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Lentamente si avvicinò a lui, fino a che si accorse di lei e alzò lo sguardo. Quando la vide, comparse un piccolo sorriso sul suo volto, e con un salto scese dal muretto.
«Sei venuta» pronunciò con voce calda.
Lei annuii arrossendo timidamente.
«Dove mi porti questa sera? Sign. Ferrario?» ridacchiò lei.
«Se ti va, posso portarti nel mio posto preferito» la guardò dalla testa ai piedi, mentre stava davanti a lui con le mani nelle tasche.
Alzò lo sguardo da terra «Certo che mi va»
Le fece cenno di seguirlo per recarsi in quello che era "il suo posto preferito".
Fu Giulia a cominciare a parlare, dopo minuti di silenzio.
«Non so nulla di te»
«Beh nemmeno io» sghignazzò Giorgio.
«Va bene, comincio io. Sono nata a Roma il 13 gennaio e attualmente ho 17 anni. Vivo con i miei genitori, ma sono die stronzi; mia mamma e sempre tra le nuvole, e mio padre è un apatico egoista del cazzo. Non ho amici ma non perchè nessuno mi vuole, solo per scelta mia. E tu?»
«Sono nato anche io a Roma, il 16 luglio è attualmente ho 18 anni. Io vivo solo con mia madre ed è una grandissima stronza. Ho un fratello più grande ma è via per lavoro. Io ho degli amici, ma sto con loro solo perchè certe volte non amo la solituddine, quindi gli uso come passatempo. Pertanto non potranno mai capirmi.» Finita la frase, sospirò.
«Sai, nemmeno a me nessuno ha mai capito, tuttavia non pretendo che mi capiscano» disse per rassicurarlo.
Lui sforzò un sorriso.
«Cosa ti piace fare di solito?» tergiversò.
«Ascolto musica, esco per una passeggiata, fumo erba..» ironizzò promettente.
«Abbiamo le stesse...passioni?» rise «Ma di solito compongo musica»
Lei sbarrò gli occhi: «Veramente? Mi fai leggere qualcosa?»
Non sembrava voler rispondere, ma poco dopo prese parola «Siamo arrivati, vieni e ti faccio leggere» ammonì con voce agitata.
-Giulia's pov
Ci trovavamo in mezzo agli alberi, il suolo era fatto di sassi e più avanti c'era una scogliera. Rimasi sbalordita, quel posto era cupo ma splendido allo stesso tempo.
Ci avvicinammo alla scogliera, salii il primo masso ma vide che io, ero rimasta in basso.
«Che c'è?» chiese.
Non sapevo come dirgli che sarei potuta cadere da un momento, dato che ero la persona più impacciata del mondo.

memorie di due sconfitti / mostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora