💕capitolo otto💕

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"Questa è la punizione che i perdenti come te meritano, figliolo... Ah e se vedo anche solo una lacrima uscire dai tuoi occhietti, aumenterò il numero e la potenza delle frustate." dice con tono neutrale, come se di me non gliene importasse nulla.

300. Mi ha dato 300 frustate.

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JAKE POV

Mi sono appena svegliato mentre Sunghoon dorme ancora come un ghiro nel posto, del letto, di fianco al mio.

Sono davvero esausto, nonostante questa mattina io abbia dormito. Le ferite sul mio petto e sulla mia schiena non sono guarite, in realtà non ho nemmeno avuto le forze per curarle: ieri sera sono entrato in camera mia e, dopo aver osservato se Sunghoon dormisse profondamente, mi sono gettato sul mio letto e sono scoppiato a piangere.
Non era la prima volta che mio padre mi metteva le mani addosso, provocandomi sia dolore fisico che mentale, ma questa volta non sono più riuscito ad imprigionare dentro di me lo strazio che provavo e mi sono lasciato andare, mi sono liberato da un peso che mi portavo dentro da troppo tempo.

Piangere ha mai risolto qualcosa? Quell'emozione aspra, quella della tristezza, è mai riuscita a risolvere il divario tra me e mio padre? No, mai. Ecco la risposta alle domande che più spesso mi pongo, un amaro e secco no.
Mio padre esige sempre troppo da me, si giustifica dicendo che sono il fratello maggiore, che su di me tutti quanti pongono fiducia, che su di me fanno tutti quanti affidamento; è da quando ero piccolo che continua a ribadire queste cose e io cosa posso fare? Nulla, io posso solamente assecondarlo e dargli ragione. Quando mi punisce fisicamente, cosa posso fare? Nulla, posso soltanto permettermi il "lusso" di stare immobile e patire silenziosamente la mia punizione che, a parere di mio padre, è sempre meritata. Cosa posso fare quando mi punisce psicologicamente? Nulla, posso solamente stare in silenzio, con il capo chino che ogni tanto accenna ad un debole segno accondiscendente.

Ad ogni minima domanda che riguarda mio padre, l'unica risposta valida che riesco a conferire è "nulla". MI sento così dannatamente inferiore a causa di questa cosa, mi sento come un povero cretino che non ha nessuna capacità, mi sento impotente. Ecco, mi sento esattamente in questo modo, mi sento impotente quando sto vicino a mio padre, mi sento di essere come il figlio odiato, quello che avrebbe preferito non avere mai, quello che non riesce mai a concludere nessun affare, quello buono a nulla, quello capace di creare solo problemi. Vorrei soltanto che mio padre mi vedesse per il figlio che sono, che coltiva e preserva come un tesoro le proprie qualità e i propri interessi piuttosto ché uno scansafatiche, "un figlio che avrei preferito non avere mai" detto a parole sue.

Ah cazzo, come sono arrabbiato e nervoso!!! penso, mentre le mie mani sfiorano i miei capelli per dopo tirarli leggermente e la mia gamba destra comincia a muoversi dal nervoso, una sorta di tic che è cresciuto con me.
Mi giro di scatto verso Sunghoon e un ghigno si fa strada sul mio volto: perché non sfogare la mia rabbia repressa su di lui? Tanto mio padre me lo ha comprato apposta, per distrarmi e per sfogarmi nei momenti in cui sono annoiato o arrabbiato.
Mi dispiace mio caro Sunghoon, ma sono molto nervoso e tu sei la preda perfetta su cui sfogarsi.
Mi alzo dal letto e mi avvicino a lui, per dopo decidere di svegliarlo.


SUNGHOON POV

Appena sento la voce bassa ma dolce di Jake, mi sveglio, aprendo piano gli occhi.
"Buongiorno padrone!" farfuglio mentre mi stropiccio gli occhi
"Buongiorno mia piccola sacca di sangue!" mi bacia la fronte. "Ho tanta, tantissima sete, fammi bere" dice con tono più severo rispetto a prima, tanto che la sua richiesta risuona come un ordine alle mie orecchie.
"Oh ma certo padroncino" mi alzo e mi comincio a spogliare, togliendomi il pigiama che Jake mi ha dato così ché lui non riesca a sentire l'odore del mio sangue mentre dormiamo insieme. Dopo aver fatto quella rapida procedura, mi siedo composto sul bordo del letto e lo guardo dritto negli occhi.
"Scegli pure te un posto dove mordermi!" gli sorrido innocentemente.
Lui mi guarda con aria sufficiente e cerca un punto della mia pelle che non sia ne ancora stato morso. Appena trova lo spazio tra la mia clavicola e il mio collo, affonda i suoi canini appuntiti senza esitare un solo istante. Emetto un gemito molto acuto ma subito dopo mi mordo forte il labbro inferiore, serrando gli occhi e stringendo le coperte sotto di me. Prima di chiudere gli occhi ho intravisto che anche Jake li aveva chiusi. Lui è così bello e perfetto in ogni minima cosa che fa... è la persona più buona che io abbia mai conosciuto!

Appena finisce di succhiare il mio sangue, si stacca e mi guarda con uno sguardo gelido.
"Sei molto buono, sei la miglior sacca di sangue che io abbia mai avuto" alla fine del discorso mi accarezza i capelli.
"G-grazie padrone!" dico arrossendo. "Mi scusi se le pongo questa domanda ma per caso suo padre le ha regalato altre "sacche di sangue"?" dico le ultime tre parole mimando le virgolette.
"Certo che sì!" risponde con tono abbastanza seccato "Ho avuto molte altre sacche di sangue, ma nessuna è mai stata così obbediente come te" si limita a concludere così.
"Oh, sono felice che lei mi reputi il migliore!" sorrido, non riuscendo a contenere il mio entusiasmo. "Che fine hanno fatto gli altri ragazzi o le altre ragazze?" domando , essendo ancora incuriosito.
"Li ho uccisi" dice, con un tono che risultava essere un misto tra fierezza e indifferenza.
Il mio sorriso scompare immediatamente "Oh... b-bhe, spero che con me tu non debba farlo!" cerco di porgergli un altro dei miei sorrisi migliori.
"Non sono un assassino spietato, li ho uccisi perché... perché avevano combinato una cosa molto grossa, che adesso non ho voglia di raccontarti" mi guarda e dopo sospira.
Si alza e prende delle bende e un disinfettante, per dopo porgermeli; si toglie la maglietta e mi guarda.

"Disinfettami le ferite, forza" si siede di nuovo sul letto, stavolta dandomi le spalle.
Osservo le sue ferite con sguardo dispiaciuto ma subito dopo decido di medicarlo.
"Non farmi domande." dice con tono austero.
"Non te ne farò padroncino, può stare tranquillo!" sorrido debolmente e continuo a disinfettargli e fasciargli le ferite finché non ho finito.
"Ecco fatto padroncino, come nuovo!" gli sorrido "adesso posso andare a lavarmi? mi concede il suo permesso?" lo guardo. Con un cenno della testa mi dice di andare quindi, dopo aver fatto un inchino, mi dirigo verso il bagno.






















~~~~Angolo Autrice~~~~

hey ragazzi/e, come state?

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemelo sapere con un commento (potete anche scrivermi le cose che secondo voi dovrei migliore oppure se volete darmi qualche consiglio fatelo pure)

Detto questo, grazie per continuare a leggere la mia storia e supportarmi, siete speciali! <3

~사랑해❤️~

✞︎ℳ𝓎 𝓋𝒶𝓂𝓅𝒾𝓇ℯ ✞︎ ʲᵃᵏᵉʰᵒᵒⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora