14. Ascensore

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"Più il tempo passava e più Rose capiva che doveva assolutamente prendere una decisione, perché doveva pensare solo al suo benessere. Aveva già sprecato troppo tempo della sua vita per accontentare gli altri e non sé."

Nel momento in cui mi sono congedata, Lando non ha alzato nemmeno la testa verso di me. Se prima mi sentivo leggermente in colpa ad andare via con Pierre, sapendo che lui è qua, questo suo gesto ha fatto sparire ogni cosa. Perché devo continuare a preoccuparmi di lui che non pensa a me? Non gliene importa nulla di ferirmi, gliene frega solamente di se stesso.

Cammino a passo svelto fuori dalla sala adibita a locale, tenendo il vestito leggermente alzato visto quanto è lungo, fino ad arrivare davanti agli ascensori. Come promesso, Pierre è lì davanti, posato al muro con schiena. Ha il cellulare tra le mani e sta scorrendo il dito sullo schermo con noia, ma nonostante questa sua espressione, ha un aspetto davvero sexy anche ora.

Le maniche della sua camicia sono ancora sbottonate e sollevate, mentre i suoi capelli sono leggermente spettinati, come se ci avesse passato le mani più e più volte.

Mi schiarisco la gola quando gli sono più vicina e lui alza immediatamente lo sguardo, mettendo il telefono in tasca e concentrando tutta la sua attenzione su di me, come se al momento nulla contasse di più.

"Finalmente... ti aspettavo, chérie." Gli accarezzo appena il viso, sentendo la sua barba solleticarmi i polpastrelli, mentre lui mi prende la mano e bacia ogni mio dito, tenendo gli occhi puntati sui miei. È incredibile come anche questo gesto risulti erotico se fatto da lui.

"Ed eccomi qua. Ora sono tutta tua, Gasly."

Sorride malizioso e poi mi prende per mano, schiacciando il bottone sull'ascensore per chiamarlo al nostro piano. Lo vedo impaziente mentre batte per terra la punta del piede e mi lancia occhiate di tanto in tanto.

"Non immagini quanto mi abbia dato fastidio vedere Lando metterti il braccio sulle spalle. Lo so, probabilmente io non dovrei provare nulla di tutto questo, non posso essere geloso di lui perché è il tuo ragazzo, ma lo sono." sbuffa infastidito e sento il cuore stringersi vedendolo così "Non ti merita e ha il privilegio di accarezzarti quando vuole. Poi tutte quelle cazzate sul fatto che scopate e con lui stai bene, mi ha fatto venire voglia di piazzargli un pugno sul viso come l'altro giorno."

Mollo la sua mano e mi metto davanti a lui, gettandogli le braccia al collo e attirandolo verso me. Sospiro sulle sue labbra e cerco di trasmettergli un po' di tranquillità. "Pierre, da quando io e te ci frequentiamo, non ho più fatto nulla con lui. Già prima i nostri momenti scarseggiavano, ma ora non riesco nemmeno a immaginare di fare sesso con Lando. Anche solo quel bacio sulla guancia, mi ha dato fastidio, immagina come potrei sopportare di più." lo bacio dolcemente e lo vedo sorridere per le mie parole "Io pensò continuamente a te, tutto il giorno. Penso alle tue carezze, ai tuoi baci, al modo in cui mi stringi dopo il sesso... penso a quanto tu mi faccia sentire importante e non scontata, cosa che non è mai riuscita a fare lui in questi anni di relazione. Mi fai respirare Pierre, e pensavo che non l'avrei mai più fatto con così tanta naturalezza. Con te non devo pensare a come agire, tu mi apprezzi per quella che sono."

"Non immagini quanto. Sei perfetta, non importa se te lo dico spesso. Tu per me lo sei davvero. Hai tutto ciò che ho sempre cercato. E poi i tuoi occhi mi mandano in fissa. Vedo la purezza, sono così angelici... mi fanno impazzire quando poi li vedo colmi di passione e piacere." passa l'indice sulle mie labbra con lentezza e io sento il mio stomaco contorcersi su se stesso. "Ma princesse, ti terrei stretta a me per sempre, amo il tuo profumo e amo il modo in cui ti rilassi quando sei con me."

Le porte dell'ascensore si aprono proprio nel momento in cui finisce di parlare, perciò mi prende nuovamente per mano e mi conduce all'interno. Mi appoggio alle sbarre sulla parete con la schiena e lui inizia a schiacciare tasti a caso per far partire l'ascensore, prima che mi chieda cosa stia facendo, schiaccia il tasto di blocco e ci fermiamo improvvisamente.

Amour Interdit || Pierre GaslyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora