30 - Vittoria

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Tra il nulla e l'infinito non v'è alcuna differenza, può apparir assurdo e insensato ma non c'è davvero differenza. Nella testa della signora Mancuso si affollavano mille pensieri su cosa potesse essere successo, ma nessuno che potesse avere un senso. Era ancora imprigionata su quella sedia circondata dal vuoto di quei pensieri: dopo dieci anni dalla perdita del marito avvertì nuovamente quel senso di infinita impotenza. Quasi come fosse un automa si alzò per andare a fare la telefonata, quella telefonata che in cuor suo non voleva né fare né ricevere. Si diresse in cucina, dove c'era il telefono bianco, quello delle telefonate veloci. Posò la mano sulla cornetta e attese di raccogliere la forza necessaria per sollevare quei due o trecento chili di peso. Attese ancora, sperando in cuor suo che da lì a un attimo arrivasse Robbie, che da lì a un attimo suonasse il citofono. Accompagnò quel pensiero con lo sguardo; la mano sul telefono gli occhi sul citofono. E lui, quel vecchio citofono senza cornetta fatto di una griglia e due pulsantini, imbarazzato da quella inaspettata importanza, gracchiò. Per un millesimo di secondo la signora Mancuso pensò fosse un riflesso di suggestione, un millesimo di secondo dopo era in piedi a rispondere: «Robert!»

«Sono Patty, c'è Robert?»

«Patty chi?» si domandò a se stessa la signora senza darsi risposta. Robert aveva pochi amici e tra questi non ricordava di aver mai sentito il nome Patty, nemmeno tra i compagni e le compagne di scuola. Ma non osò chiederlo.

«No, Robert non è in casa. Scusa Patty, perdona la domanda ma... non ho notizie di Robert da ieri: sai dove potrebbe essere?»

Patty fu sorpresa da quella domanda, non conosceva la persona oltre il citofono, immaginava si trattasse della madre di Robert, in verità non conosceva nemmeno Robert, se non fosse per quelle poche e confuse battute che si erano scambiati la sera e la notte precedente. Come poteva dire a quella signora che la sera prima Robert si era fatto di alcool e, suo malgrado, di MD?

«So che questa mattina doveva fare un giro in barca ma ė saltato per un contrattempo. Sono passata per avvertirlo ma lui deve essere già andato lì, probabilmente ritornerà a breve. Glielo dice lei?»

«Certo Patty. Gli dirò che sei passata. Grazie!»

Avrebbe voluto dare uno schiaffo a Robert, se solo lo avesse avuto vicino, ma ben sapeva che se Robert fosse entrato in quel preciso istante non avrebbe fatto altro che abbracciare il suo piccolo ometto con tutta la forza che aveva. I sentimenti della signora Mancuso erano messi a dura prova. Se da un lato era in ansia e delusa per il comportamento irresponsabile di Robbie, dall'altro si sentiva rassicurata dal messaggio portato da quella sconosciuta ragazza. Per dirla tutta, anche se non voleva ammetterlo, era quasi felice di quella "follia" di Robert: lui era sempre stato così riservato sulle sue amicizie, specie quelle femminili, sempre così preciso e responsabile al punto da sembrare più adulto della sua età, sentirlo coinvolto in questa storia di giri in barca e di ragazze che lo cercavano, lo rendeva più "normale"per la sua età.

Vittoria, era questo il nome della signora Mancuso, si era sempre sentita responsabile per gli atteggiamenti da adulto di Robert quasi come fosse una sua colpa. Certo ne andava fiera, lui era sempre stato un bravo ragazzo, dai modi gentili ed educati e per questo ben voluto da tutti. Lei ne era orgogliosa: Robert si era caricato sulle spalle il ruolo di uomo di casa sin da quando aveva sette anni, ovvero da quando suo padre non fece più rientro dopo quella tragica telefonata, proteggendola dai pericoli e dai rischi del sentirsi sola con un bambino piccolo da introdurre al mondo. Robert l'aveva sorpresa crescendo in una notte, privandosi di tutti i sogni e i capricci dell'età dell'inesperienza. Le aveva dato prima coraggio e poi forza con il suo esempio e la sua piccola e maestosa presenza. Ecco perché oggi, Vittoria, poteva anche sentirsi felice nel saper che Robert si comportava, per una volta, con la spensieratezza dei suoi coetanei. Per un attimo ebbe la sensazione di essere cresciuta anche lei, di essere tornata adulta e di poter liberare Robert da quel ruolo così ingombrante.Ma la situazione non era proprio quella che la signora Mancuso immaginava: Robert una ragazzata l'aveva fatta, la sua unica colpa era stata quella di essersi concesso una estemporanea birra, una sola birretta in un pub vicino casa e da lì gli eventi l'avevano portato ad esser nudo, parcheggiato sotto un'auto in sosta. Una situazione difficile da spiegare anche per a se stesso.

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