7. Succurrere Vitae

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Il calore mi stava avvolgendo, impendendomi di respirare.

Aprii gli occhi doloranti e leggermente gonfi a causa del sonno; tentati di alzarmi, ma il suo braccio mi stringeva contro il suo muscoloso petto.

Stavo soffocando dal calore che egli emanava, ma nello stesso tempo stavo anche morendo di gioia perché con quel gesto dimostrava di volermi realmente bene.

Mille emozioni percorrevano il mio corpo lasciando piccoli brividi sulla schiena.
Cercai di restistere ancora un po' nella speranza che allentasse, seppur di poco, la presa sul mio corpo.

Fu così.

Riuscii piano piano a sgattaiolare fuori dalle sue possenti braccia senza neanche svegliarlo.

Mi alzai in piedi poggiando delicatamente i piedi nudi sul pavimento congelato della camera, ogni passo era un brivido, una leggera scossa percorreva ogni centimetro della mia pelle lasciandomi ogni secondo sempre più desiderosa di prendere un paio di ciabatte, ma ora non potevo e né volevo.

Con quel mio passo lento mi avvicinai all'enorme finestra accanto alla scrivania, aprendola.

La brezza autunnale spezzava il calore della camera accarezzandomi dolcemente il viso e facendomi danzare i capelli su delle piccole ali invisibili a noi uomini.

L'odore della pioggia, delle foglie ormai cadute e l'aria fresca, ma pur sempre penetrante, si facevano spazio nei polmoni bruciandomi leggermente la gola.

Due braccia avvolsero con dolcezza e cautela il mio bacino, avrei riconosciuto quel odore di muschio bianco ed erba bagnata, con qualche piccolo accenno di menta, ovunque.

Perché quell'odore, il suo odore, mi mandava letteralmente fuori di testa.

"Ti piace?" sussurrò con un filo di voce al mio orecchio.

"Molto." questa volta fu la mia bocca a parlare senza un comando preciso.

"Vorresti farci un giretto?" ridacchiò appenna soffiando poi sul mio orecchio.

"E come farei a.. Aspetta, intendi dire.." sorrisi girandomi verso di lui e guardandolo con ammirazione.

"Te lo mostro subito. Allontanati dalla finestra però."

Trascinai i piedi ancora pesanti e congelati a causa del pavimento freddo come il ghiaccio.

Mi allontanai dalla finestra catturando ogni suo minimo movimento fin quando con una piccola e lenta rincorsa si tuffó fuori dall finestra.

In quel momento si senti un forte tuono, come una saetta improvvisa che attraversa il cielo nel bel mezzo della tempesta. Quel rumore fu un misto tra un tuono e uno strappo, e poi, un ululato.

Corsi alla finestra vedendo dove fosse, finché lo vidi.

Un grosso lupo dal pelo bianco e splendidamente lucente, si muoveva altezzoso sulle sue enormi zampe girandosi intorno per mostrare la propria bellezza.

"Non ti atteggiare troppo cane un po' cresciuto, piuttosto aiutami a scendere." mi rivolsi a lui non molto certa che mi capisse, visto che ora non faceva altro che ululare.

Decisi di cavarmela da sola iniziando ad appoggiare i piedi sulle instabili tegole del tetto che sporgevano sotto la finestra della camera.

Mi aggrappai con le mani alla grondaia e mi lasciai cadere per terra atterrando sull'erba soffice del giardino.

Rotolai per un breve tratto sporcandomi i vestiti di terra fangosa e carcando di pulirli il più possibile, facendo solo peggiorare la situazione.

"Bene, atterraggio molto morbido e vestiti splendidamente puliti. Cosa si può desiderare di meglio?" dissi sarcastica salendo sulla groppa di Blake e aggrappandomi al suo pelo morbido che, al contrario di quanto si pensi, era straordinariamente liscio e senza grovigli.

Lentamente misi le mani sotto il suo collo agganciandole, senza eccessiva forza, e appoggiai la testa sulla sua nuca osservando il paesaggio notturno mentre lui prendeva il passo in una lenta camminata.

"Lurido cagnaccio vattene!" alzai di scatto la testa e portando lo sguardo su quella voce che tanto mi era familiare, mia madre impugnava un fucile puntandolo contro Blake.

Ormai era troppo tardi per capire cosa realmente stava accadendo che non ci fu nemmeno il tempo necessario per scappare.

Uno scoppio echeggió in tutta la foresta circostante. Uno sparo.

Il cane non ululava più.

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So che è un capitolo corto, ma era da tempo che volevo aggiornare anche se non trovavo mai il tempo di farlo.

So che alcuni sono rimasti delusi dalla mia "sparizione" improvvisa, se così si può dire, ma non posso darvi torto perché la prima a essere delusa sono io.

Non mi aspetto tutti i lettori che erano quì una volta, ma spero che comunque apprezziate questo capitolo.

Sinceramente non mi aspettavo di aggiornare, non dopo così tanto tempo...

Avevo perso l'ispirazione e il tempo sembrava non aiutarmi affatto.

I tempi liberi si dimezzavano e l'ispirazione sembrava volesse scomparire...

Oltretutto questa storia l'avevo iniziata durante il periodo estivo, quando di tempo libero ne avevo parecchio, e adesso che lo stress scolastico, il tempo dedicato allo studio e le parecchie notti in bianco che ho passato non sembravano aiutarmi...

Spero riusciate a perdonarmi per questo inconveniente...

Un bacio. xx

A Tear of WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora