2.Dono

2.3K 64 11
                                    

1 Settembre 1994

🍏

Ritornare a Hogwarts è come tornare a respirare: il peso opprimente che ho portato sul petto durante l'estate si dissolve e mi sento di nuovo umano, non più un guscio vuoto di obbedienza e paura.

Devo mentire, devo essere il crudele Principe delle Serpi, devo fingere di essere qualcuno che non sono, ma lo preferisco rispetto a chi divento quando sono rinchiuso dentro il Manor.

A volte mi domando chi io sia davvero, non sono mai stato abbastanza da solo da poterlo scoprire. Devo indossare una maschera ovunque vada, a seconda della situazione, delle persone che mi circondano, ma alla fine non mi conosco veramente.

Mi chiudo la porta alle spalle, godendomi uno dei rari momenti in cui sono solo con me stesso.

Sono l'unico nel dormitorio; Nott e Zabini dovrebbero essere ancora nella Sala Grande a piazzare scommesse su chi sarà lo studente di Hogwarts che verrà scelto per il Torneo Tre Maghi.

Mi siedo sul letto, osservando il grande baule nero con lo stemma di Serpeverde alla fine del mio letto, la gabbia del mio gufo reale posata sopra insieme al nuovo set di calderoni che mia madre mi ha regalato per l'inizio dell'anno scolastico.

Un diario marrone, consumato ai bordi e macchiato, cattura la mia attenzione. Quello di certo non è mio.

Punto la bacchetta sulla copertina rigata, facendolo levitare fino alla scrivania, un biglietto piegato cade a terra prima che possa raggiungere la superficie di legno.

E se fosse un qualche artefatto oscuro di mio padre? O se fosse destinato a lui? Potrebbe essere maledetto.

Cerco i guanti in pelle di drago nel baule, infilandoli subito così da poter toccare almeno quel pezzo di carta senza entrare in contatto con nessuna maledizione.

Sento il cuore battermi nelle orecchie mentre mi abbasso sulle ginocchia per raccoglierlo.
È ripiegato più volte di quante immaginassi, sembra una pagina strappata da un vecchio quaderno, è gialla e sporca sui bordi.

Lentamente, la apro e una scrittura disordinata ma elegante riempie il foglio.

"Draco Lucius Malfoy,
mi hai proposto la libertà, sono lieto di informarti che ho intenzione di restituirti il favore.
Questo è un diario bidirezionale con cui possiamo discutere dei dettagli logistiche della tua fuga di "prigione".
Come immagino tu sappia, tutto questo deve rimanere segreto, nessuno deve essere a conoscenza di questa corrispondenza.
Mi scuso per la mia fredda accoglienza quella sera ma, come puoi immaginare, ero vicino alla morte e non ero del giusto umore.
Io ho avuto la mia opportunità per fuggire, tu ora hai la tua.
Tuo,
Sirius Orion Black III"

Non può essere.

Indietreggio con la lettera ancora tra le mani fino a cadere sulla poltrona nell'angolo della stanza, rileggendo parola dopo parola per l'ennesima volta, incapace di comprendere tutto questo.

Evoco il diario con le mani tremanti, i guanti ormai dimenticati sul bracciolo alla mia destra, e fisso la copertina logora.

Sta succedendo davvero?

Esitante, apro la prima pagina e ci appoggio la penna, l'inchiostro attraversa la carta ma non ho il coraggio di scrivere nulla.

I Nuovi MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora