49.Dolore

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🍏

"Puoi venire con me?"
Sciolgo una ciocca dei suoi capelli che mi ero arrotolato sul dito.
"Dove?"
"Dimmi si o no"
"Vengo sicuramente con te" borbotto "vorrei solo capirne di più"

Lei si alza e inizia a cercare nei cassetti.
"Vestiti, ti dirò tutto poi"

Testarda Grifona. Sbuffo e torno in camera mia per fare come mi ha chiesto.

Dopo dieci minuti entra nella mia stanza. Senza bussare. Anche lei. Di nuovo.

"Salazar, non so chi è più fastidioso tra te e Theo per questa cosa"

"Sei pronto?" dice ignorando il mio commento.
Annuisco e mi fa segno di seguirla, senza altre spiegazioni.

Ci smaterializziamo e atterriamo in un vicolo.
Siamo a Londra? In quella babbana?

"Ceniamo a casa dei miei genitori"
La guardo sconvolto.
"E non potevi dirmelo prima?"
Le sue sopracciglia si toccano "perché?"
"Salazar, perché? Sto per cenare con i tuoi genitori!"
"Continui a non capire dove sia il problema, li hai già conosciuti"
"Cazzo, sei negata per queste cose eh, prima non eravamo.." non ne abbiamo mai discusso "questo" concludo indicando noi due.
Sventola in aria la mano come a voler cacciare l'assurdità che ho appena detto.
"Non cambia nulla che ora stiamo insieme, lo sanno già"
"Glie lo hai detto?" sbotto confuso.
"Sì, certo"

La seguo sconsolato dentro casa.
Suo padre mi ucciderà.
E invece mi abbraccia. Anche la madre.
Salazar, salvami ora da questo.

Passiamo la cena e il dopo cena a parlare del più e del meno.
"Vai al bagno" sento la voce di Hermione nella testa.
"Perché?"
"Devo fare una cosa, non uscire fino a quando non sarò io a dirtelo"
Visto che non accenno a muovermi lei mi sussurra un "per favore".
Eseguo.

Dopo un bel po' di tempo, molto lungo, esattamente il tempo di contare tutte le piastrelle del bagno due volte, la porta di spalanca.
Hermione è davanti a me con le guance bagnate e gli occhi arrossati.
La inglobo nelle mie braccia.
"Che è successo piccola?"
Piccola? Sul serio? Salazar, ho visto troppi film sdolcinati babbani.
"Andiamo via" mormora prendendomi la mano.
La seguo e quando sto per fermarmi per salutare i suoi genitori, mi tira con più forza.
"Non farlo, non si ricordano più nemmeno chi sia io ora"

Sono congelato.
So esattamente cosa ha fatto, me lo aveva detto al ballo di sua nonna a Capodanno.

Quando siamo abbastanza lontani da casa sua, scoppia a piangere.
Le passo una mano sulla schiena cercando di placarle i singhiozzi.
"Perché lo hai fatto? C'è tempo"
Scuote la festa sul mio petto.
"Non più, non con l'evasione di stamattina, sta diventando sempre più forte"
Fa male. Fa male sapere che è mio padre la causa di tutto questo.
"Mi dispiace per tutto il male che ti ha fatto la mia famiglia"
Porta le sue labbra sulle mie.
"Loro, non tu, non dimenticarlo"

Tornati a casa, andiamo diretti in camera mia.
Non mi ha lasciato la mano.
Arrivati sul letto, si è stretta a me.

"Grazie per essere venuto con me, ne avevo bisogno"

"Ci sarò sempre per te" le ammetto.

Continuo ad accarezzarle la schiena fumo a quando non sento il suo respiro stabilizzarsi.
Le do un bacio sui capelli.
"Sei coraggiosa Hermione" sussurro prima di seguirla tra le braccia di Morfeo.

I Nuovi MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora