Capitolo 1

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(Ore 13:45) Scott, posso venire da te? Ti devo raccontare una cosa che mi sta succedendo da una settimana e comincia a preoccuparmi. SS

Dopo aver scritto questo messaggio, Stiles si era messo in auto senza nemmeno aspettare risposta. Scott non avrebbe mai detto no.

Quindi ora, dopo aver letto la risposta affermativa di Scott, sta già suonando al suo campanello.

"Amico, cosa succede? Sei ferito? Ti senti male? Entra, subito!"

Scott lo trascina all'interno, senza nemmeno dargli tempo di opporsi e di parlare, fino a quando non lo mette seduto sul divano, gli si accovaccia davanti e gli prende il viso tra le mani.

"Dimmi" dice, con sguardo serio e Stiles...semplicemente gli scoppia a ridere in faccia.

"Ma sei cretino? Fossi stato in pericolo ti avrei mandato un messaggio? Sto bene!"

Scott si alza, le mani sui fianchi. Stiles pensa distrattamente che sembra quasi Melissa quando si arrabbia. Cerca di trattenere le risate, ma ci riesce a malapena.

"Hai detto che eri preoccupato, ovvio che io mi agiti! Che succede?!"

Stiles gli afferra un polso, lo fa sedere, alza gli occhi al cielo e comincia a raccontare.

Dieci minuti dopo, Scott è di nuovo in piedi, che fa avanti e indietro per il salotto.

"Quindi, correggimi se sbaglio, c'è un ragazzo di quindici anni che ti fa la corte e la cosa ti preoccupa?"

Stiles sbuffa.

"Sì, e non perché io ne abbia venticinque e non possa ricambiare le sue attenzioni, perché nemmeno voglio, solo che...mi dà una strana sensazione di familiarità. E poi non è propriamente un corteggiamento, semplicemente me lo ritrovo ovunque vada, scambiamo due chiacchiere e stop."

"E ti sorride ed è gentile quando ti porta la spesa."

"Esatto" conferma Stiles. "Cosa ne pensi? Non è strano?"

Scott annuisce. "Sì, soprattutto perché dici di non averlo mai visto qui in giro e lo trovi ovunque ora. Ti ha detto come si chiama?"

"Sì", risponde. "Eli, ha quindici anni e ha gli occhi verdi. So solo questo. Cosa facciamo?"

"Usciamo e vediamo se si avvicina anche se ci sono io, così capisco se hai attirato l'ennesima sciagura sovrannaturale o se hai solo fatto colpo su un ragazzino."

Stiles si alza, gli dà una spinta, ma lo segue fuori casa.

Decidono di camminare a piedi, in modo da potersi guardare bene intorno e passare nei punti più frequentati della città. Il primo posto in cui vanno, e in cui Stiles ha incontrato due volte Eli, è il supermercato. Ci stanno per qlmeno un quarto d'ora, ma non succede nulla di strano, quindi comprano due Fanta ed escono fuori, diretti al parco.

Lì c'è un po' di gente in più, i bambini che giocano e le persone che corrono. Passeggiano, chiacchierando degli ultimi esami prima della laurea, dell'accademia e di tanto altro.

"Quindi Lydia e Jackson..." esordisce Scott.

"Sì, e io ne sono molto felice, non ti imbarazzare, Scottino" gli va in contro Stiles.

"Sei sicuro? Siete pur sempre stati insieme due anni."

Stiles sorride, guardando davanti a sé.

"Sì, ma siamo tornati ad essere amcii perché così doveva essere e loro due insieme sono perfetti da quando erano ragazzini. Lo sapevamo."

Scott annuisce. "Erano bei tempi quelli, senza pensieri."

"A parte il fatto che ti stavi trasformando in un lupo mananro, che c'era Derek che ci spaventava e che Jackie era un rettile?"

Scott scoppia a ridere, seguito da Stiles ch enon riesce a mantenere la finta espressione seria, ma poi si blocca, afferrandogli un bicipite.

"Scott! Eccolo, ci sta venendo in contro!" dice, un attimo prima di alzare la mano per salutare un ragazzo che gli sta andando in contro sventolando a sue volta la mano.

"Ciao, Stiles!" saluta, entusiasta, per poi fare uno scatto e allontanarsi di qualche passo. Contemporaneamente, Scott si para davanti a Stiles, teso e quasi in posizione di attacco.

"Scott? Cosa succede?" Stiles è sull'orlo di una crisi di panico. Scuote l'amico per farsi dare una risposta.

"Quel ragazzino è un lupo, stai indietro!" ringhia Scott tra i denti. Stiles si sporge per guardare Eli, aspettando di vederlo nella stessa posizione di Scott solo che...che sembra spaventato, ha lo sguardo basso e sta tremando.

"Scott, è spaventato" dice, sussurrando.

"Potrebbe essere una trappola, stai fermo!"

Stiles si immobilizza, ma non smette di guardare il ragazzo che alza le mani davanti a sé, in segno di resa e fa un passo.

"STAI INDIETRO" urla Scott. Stiles gli appoggia una mano sulla spalla.

"Scott, fallo parlare..."

"Cosa vuoi?" ringhia ancora Scott.

"Non ho cattive intenzioni, ve lo giuro! Sono...sono solo e il suo odore...lui profuma di branco e non capisco perché e so di essere sembrato uno stalker, ma vivo praticamente per strada e non so dove andare e ho paura e non so dove andare..."

Stile svede quegli occhioni verdi riempirsi di lacrime e, come sempre, reagisce di istinto. Cono uno spintone riesce a spostare Scott, solo perchè preso alla sprovvista, e si avvicina al ragazzo.

"STILES!" Scott è subito al suo fianco, che lo strattona, cercando di rimettersi tra i due, ma Stiles se lo scrolla di dosso.

"Io gli credo! Fammi ascoltare la sua storia, ascoltiamolo entrambi con calma e poi decidiamo cosa fare, okay? Scott, guardami e calmati. Okay?"

Scott chiude gli occhi, quando li riapre sono di nuovo del suo naturale castano.

"Va bene. Tu" dice, rivolto al ragazzo, "dimmi come ti chiami e poi vai a sederti su quella panchina. Noi ti raggiungiamo tra poco e ci racconti tutto."

Il ragazzo annuisce, deglutendo.

"Okay, sì, va bene. Mi chiamo Eli. Eli Argent."

Stiles sctringe di istinto Scott, che però non attacca il ragazzo. Anzi, sembra essersi pietrificato.

"Eli, va' a sederti, ti raggiungiamo subito" dice, con calma. Il ragazzo ubbidisce, poi Stiles guarda Scott.

"Stiles, è un argent, non significa mai nulla di buono per noi. lo sai?"

Stiles annuisce. "Ma Chris con noi lo è stato, Allison...lei lo è stata. Ascoltiamolo senza pregiudizi, okay?"

Scott annuisce, prende un respiro profondo, poi entrambi si avvicinano ad Eli.

"Okay, raccontaci tutto ciò che sai della tua vita, della tua famiglia, come sei arrivato qua e come hai trovato Stiles."

Il ragazzo, che aveva lo sguardo basso puntato sulle punte dellel proprie scarpe, alza la testa, guardando Scott, poi Stiles.

"Okay, grazie, davvero."

"Ringraziaci dopo, se deciderò di non ucciderti" lo interrompe Scott.

Lui sembra non intimorirsi, anzi, comincia a raccontare.

Becoming Eli HaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora