Bahrain
12 aprile 2021
«Respira, Ann, respira. Fa male, troppo, ma puoi resistere». Mi ripetevo queste parole come un mantra, quasi come se, più le dicessi, più mi aiutassero a convincermene. Ormai mancava meno di una settimana al Gran Premio dell'Emilia Romagna e io avevo deciso che avrei preso parte alla gara. Il medico non era convinto che gareggiare fosse la cosa migliore nelle mie condizioni, perché temeva che le mie gambe potessero non reggere la forza, ma dal punto di vista medico mi stavo riprendendo, sebbene il dolore fosse ancora presente e incessante. Stephan stava cercando di allenarmi nel migliore dei modi, così da non farmi perdere la forma fisica ma neppure da stancarmi troppo. Pierre era completamente ignaro della mia decisione e non lo avrebbe scoperto prima di quel mercoledì di gara. «Cazzo, non ce la faccio». Il dolore era insopportabile. Il mio respiro si fece accelerato e serrai le labbra, quasi potesse aiutarmi ad alleviare la sofferenza. Continuai a sollevare pesi, ignorando quell'orribile sensazione. Sapevo di star rischiando molto. Se mi fossi fatta male in un altro incidente, avrei potuto dire addio alla mia carriera di pilota. Tuttavia, non potevo neppure starmene in panciolle, conscia che quella fosse la mia più grande possibilità di dimostrare quanto valessi. Posai i pesi a terra e mi piegai sulle ginocchia, sistemandovi sopra le mani. «Dovrebbero ritenermi capace già solo per questa follia che sto facendo». Borbottai, per poi passare una mano sulla fronte e iniziare ad incamminarmi verso il bagno, per farmi una doccia rinfrescante. Ero stanca e indolenzita, quindi avevo bisogno di prendermi una pausa. A un certo punto, quando stavo per afferrare l'asciugamano, sentii il mio cellulare squillare. «Che tempismo». La mia fortuna era che il cellulare fosse nella mia camera e non nel salotto, dove mi ero allenata. Mi avvicinai al letto su cui era posto, per poi gettarvi un'occhiata. Pierre. Era una videochiamata. Decisi di ignorarla, per il momento, altrimenti il francese avrebbe capito che mi stessi allenando senza Stephan. Andai nel bagno e, dopo essermi spogliata, entrai nella doccia. Sentivo il cellulare che continuava a squillare, ma sapevo che, da lì a poco, Pierre avrebbe smesso di chiamarmi e avrebbe aspettato che fossi io a richiamarlo. Con lui tutto stava andando a gonfie vele. Ci sentivamo ogni giorno e, quando poteva, veniva anche a trovarmi, lì in Bahrain. Avevamo i nostri alti e bassi, specialmente quando discutevamo del mio ritorno, ma avevamo deciso di non ripetere quanto avvenuto in passato e non lasciare che la nostra testardaggine potesse compromettere, in alcun modo, la nostra relazione. Entrambi sapevamo che era difficile, ma, perché funzionasse, dovevamo mettere da parte le divergenze e cercare di capirci. Fino a quel momento, sembrava che stesse funzionando. La mia più grande paura, e non solo la mia, ma anche di Pierre, era che, una volta tornata in pista, ci facessimo prendere troppo dalla competizione. La nostra fortuna era che non fossimo compagni di scuderia, altrimenti sarebbe stato troppo difficile per entrambi. I rapporti tra compagni di squadra, quando si lotta per un titolo mondiale, si logorano, anche quando vi è un forte legame.
Una volta terminata la mia doccia, uscii e mi coprii con l'accappatoio, prima di dirigermi nella mia camera e aprire l'armadio per scegliere cosa indossare. Quando terminai di vestirmi, afferrai il mio cellulare per richiamare Pierre, ma rimasi sorpresa alla vista del mittente di un'altra chiamata persa. George. Decisi che avrei sentito il francese più tardi, perché in quel momento ero fin troppo scossa e curiosa per non parlare prima con il britannico. Dopo aver premuto il pulsante della chiamata, avvicinai il cellulare all'orecchio, attendendo che mi rispondesse.«Pronto?». Dal suo tono di voce, immaginai che avesse risposto alla chiamata senza neppure leggere il mittente.
«George?».Ci fu un attimo di silenzio da parte sua, quasi non si aspettasse che lo richiamassi.
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All we have is now || Pierre Gasly
Fiksi PenggemarSequel di "Make it Unforgettable" Ann è reduce di un grave incidente che l'ha momentaneamente messa fuori dai giochi, mentre Pierre si ritrova a lottare, nella stessa scuderia, con la persona che odia di più al mondo. La prima dovrà tentare di ritor...