capitolo 9

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Klara:

I genitori miei e quelli di Vlad erano usciti, quindi andai da Vlad.

Mi aprì la porta a petto nudo e sorrise.

<Bimba>

<Coglione> dissi mentre mi chiudevo la porta alle spalle.

<Come ti è saltato in mente di darmi un altro bacio davanti a mio padre?>

<Per fargli capire che non ho intenzione di non farlo più> scossi la testa ridacchiando e poi andammo in camera sua.

<Hai fame?>

<C'è il gelato?> Vlad annuì e andò di sotto a prenderlo, salì dopo 1 minuto con in mano la vaschetta di gelato e due cucchiai.

<Che gusto è?>

<Stracciatella>

Buono.

Si mise sul letto affianco a me e iniziammo a mangiare il gelato.

Dopo un paio di minuti con il cucchiaino sporcai il petto di Vlad con il gelato.

<Ops> lui mi sorrise malizioso capendo le mie intenzioni.

Posai la vaschetta di gelato con i due cucchiai sul comodino.

Mi misi a cavalcioni sopra Vlad e abbassai la testa sul suo petto, con la lingua leccai via tutto il gelato.

<Sei una pervertita, lo sai faline?>

Solo con te, volevo rispondergli.

Sul petto non c'era più il gelato, era solo un po' umido per la mia lingua.

Presi un altro po' di gelato con il cucchiaio e lo spalmai sulla sua bocca.

Leccai prima lentamente le sue labbra per togliere il gelato e poi lo baciai subito con la lingua, mordevo le sue labbra e lui ansimava.

Nel frattempo abbassai la tuta e i suoi boxer, mi staccai dal bacio e li tolsi del tutto.

Presi di nuovo il cucchiaino, e questa volta spalmai il gelato su tutta la sua lunghezza.

<Vuoi farmi morire Klara?> chiese eccitato.

Non risposi e mi legai i capelli con un elastico che tenevo al polso.

Lo vidi alzare la testa per darmi un bacio ma con una spinta lo feci stendere di nuovo.

<Stasera facciamo tutto quello che voglio io>

Andai più in fondo al letto e poi mi abbassai sul suo membro.

Lo guardai negli occhi e poi vidi la vena del collo battere all'impazzata, era eccitato.

Mantenni lo sguardo fisso nei suoi occhi e con la lingua leccai via il gelato dalla sua punta, dalla sua bocca uscì un piccolo gemito.

Dalla punta passai la lingua su tutta la sua lunghezza, lentamente, volevo torturarlo.

Girai la lingua attorno al suo membro, più volte, senza mai prenderlo in bocca.

<Faline, ti prego sto impazzendo> ansimava, ma io non mi decisi a prenderlo in bocca, anzi, presi un altro po' di gelato e feci lo stesso passaggio di prima.

<Te la farò pagare, la prossima volta ti farò arrivare fino al punto dove dovrai venire e poi smetterò di toccar> smise di parlare e cacciò un gemito quando passai di nuovo la lingua suo cazzo leccandogli via il gelato.

Chiuse gli occhi per un paio di secondi e poi li aprì di nuovo guardandomi dritto negli occhi.

Mi stava supplicando con i suoi occhi.

love me (sospesa per il momento)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora