capitolo 4

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Klara:

Stavo nel letto, Vlad era vicino a me, mi stringeva le mani, Ludmilla era andata a prepararmi una tisana.

Ho dovuto insistere per non fargli chiamare i miei genitori, non voglio sempre disturbarli per questi momenti, mi capitavano spesso.

<Faline..so che non riesci..nessuno si riesce..ma smettila di pensare a lui, pensarlo ti fa solo male, e non riporterà indietro->

<Zitto>

Non lo feci parlare.

Non voglio sentire il suo nome.

No.

<Vieni qui> mi appoggiò al suo petto e mi accarezzò i capelli.

Chiusi gli occhi pensando a lei e piansi silenziosamente, non potevo, non volevo ancora accettarlo.

<Klara!> Aleksandr aprì la porta e entrò velocemente.

Ludmilla non aveva chiamato i miei genitori, ma lui.

Mi alzai da Vlad e mi misi seduta sul letto abbassando la testa.

Mio fratello si avvicinò piano piano, si abbassò arrivando alla mia altezza, con le mani mi spostò i capelli dietro le orecchie e mi accarezzò le guance, mi guardava con occhi tristissimi, gli dispiaceva che avevo questi momenti, e so che neanche lui l'aveva ancora accettato, nessuno di noi l'aveva fatto.

<Aleksandr sei a casa> mia madre entrò nella stanza tutta sorridente, avrà visto la sua macchina fuori casa.

Le sparì il sorriso quando mi vide.

Si avvicinò e si mise seduta affianco a me, mi abbracciò solo, tutti sapevano che le parole in quei momenti non servivano.

Una ciocca bionda di mia madre mi andò a finire sulla guancia, la scostai subito e iniziai di nuovo a piangere, era lo stesso colore dei suoi capelli.

Mia madre se ne accorse e mi abbracciò più forte, voleva piangere anche lei ma si stava trattenendo, non voleva farmi stare più male.

<Voglio stare un po' sola> sussurrai, e tutti, subito, si irrigidirono, anche mio padre e Ludmilla che erano arrivati da pochi secondi e stavano davanti alla porta.

<Voglio solo stare un po' sola> sussurrai un po' arrabbiata, ma non potevo biasimarli, l'ultima volta che l'ho detto non mi hanno trovata in ottime condizioni..

<Per favore> aggiunsi.

<Io preparo la tua torta preferita, dopo vengo a chiamarti, okay?> mia madre mi stava chiedendo, in silenzio, di non fare stronzate.

Annuì e la baciai in guancia per rassicurarla.

Aleksandr mi diede un bacio in fronte e se ne andò anche lui.

Ludmilla appoggiò la tisana sul comodino e mi sorrise, per poi uscire dalla stanza.

Mio padre si abbassò alla mia altezza e mi diede un bacio sulla guancia.

<Ti voglio bene> mi disse accarezzandomi i capelli.

<Anch'io> fece un piccolo sorriso e uscì anche lui dalla stanza.

Mi girai verso Vlad, che era rimasto dietro di me sul letto.

<Se vuoi resto qui> era anche lui preoccupato, non lo biasimavo, ma non si fidava di me.

<Io mi fido di te faline, solo..non voglio che->

<Tranquillo veramente>

Sospirò e mi prese la faccia tra le mani, mi baciò a stampo, e in quei pochi secondi era riuscito a farmi sentire di nuovo bene.

love me (sospesa per il momento)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora