capitolo 6

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Klara:

Sfortunatamente oggi iniziava la scuola, perciò mi alzai dal letto e andai in bagno a farmi una doccia fresca per risvegliarmi e mi lavai anche i denti e la faccia, mi asciugai e dopo pettinai i miei capelli puliti, lavati ieri sera.
Fortunatamente erano lisci quindi feci solo una piccola passata veloce di piastra e dopo tornai in camera mia.

Indossai un jeans nero a vita alta, che metteva in risalto le mie brutte gambe, e sopra una maglietta fine bianca, a maniche lunghe con scollo a cuore, mi spruzzai il profumo e presi lo zaino con il telefono e andai di sotto in cucina, dove trovai i miei genitori e Ludmilla fare colazione.

Non facevo sempre colazione, non sempre la mattina avevo tanta fame.

Salutai i miei genitori e poi Ludmilla, quest'ultima mi diede un biscotto da mangiare al volo mentre andavo a scuola, la ringraziai e poi uscì di casa.

Il pensiero di avere Vlad in classe quest'anno mi fece venire le farfalle allo stomaco, ma anche nervosismo.

Nervosismo perché avrei guardato come le mie compagne di classe gli sbavavano dietro, e mi dava fastidio.

Sono settimane che io e Vlad non scopiamo, in questi giorni ci siamo solo toccati.

Vorrei dirgli tutto quello che provo, ma non voglio rovinare la nostra amicizia.

Aprì il telefono per vedere l'orario e vidi un messaggio da parte di Aleksandr, mio fratello.

"Buona giornata piccola, chiamami se hai bisogno" sorrisi e gli risposi con un grazie e un cuore.

Aleksandr è molto importante per me, se perderei anche lui morirei..

Scacciai via questi brutti pensieri e sorpassai il cancello di scuola.

Vidi subito la mia ex migliore amica Mirjana, era in mezzo a Svetlana e Yarmilla.

Ovviamente provai un po' di fastidio e tristezza, lei era la mia migliore amica, e ora lo era delle ragazze che mi hanno sempre presa in giro.

Senza guardarle più entrai a scuola e camminai tra i corridoi.

Il mio cuore prese a battere velocemente quando vidi Vlad appoggiato al suo armadietto, rideva per una battuta fatta dal suo migliore amico Dylan.

Dylan era un ragazzo di origine americane, ma era nato qui in Russia.

<Klara, ogni secondo ti fai sempre più bella> mi salutò Dylan, non arrossì nemmeno al suo complimento perché sapevo che lo diceva a tutte, sa che oltre questo non deve fare niente, infatti non ci prova mai con me, ci vogliamo solo bene.

Lo salutai sorridendo e poi mi girai verso Vlad, che guardava il suo migliore amico con un'espressione imbronciata e quasi arrabbiata, poi mi guardò e mi squadrò dalla testa ai piedi, leccandosi un labbro quando il suo sguardo finì sulla scollatura a cuore.

Arrossì e abbassai la testa per non farmi vedere, inutilmente ovviamente, perché sentì Dylan ridacchiare.

Mi avvicinai a Vlad perché il mio armadietto era vicino al suo.

<Sei pronta?> mi sussurrò Vlad.

Era serio allora.

Flashback di ieri sera:

Vlad era sopra di me, stava attento a non schiacciarmi con il suo corpo muscoloso e mi baciava, ansimava, mi toccava dappertutto.

Sembrava che gli piacesse baciarmi.

Poi si staccò da me e mi guardò negli occhi con malizia e sfida.

<Facciamo un gioco faline> disse respirando a fiato corto.

<Che gioco?>

Mi sorrise malizioso e poi rispose.

<A te piace baciarmi, stessa cosa per me, da domani non ci baceremo più, chi lo farà per prima perderà>

<Perché?> lo guardai confusa.

<È un gioco, allora?>

Ma io voglio sempre baciarlo, perderei in un secondo.

<Poi se non riesci ad accettare una sfida perché credi di non poterla vincere, va bene, tranquilla> stronzo.

<Io scommetto che quello che perderà sarai proprio tu>

<Vedremo bambina>

<Se vinco io, o vinci tu, ci sarà un premio?>

<Si>

<E quale?>

<Noi>

<Noi? In che senso?> domandai confusa.

<Se io perdo, tu potrai farmi tutto quello che vuoi, toccarmi, baciarmi, legarmi, scoparmi, per una notte intera>

Il premio mi piaceva.

<E se perdo io?>

<Stessa cosa, farò io tutto che voglio>

<Accetto>

Sorrise maliziosamente.

<Bene, domani inizia la sfida> disse questo e poi mi baciò di nuovo.

Fine flashback.

<Sono pronta> gli dissi aprendo il mio armadietto prendendo un libro che mi serviva per l'ora di storia.

<Bene> lo sentì avvicinarsi dietro di me e mi diede un bacio sul collo.

<Iniziamo la sfida> sussurrò al mio orecchio facendomi venire i brividi.

Sarà una sfida difficile.

Solo sulla bocca non potevamo darci i baci.

Se ne andò via con Dylan e io andai in classe, lui probabilmente decise di entrare più tardi.

Appena entrai in classe sentì subito Svetlana, Yarmilla e Mirjana ridere, mi stavano guardando con disgusto le mie gambe.

Anche se mi faceva male non le considerai e mi sedetti nell'ultimo banco.

Il professore entrò e iniziò a parlare velocemente, neanche il tempo di domandarci come sono andate le vacanze.

Dopo un paio di minuti Vlad entrò in classe, le ragazze iniziarono a gridare euforiche, le fulminai tutte con lo sguardo.

A volte odiavo il fatto che fosse così sexy.

Tra tre banchi liberi venne a sedersi nel banco accanto al mio.

Inevitabilmente arrossì quando mi sorrise e poi si sedette.

Il professore gridò alle ragazze di smetterla di urlare come oche in calore e iniziò di nuovo a spiegare.

Io prendevo appunti sul mio quaderno nuovo e sottolineai anche le parti importanti sul libro.

<La tua classe fa schifo, ci sono solo puttane>

<Che vogliono portarti a letto, non ti piace?>

Lui non rispose, ma sorrise.

<E comunque non ci sono solo puttane, qui ci sono anch'io>

<Hai ragione, qui c'è la mia piccola faline> mi scompigliò i capelli e sorrise, non riuscì ad arrabbiarmi per avermi scompigliato i capelli e ridacchiai anch'io.

<Non vedo l'ora di farti tutto quello che voglio>

<Perderai tu, Vlad>

<Io non credo> non risposi e continuai a seguire la lezione.

La voglia di baciarlo era tantissima, ma l'idea di potergli fare ciò che volevo, senza che lui si lamentasse, mi eccitava.

Vincerò questa sfida.



Ciao!

Secondo voi chi vincerà questa sfida?💋😏

Se la storia vi sta piacendo lasciate una ⭐ e ditemi cosa ne pensate🥰




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