L'ultimo giorno di gita fu un risveglio lento e capelli arruffati. La colazione a buffet fatta tutti insieme, i cereali rovesciati sul tavolo da Matteo, la risata di Luna e gli occhi di Manuel e Simone che si cercavano di nascosto. Fu un pranzo al sacco al Parco Trevelyan, la villa comunale di Taormina con i suoi suggestivi giardini. L'ennesima, meravigliosa, lezione improvvisata di Dante. E un pomeriggio di valigie da fare e cose da raccogliere in giro per le stanze. Ma l'ultimo giorno fu anche, per i ragazzi, la promessa mantenuta di un tramonto sulla spiaggia, senza adulti, qualche birra e una chitarra.
Simone e Manuel arrivarono dopo tutti gli altri, nelle loro camicie in lino sbottonate sul petto e con gli occhiali da sole tra i capelli. E per la prima volta, Simone non avvertì l'istinto di lasciare la mano dell'altro una volta raggiunti i compagni. Anzi, senza accorgersene sciolse l'intreccio delle loro dita solo per prendere la birra che gli aveva passato Aureliano, e Manuel fece lo stesso.
"Oh, adesso ci siamo tutti" asserì Chicca ad alta voce. Un sorriso trasparente disegnato sul volto, e il vento a scombinarle i capelli sciolti che fecero incantare Matteo, come ogni volta che la guardava.Fu allora, quando si trovarono davanti a tutti i loro amici, che Manuel e Simone si guardarono e fu subito chiaro a entrambi che era quello il momento.
Via il dente via il dolore, pensò Simone, che prese la parola per primo.
"Ragazzi, dobbiamo dirvi una cosa" disse con decisamente troppa fretta, sfoggiando un sorriso che doveva sembrare il più naturale possibile ma in realtà nascondeva una gran paura.
"Eddai, stateve zitti 'n attimo!" gridò Chicca per richiamare l'attenzione di tutti.Al che, gli altri si zittirono e spostarono lo sguardo su di lui.
Simone deglutì, abbassò lo sguardo e poi: "Io e Manuel... Insomma..."
Ma le parole gli morirono in gola insieme all'imbarazzo, e allora guardò Manuel, e Manuel parlò al posto suo.
"Io e Simone stiamo insieme"Lo disse così, senza preamboli. Tanto che Simone gli lanciò un'occhiata eloquente, prima di posare lo sguardo sugli altri.
Dall'altra parte ci fu un attimo di silenzio.I loro amici si guardarono tra di loro e poi guardarono loro due.
Poi Chicca si lasciò sfuggire un "Oh, finalmente!" che ruppe immediatamente il ghiaccio, e Laura si avvicinò in silenzio a Simone per abbracciarlo.
"Ma lo sapevate già?"
"No! No, che sapevamo..." si affrettò a rispondergli Chicca.
"Diciamo che l'avevamo capito" si intromise Luna, trattenendo a stento un'espressione divertita.
"Beh, avete litigato più in questi giorni che quando Manuel è arrivato in classe nostra" commentò la ragazza con la frangetta verde, lanciando uno sguardo fugace al suo ex."E quindi?" li sollecitò Simone, intimorito.
"E quindi siamo contenti per voi" lo rassicurò Luna."Insomma regà, avete la nostra benedizione" esclamò Matteo alzando una mano. "Mo' beviamo?"
"Mattè pure se 'n ce l'avevamo non cambiava niente" rise Manuel stappando una birra.
E Simone dietro di lui.
Più tardi, il più piccolo si ritrovò seduto su un pattìno vicino alla riva, poco distante dagli altri che ridevano e scherzavano sulla spiaggia e sembravano non accorgersi della sua assenza.
Solo Manuel, qualche minuto dopo, lo raggiunse. Aveva in mano due birre e un sorriso sul volto che non accennava ad andarsene.
"Che stai a fà qua?" gli domandò porgendogliene una, e sedendosi accanto a lui.
"Niente, vi guardavo"
Il più grande sorrise e gli posò un bacio sui capelli.
"Hai visto? È stato molto più semplice di quanto pensassimo"
"Certo Manu, se usassi questa sicurezza anche alle interrogazioni staresti a posto fino alla maturità" lo prese in giro.
"Dici che so' stato troppo diretto?" rise lui.
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Ti avvicini e non so stare a te vicino senza amare || Simone + Manuel
Fanfic-Simò -Eh -T'ho nascosto da tu padre. T'ho aiutato a vomità. Abbiamo dormito tutta la notte con le dita intrecciate e c'ho un mar de collo che m'ammazza. Per quanto tempo vuoi continuà a tenerme er muso?