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Qualcuno era arrivato nel suo posto preferito. Ma non era il preside o la vicepreside, tanto meno la bidella antipatica. Era uno studente, un compagno, un suo coetaneo.
Salii le scale lentamente mentre con il passamano accompagnava la sua mano. Voltò l'angolo e si trovò davanti a lui, un'altra volta.
Il ragazzo alzò la testa e fece incontrare il suo sguardo con quello di lei. Si spaventò a primo impatto, come lei.
«Oddio, sei tu» con una mano sul petto, sospirò di sollievo.
«Anche tu mi hai fatto prendere un bello spavento!» ridacchiò raggiungendolo.
Poco dopo, si sedette. Affianco a lui.
«Sai vero che io non so ancora il tuo nome?» ammonii con toni scherzoso, ma curioso allo stesso tempo. Si fece scappare una piccola risata.
«Sono Giorgio»
Giorgio.
Anche lui poco dopo, estrasse una sigaretta e il suo accendino.
«Come conosci questo posto?» domandò, mentre faceva uscire il fumo dalla bocca.
«Vengo qui da sempre. È un posto abbastanza sicuro.» Lo guardò portarsi la sigaretta fra le sue labbra carnose e asciutte.
Era così bello.
I suoi capelli erano spettinati ma non si notava. Portava una semplice tuta nera e degli scarponi. Profumava di tabacco e deodorante per uomini ed era un profumo bizzarro, ma non disgustoso.
Appoggiò la schiena alla ringhiera delle scale mentre ero intenta a guardarlo fumare.
«Che fai questa sera?» chiese, mentre fissava il vuoto.
«Nulla, perchè?»
Era abbastanza perplessa, ma si lasciò andare. Abbandonò ogni paranoia, per una volta si meritava di vivere.
«Ti va di uscire?»
Spense il mozzicone sullo scalino e lo gettò dalla finestra, aperta in una ribalta.
"Ho appena scoperto il tuo nome"  pensò .
Ma non gli importava. Voleva conoscere Giorgio Ferrario.
«Certo»
Sul suo volto comparse un sorriso che ricambiai «Alle 20:00...» annuii «Davanti alla scuola.»

memorie di due sconfitti / mostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora