9. Manzo francese

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"Rose sperava che quei momenti durassero per sempre. Avrebbe fatto qualunque cosa per non perdere quei momenti con Pierre."

"Ti piace il film?" Pierre attira la mia attenzione indicando la televisione davanti a noi e io mi limito a scrollare le spalle "Chérie, non sembri molto convinta. Se vuoi possiamo cambiare."

"Scusami... vorrei essere più presente, ma mi sento spenta al momento." per me è sempre molto difficile esprimere i miei sentimenti senza sentirmi in colpa "Comunque mi piace, non ti devi preoccupare."

Mi stringo nella maglia che mi ha prestato, sprofondandoci dentro visto quanto mi sta grande. Mi fa sentire, in qualche modo, protetta indossare i suoi vestiti. Lo so che tutto questo è moralmente sbagliato, visto che ho un ragazzo, ma non posso fare nulla per combattere i sentimenti che nascono in me quando Pierre mi è accanto. È tutto così intenso e passionale, e non posso farne a meno nonostante sia iniziato tutto da così poco tempo e in modo un po' casuale.

"Non mi devo preoccupare?" quasi trasalisce scuotendo la testa più e più volte "Non esiste che tu mi chieda questo. Non riesco a vederti stare male e a fregarmene. J'aime ton sourire."

"Pierre, non lo so nemmeno io perché sto così. Sto bene in tua compagnia, ma da quando sono stata a casa di Lando sento un peso dentro al petto che mi soffoca." una lacrima cade dai miei occhi finendo la sua corsa sulle mie labbra "Mi sento inadeguata. Lo so che ieri mi hai detto che non dovrei sentirmi così, ma non riesco a sentirmi diversamente. Perché se faccio di tutto per sentirmi apprezzata, faccio di tutto per aiutarlo, lui continua a vedermi come se valessi zero?"

"Perché è un coglione. Uno così è cieco ed è irriconoscente. Tu n'as pas tort. Non pensarlo mai, mon douce." la sua mano si posa sulla mia guancia, accarezzandomi dolcemente il viso "Per averti nella mia vita, ho aspettato in silenzio il momento giusto. Pensa tu quanto puoi essere sbagliata." ridacchia come se fosse assurdo anche solo pensarci e questo fa sorridere anche me "Forse è Norris quello sbagliato, perché una persona che ti tratta così non può essere giusta."

"Forse sei di parte, Gasly."

"Ora farò sparire questa espressione triste dal tuo viso. Ho un favore da renderti." sorride in modo malizioso e i suoi occhi brillano all'istante facendo trasparire chiaramente i suoi pensieri. Mi si blocca immediatamente il fiato, mentre lui si alza e poi si inginocchia davanti a me.

"Pierre... che fai?" sussurro appena, sentendo la gola diventare secca, mentre i suoi occhi non vogliono saperne di sganciare i miei. I battiti del mio cuore iniziano a velocizzarsi all'istante quando intrufola le mani sotto la sua maglia che ho addosso. "Oh..." sospiro quando le sue dita accarezzano la mia intimità coperta dal tessuto delle mie mutande.

"Ehi... non ho nemmeno iniziato ancora a fare nulla." mi deride scherzosamente togliendomi l'intimo e gettandolo a terra. "Ti chiedo solo una cosa, come sempre, non trattenerti. Voglio sentire la tua voce spezzata per il piacere e non per il pianto, mon trésor."

Poggia le mani sopra le mie cosce e le allarga ancora di più, lasciandomi completamente esposta ai suoi occhi, ma non mi sento imbarazzata, assolutamente. Vederlo ai miei piedi, mentre si morde le labbra e mi squadra tutta, è maledettamente eccitante.

"Non mi tratterrò." glielo prometto sperando che faccia in fretta perché non ne posso più di questa attesa. È una lenta tortura anche solo leggergli lo sguardo e capire cosa ha intenzione di fare.

"Va bien, ma belle." sorride un'ultima volta poi sento la sua lingua inizia ad assaggiare la mia parte più intima e privata. La muove in modo lento e io, istintivamente, stringo il copridivano con le mani, sentendomi invadere subito dal piacere.

Amour Interdit || Pierre GaslyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora