10

58 6 2
                                    

"Chissà chi mi farà conoscere" pensai mentre cercavo Giorgio con lo sguardo.
Non vedevo ombra ne di lui, ne del suo solito gruppo di amici, fino a quando ad un certò punto, qualcuno mi mise le mani sugli occhi offuscandomi la vista. Sussultai e quando stavo per dimenarmi, una voce mi sussurrò all'orecchio «Ti porto via con me».
Riconossi subito la voce di Giorgio e scoppiai a ridere, ma quando mi voltai, dietro di lui notai un ragazzo. Era molto basso, non che io fossi altissima, ma è stata la prima cosa che ho notato; aveva i capelli arruffati, una cappotto nero e dei pantaloni corti, calzini alti e degli scarponi. Vestiva largo, il ciò lo rendeva sempre più basso, però era un bel ragazzo. Aveva un sorriso stampato sulla faccia, sembrava uno di quei ragazzi un po' svitati benché simpaticissimi.
Sorrise nonostante la mia faccia seria.
Prese il suo amico per le spalle e lo avvicinò, dopo di che lo indicò «Giulia lui è Giulio, Giulio lei è Giulia» disse orgoglioso per aver detto lo scioglilingua.
«Tu sei Giulia??» chiese impaziente lui, ma non capii il perchè. Annuii e lui sembrò stupefatto.
Giorgio gli tirò una gomitata, lanciandogli un'occhiataccia. Perplessa inarcai il sopracciglio, e Giulio scosse il capo per negare qualsiasi cosa.

Ci accomodammo su una panchina più in là, aspettando di entrare.
«Ora sono curioso, come vi siete conosciuti tu e Giorgio?"
Guardai in alto, e ridacchiando raccontai «Gli ho chiesto una sigaretta, ma la vice preside mi ha gettata dal preside, dove lo ho rivisto. La prima volta che mi ha parlato ho pensato che fosse uno scherzo»
«Seriamente Giu?» chiese Giorgio, mentre annuivo.

memorie di due sconfitti / mostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora