Strega delle farfalle

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L'orrido mostro sbatteva le ali di farfalla, ma sembrava non essersi accorto dell'intrusa nella sua tana.

Mami avanzava lentamente, cercando di avvicinarsi il più possibile senza attirare l'attenzione; poi si fermò e, di proposito, calpestò un filo spinato. 

La strega si voltò, e non appena la vide, scagliò verso di lei la poltrona su cui sedeva; nelllo stesso momento, però,  Mami stava già sfoderando due fucili, apparsi dal nulla da sotto la sua gonna, e saltò metri indietro sparando contro l'avversaria, che volò starnazzando in un angolo, evitando i proiettili.

Con la solita eleganza, la mia eroina si tolse il cappello, e fece lo stesso gesto che la vidi compiere il giorno prima: come per cospargere semi, intorno a lei si conficcarono a terra altri fucili a pietra focaia, che lei prese due alla volta e azionò con freddezza. Un espressione neutra era dipinta sul suo viso; non era la stessa Mami che un minuto prima ci aveva sorriso dolcemente.

Mentre le sue mani, i suoi vestiti e i suoi capelli si ricoprivano di polvere da sparo, i suoi occhi dorati sembravano pietra; sparava, gettava via il fucile, ne prendeva un altro, e ricominciava. Una macchina mortale, ma incredibilmente delicata e aggraziata.

La creatura continuava a svolazzare intorno a lei schivando colpi; ma Mami non si era accorta che mentre lei attaccava, la strega aveva già messo in atto la sua trappola: farfalline gialle stavano ricoprendo le gambe della guerriera, appiccicandosi alle calze e immobilizzandola. Arrivarono altre farfalle, che dalle gambe risalirono al ventre, alla schiena, alla vita; ne arrivarono ancora, e ancora, talmente tante che formarono una lungo tentacolo, il cui capo arrivava alla sua nemica.

Sghignazzando, cominciò a menare Mami in aria, mentre lei cercava di liberarsi sparando al lungo tentacolo, senza risultati. Sayaka ed io guardavamo senza fiato.

Urlai quando il mostro la buttò addosso ad una parete, con tanta forza da creparlo.

Mami sembrava svenuta.

"No, no, no, no..." pensai.

"Svegliati, Mami, svegliati..."

La strega la sollevò, inerte, e la portò sopra  quella che doveva essere la sua schifosa testa. La guerriera di luce penzolava nel vuoto, le braccia abbandonate, la testa reclinata.

-MAMIIII! SVEGLIATI MAMII! SVEGLIATII!- urlò Sayaka piangendo.

-Smettila, Sayaka-chan..- ero senza parole, incredula per ciò che stava accadendo davanti ai miei occhi.

-NOO! NOOO!- Sayaka batteva i pugni contro la barriera magica, singhiozzando sempre più forte.

Kyubey ci stava accanto, e non proferiva parola.

-Tranquille, ragazze... non basta così poco per sconfiggermi.-

Dalle crepe del muro, dall'erba, dalle rose circostanti, migliaia di lievi filamenti dorati si levarono, simili a capelli, e circondarono le gambe della strega.

Un paio di occhi dorati brillarono nella penombra, insieme al nastro giallo grano che Mami aveva legato al collo.

In un solo colpo, si liberò dalla morsa del tentacolo e, come per magia, si levò in aria, il nastro stretto in pugno. Con un leggerò movimento del braccio lo attorcigliò, formando una spirale, da cui uscì la più grande pistola a polvere da sparo che io abbia mai visto, così grande da sembrare un enorme cannone.

Mami sorrise.

-...Tiro finale!-

Ricordo solo una potentissima luce dorata. La strega era sparita, lasciando solo un piccolo gioiello appuntito, in cui era incastonata una pietra nera come la pece.

Mami toccò terra con leggerezza, facendo una giravolta in mezzo alle miriadi di farfalle colorate: quando si dileguarono, stava sorseggiando una tazza di tè.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 25, 2016 ⏰

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