memorie di due sconfitti / mostro

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Non usciva mai di casa, perlomeno in compagnia. Usciva sempre da sola perchè camminare la rilassava, stare da sola non le pesava anzi, preferiva stare sola.
Tutti la vedevano sola, ma lei non si sentiva sola assieme a tutte quelle ansie, paranoie e fantasmi.
Non le importava di nessuno e nemmeno di lei. Ma quella sera alle 20, avrebbe dovuto affrontare la sua prima uscita assieme ad un ragazzo.
Alle 19 cominciò a prepararsi.
Non aveva intenzione di stravagarlo con vestitini corti e attillati, trucchi pesanti o acconciature particolari; voleva essere semplice, essere lei, ma con qualche ritocco.
Lasciò liberi i suoi capelli, che erano castani, mossi e morbidi.
Scelse una tuta nera e una felpa del medesimo colore senza nessuna scritta o disegno particolare. Prima di uscire di casa si guardò allo specchio. Per la prima volta si vedeva...carina.
Sposto i capelli dietro l'orecchio e sorrise.
Mise il cellulare nella tasca della tuta e a seguire ci mise anche le sue mani. Scese le scale e raggiunse il salotto.
Era di nuovo li, quel mostro: suo padre. Disteso sul divano, con una birra in mano mentre rideva guardando uno dei suoi soliti programmi alla tv. Affianco c'era la mamma, una persona migliore del padre ma non poteva sicuramente essere chiamata "genitore". Dall'attaccapanni prese il suo giubbotto e prima di uscire di casa, disse «Io esco.»
Un brivido le percorse la schiena quando lo sguardo agghiacciante del padre si posò sul suo.
«Con chi esci, tesoro?» le chiese la mamma.
«Ho fatto amicizia con una ragazza» mentii. Il padre, Boris, non aprii bocca ma la guardava con sguardo malizioso, e si leccava le labbra.
Giulia deglutii a fatica, ma non aveva saliva, solo uno stretto nodo in gola.
La madre, stranamente sorrise e annuii.
Lei si voltò aprendo la porta e chiudendola dietro di lei. Era uscita da quella casa, dall'incubo.

Si diresse verso la scuola sotto il cielo stellato di dicembre e pensava a come sarebbe andato il suo incontro. Svoltosi l'angolo, lo vide seduto sul muretto, mentre si guardava in giro.