che non sapevo di lui. E quello era il motivo per cui dovevo entrare in quella casa.

Ed era anche il motivo per cui avevo paura; cosa sarebbe successo, se avessi scoperto di non conoscerlo affatto?


Quando suonai il campanello, non venne nessuno.

Lo suonai di nuovo, e ancora nessuno.

Ero imbarazzata, sudata ed esasperata.

Suonai.

La porta si aprì così fulmineamente che non ebbi neanche il tempo di capire cosa stava succedendo prima di ritrovarmi dentro casa, con la porta alle spalle.

Nat mi aveva afferrato il braccio e tirata dentro. La sua presa era forte, fredda e spiacevole come il suo sguardo.

Prima ancora che potessi divincolarmi, lei mi lasciò andare con una smorfia (a quanto pare quell'incontro non era il massimo neanche per lei) e disse:

"Te ce n'è voluto di tempo per arrivare, eh?"

Non ebbi il tempo di rispondere che una seconda Nat spuntò da dietro la precedente ed esclamò: "Cosa ci fa lei qui?"

Spalancai gli occhi.

Nat 1 rise. "Ma guarda un po'. Non hai mai visto due gemelle, Jaeger?"

Nat 2 sembrava spaventata.

"Perchè l'hai fatta entrare?" disse, il labbro che le tremava.

"Secondo te?" le rispose l'altra, il veleno nella voce.

Poi si girò verso di me e disse:

"La farò breve: voglio che tu pratichi un esorcismo su Every. E so che ne sei capace."

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