Il gatto era steso a terra, in fin di vita, e noi gli eravamo sedute attorno. Mami avvicinó le mani al corpicino ferito, e un tiepido bagliore si diffuse, avvolgendolo tutto. In pochi istanti, i tagli si rimarginarono, e il gatto si mise seduto, leccandosi la zampa.
-Grazie, Mami- disse con tono inespressivo, che interpretai come gratitudine.
-Non devi ringraziare me, piuttosto sono state queste due ragazze a salvarti- disse lei sorridendo.
Il gatto si girò verso di noi e, inclinando leggermente la testa, disse:-Grazie mille, Kaname Madoka, Miko Sayaka.-
-Eeh?! Come fai a conoscere i nostri nomi?!- urlò Sayaka.
-Sayaka-chan...- credevo che le sue solite grida avrebbero spaventato la creaturina, ma lui rimase impassibile, con un'espressione serafica.
-In realtà, vi ho condotte fino qui per chiedervi se voleste stringere un contratto con me e diventare delle maghe!- inclinò la testa in modo adorabile.
-Maghe?-non avevo mai sentito parlare di nulla del genere.
-Ci vorrà del tempo per spiegarvi ogni cosa- si intromise Mami- che ne dite di venire a casa mia e parlarne davanti a una fetta di torta?- inclinò la testa nello stesso modo del gatto.
-Be'- dissi ridendo -come potremmo dire di no?-
Mami ci guidò fino a casa sua, in centro città.
Il suo era un appartamento a dir poco lussuoso, e anche molto accogliente, ma era vuoto; viveva tutta sola in quella casa enorme.
Ci sedemmo su enormi cuscini davanti a un tavolo di vetro triangolare, molto moderno, di fronte a una serie di finestre panoramiche; da lì si poteva ammirare tutta la città, mentre il sole tramontava dietro i grattacieli, e la gente si avviava verso la metro e i tram per tornare a casa, dalle loro famiglie.
Anche io, più tardi, avrei avuto una casa a cui tornare; avrei trovato papà che preparava la cena, Tatsuya che giocava in salotto, la mamma, appena uscita dalla doccia e che giocava con lui, bevendo un bicchiere di scotch.
Anche Sayaka, seppur la sua famiglia fosse ben più strana della mia, avrebbe trovato un quadretto simile; Mami, invece, di ritorno da scuola, chi trovava ogni giorno?
Mentre Mami tagliava la torta, osservai meglio il suo appartamento.
Al centro della stanza principale c'era un tavolo di legno rotondo, con una tovaglia di pizzo, e sedie di pelle, alle pareti erano addossate varie credenze, colmi di servizi da tè in stile occidentale, di porcellane finissime; le pareti erano bianche, rendendo la stanza ancora più luminosa, e sugli scaffali erano posati vari libri e vasi colmi di piante.
Mami posò delicatamente davanti a noi una generosa fetta di torta che sembrava appena uscita da una pasticceria francese: ornata con filamenti di cioccolato e fette di fragole, era morbida e saporita.
Anche il tè era dannatamente buono: un tè nero, speziato, diverso dal tè verde tipico giapponese; sapeva di Europa, e delle sue metropoli come Parigi, Roma, Londra; sapeva di un mondo totalmente diverso dal mio.
-Allora, siete pronte? Direi che Sayaka apprezza molto la torta- rise Mami.
-E' buoniffima!- Sayaka era in paradiso.
-Bene, direi che possiamo iniziare.-
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Io, Madoka
Mystery / ThrillerQuesta è la trasposizione in libro di uno dei miei anime preferiti, la storia di un semplice ragazza di 15 anni, Madoka Kaname, la quale viene avvicinata da uno strano essere che ricorda un gatto, Kyubey, che le propone di stringere un contratto con...