Capitolo 1

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Dylan

Quando le tende di velluto si aprono, non posso trattenere un mormorio di approvazione nel contemplare la creatura vestita di bianco che ho davanti. L'abito da sposa che Nathan Zimmer ha disegnato per Sam è un trionfo di stile e avvolge il suo corpo con eleganza, mettendo in risalto la sua bellezza. Non sono un intenditore di abiti, ma si vede lontano un miglio che il pizzo e i ricami di cui è composto sono di squisita fattura e questo modello a sirena, mi pare che lo abbia chiamato così, mette in evidenza le sue forme senza risultare volgare.

–Allora?– lei interrompe la mia analisi sorridendo – Che ne pensi?

–Mi piace molto, è sexy e raffinato insieme – la rassicuro – Questo è un abito che finirà su tutti i rotocalchi e farà molto parlare di sé. E non soltanto per il prezzo da capogiro– aggiungo ammiccando.

Lo stilista sorride, grato, alle mie parole. Del resto la notizia ha già fatto impazzire i giornali di gossip. Samantha Harrington, l'ereditiera più desiderata di New York, che snobba le proposte di tutti i più grandi stilisti per farsi disegnare l'abito da un astro nascente della moda: Nathan Zimmer, l'enfant prodige delle passerelle.

–Che me ne importa dei giornalisti? Questi sono commenti che avrei potuto ricevere da Cat, da Babs o da qualsiasi altro – sbuffa lei – Ho bisogno del tuo parere di maschio: a Ryan piacerà?

Trattengo un sorriso e mi acciglio, fingendo di analizzare l'abito con grande attenzione e facendole segno di ruotare su se stessa per mostrarsi da ogni angolazione. Non avevo dubbi: è fantastica da qualunque lato la si guardi.

–Ma certo che gli piacerà, sei uno schianto! – lei sorride felice, ha gli occhi che brillano ed è radiosa come non mai – Però chiariamo una cosa – continuo, mentre le tende del camerino di prova vengono chiuse per permetterle di cambiarsi – Ryan è così innamorato di te che sarebbe felice anche di sposarti avvolta in un sacco della spazzatura.

–Anche io lo sposerei con qualsiasi abito, infatti mi ha minacciato di presentarsi in chiesa con la tenuta da rugby!– ride lei dall'altro lato della tenda, percepisco appena una punta di apprensione nel suo tono e mi affretto a rassicurarla:

–Non ce ne sarà bisogno, sono andato con lui a scegliere il suo smoking e sarà impeccabile, vedrai!

Penso una volta di più alla stranezza del nostro rapporto. Io e Sam siamo stati amici di letto per tre anni, prima che conoscesse Ryan e siamo stati persino fidanzati per poche ore, per mettere a tacere i giornalisti che avevano scoperto di loro due. Ryan mi odiava ferocemente, ma in questi sei mesi siamo diventati buoni amici. Che cosa fa l'amore!

La tenda si apre e Sam fa la sua comparsa, indossando un semplice vestito turchese, che fa risaltare i suoi occhi cangianti, che oggi hanno il colore del mare. Ha raccolto i capelli biondi in una coda di cavallo e inforcato dei sandali con il tacco altissimo. Dà le ultime disposizioni allo stilista e prende la borsa, per poi raggiungermi sorridendo.

–Pronta? Dove vuoi che ti accompagni?

–Allo studio legale a prendere Ryan, doveva incontrarsi con l'avvocato.

–Come procede la causa? – mi informo, mentre lasciamo l'atelier ed entriamo nella mia Lamborghini per immetterci nel traffico di New York. Cinque anni fa Ryan giocava nella nazionale di rugby ed è stato accusato ingiustamente in una brutta storia di doping. Ha perso tutto e si è ridotto a vivere nella miseria più nera. Ora, grazie al sostegno di Sam e di suo padre, ha ingaggiato una brillante avvocatessa e ha citato in giudizio la Federazione.

–Ci sono buone speranze – sorride lei – Quella donna sa proprio il fatto suo, sta combattendo con le unghie e con i denti!

–Spero proprio che gli diano un risarcimento miliardario! – replico, mentre il navigatore mi guida verso lo studio legale.

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