Capitolo 8

1.9K 139 18
                                    


L'attesa è snervante quasi in maniera dolorosa. In quel posto non c'è nulla e l'ansia sta logorando tutti e tre, Stiles la percepisce pur non avendo i sensi da lupo. 

"Come vi siete conosciuti tu e Derek?" rompe il silenzio Eli, camminando su e giù per la stanza. 

Stiles sorride. Almeno è un modo per passare il tempo. 

Racconta della prima volta in cui ha visto Derek, di quello che hanno passato insieme. Non risparmia nessun dettaglio, perché vuole che Eli abbia una visione completa di suo padre. 

"E ti sei innamorato subito di lui?" chiede a fine racconto. 

Stiles guarda Lydia che ride. "Prima lo ero di lei, sai? Poi, pian piano, ho imparato a conoscere Derek e a capire che Lyds era solo un'ottima amica, la migliore che potessi anche solo desiderare." 

"Anche a me piace una ragazza" racconta Eli. "Si chiama Beth, è bionda e moooolto carina. Ma non so se la rivedrò mai, siamo molto lontani." 

Stiles gli tira un braccio, epr farlo sedere di fianco a lui. 

"Quando questa storia sarà finita, troveremo il modo di portarti a casa tua, così potrai stare un po' con lei e anche con tutte le altre persone che ti vogliono bene, okay?" 

Stiles credeva di aver detto qualcosa di carino, ma vede il viso di Eli adombrarsi. "Che cosa succede?" chiede. 

Lui prende un respiro. 

"Volete che torni a casa mia, vero? Voi qui avete le vostre vit-" 

Nemmeno gli dà modo di finire di parlare che lo stringe in un abbraccio. 

"Non pensarlo nemmeno" gli dice contro la spalla. "Derek è tuo padre, sei la nostra famiglia e noi la tua. Sei qui da poco, ma questo non ha importanza. Non vogliamo che tu vada via, okay? Intendevo solo che puoi mantenere i contatti con loro, se vuoi". 

Eli ricambia titubante l'abbraccio, per poi stringere forte. 

"Sarai davvero un bravo papà, secondo me" dice, facendo quasi piangere Stiles. 

Solo che un tonfo li fa sobbalzare, qualcosa sta colpendo la porta. O qualcuno. 

Stiles si alza subito, affiancato dagli altri due. 

"Non ho avvertito nulla" dice il ragazzo in panico. "Mi dispiace!" 

"Non è colpa tua" lo tranquillizza Stiles. "Lei è fin troppo furba. Lyds, sei pronta?" chiede e la ragazza annuisce, mostrando la mano che contiene una manciata di erbe. Eli fa lo stesso. 

"Appena entra, se entra, lanciatele più vicino al viso possibile. Ci daranno un enorme vantaggio, perché perderà momentaneamente la vista."

I tonfi si fanno sempre più forti, il che significa che sono anche più vicini, ma, all'improvviso un grido li sovrasta. Stiles non impiega molto a riconoscere la voce di Derek, il dolore, l'urlo straziante. Va di scatto verso la porta, le mani già sul maniglione, ma Eli lo tira indietro. 

"Aveva ragione Derek" dice il ragazzo, mentre Stiles continua a divincolarsi. 

"Su cosa?" chiede, cercando anche di morderlgi le braccia, Lydia intanto si è messa proprio davanti alla porta. 

"Sul fatto che sei stupido e che dovevamo tenerti sotto controllo, perché sei avventato. Stai fermo!" 

"Tenere me sotto controllo?" 

"Secondo te perché siamo qui? Per proteggere me e Lydia? No! Per non farti fare cazzate!"

Stiles perde improvvisamente ogni forza. 

"Sapevano che sarebbe venuta qui?" 

"Sì" risponde Lydia. Scott ha sentito il suo odore nei dintorni. Noi siamo stati l'esca, loro erano appostati. Stai tranquillo, è tutto parte del piano." 

Stiles si siede per terra, davanti alla porta, lo sguardo fisso su di essa. 

"Era Derek. Derek è ferito, urlava di dolore, io...io devo andare da lui." 

"Hai ragione" dice Eli, incredibilmente serio, sedendosi al suo fianco. "Però è ancora vivo e sta combattendo. Io lo sento. Posso dirti tutto quello che sta succedendo, se ti fa stare tranquillo." 

Stiles annuisce, le lacrime che scendono copiose. 

"Kate non è sola" racconta Eli. "Ci sono persone che non conosco e hanno sicuramente delle armi da cacciatori. Però sono in inferiorità numerica, non credo si aspettassero tutto il branco, mamma ha sempre detto che Derek era solo. Lui ha appena messo a terra uno degli uomini e lei lo sta invitando ad uno scontro. Fa leva sul suo essere alpha e suo fatto che lei vuole solo lui, non c'è bisogno di ferire altra gente." 

"Eli, tuo padre è stupido, accetterà" singhiozza Stiles ed Eli non risponde, ovviamente. 

I rumori e le grida Stiles può sentirli benissimo, ma non riesce a capire da chi provengano. Ne riconosce solo uno, che precede un silenzio che pesa come fosse piombo. 

"DEREK!" è Scott che grida, poi non si sente più nulla. 

"Cosa succede?" chiede, alzandosi. Lydia è di nuovo davanti alla porta, Eli gli cinge i fianchi per tenerlo fermo. Da fuori non arriva più nulla. 

Un colpo, poi un altro e uno più forte, precedono l'apertura della porta. 

"Scott" dice Eli a Lydia pronta ad urlare. 

Uno Scott insanguinato, ferito, ma vivo varca la soglia. Stiels riesce finalmente a liberarsi, per abbraccialro. 

"Stai bene? Derek? Dov'è Derek?" chiede, in lacrime. 

"Ha perso conoscenza" risponde l'alpha ed è il momento in cui Stiles capisce cosa significa essere padre. Sentirsi padre. 

Vorrebbe crollare, vorrebbe piangere e disperarsi, ma, al suo fianco, Eli si è appena inginocchiato sul pavimento. Le mani alla testa, le lacrime e i singhiozzi. Solo in quel momento Stiles vede il ragazzino fragile e ferito che è. 

"E' tutta colpa mia!" urla. "Papà è ferito per colpa mia!" 

Stiles si accovaccia al suo fianco, ingoiando le proprie lacrime e il prorpio dolore, cingendogli le spalle. 

"Andiamo da lui?" chiede. "Andiamo a svegliarlo noi, okay? Così gli diciamo che è uno stupido imbecille. E non è colpa tua, Eli, è colpa di Kate, solo colpa sua, da sempre." 


Becoming Eli HaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora