Intervista a DanielaTroncacci

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Intervista a DanielaTroncacci

Grazie per aver partecipato al nostro Midsummer contest!

Parlaci un po' di te

Sono nata e vivo in un paese della provincia di Roma, anche se la mia anima appartiene a Milano, la città in cui ho vissuto per quindici anni. Ho superato da parecchio l’età dell’adolescenza, ma non credo di essere ancora pienamente adulta. Paurosa per natura, cerco comunque di affrontare ogni novità con curiosità e entusiasmo; per questo, forse, non sono ancora stanca della mia vita da precaria, che mi ha portato, finora, a passare da un’Azienda all’altra, da un ufficio all’altro, senza troppi traumi. Certo, un po’ di stabilità non mi dispiacerebbe, anche per avere un posto tutto mio in cui abitare, appendere quadri e sfoggiare una immensa libreria.

Nel frattempo, mi sono sistemata, con il mio cane, nella mansarda dei miei genitori: l’ideale per scrivere; ho anche una bellissima veduta su campagna e mare.

- Come hai scoperto il mondo della scrittura? Come hai iniziato a scrivere?


Credo di aver scoperto il mondo della scrittura appena presa la penna in mano. Sono crescita in una casa piena di libri e ne sono sempre stata affascinata. Ho scritto la prima poesia in terza elementare per partecipare a un concorso. Intorno ai venti anni ho iniziato a scrivere brevi racconti “terapeutici”, per buttare fuori le mie emozioni, guardarle in faccia e gestirle. Solo recentemente ho deciso di scrivere qualcosa da condividere, magari con un messaggio da comunicare.

- Quali sono le tue fonti di ispirazione?

Senza dubbi, Jo di “Piccole Donne”

- Parliamo della storia che ha partecipato al Midsummer Contest. Come è nata? A chi la consigli?

La mia storia “Pranzo di famiglia” è nata da due “scene” sopraggiunte, come spesso mi accade, poco prima di addormentarmi. In una scena, Alex e Thomas, coppia ancora in formazione, discutono per una incomprensione. Nell’altra, Walter e Godfried, sposati da diversi anni, discutono, anche loro, per una incomprensione. Le due scene hanno un elemento, un “evento” esterno alla coppia, in comune. Allora, le ho unite: ho creato un legame parentale tra Walter e Thomas e vi ho costruito un contesto attorno, insieme ad una serie di situazioni che portano le due coppie a ... scoppiare...

La famiglia si è allargata inglobando fratelli e fratelli di fratelli e si è andata componendo di tante piccole storie. Mi sono lasciata prendere la mano dai personaggi e li ho seguiti nella loro evoluzione. Ad un certo punto, mi sono chiesta dove mi stessero portando; ho esplicitato a me stessa il messaggio che mi stavano comunicando e l’ho utilizzato come linea guida. Così è nato il personaggio di Amelia, ottantenne arzilla nello spirito, ma non nel corpo, che immagina di salire su un palco e di raccontare le vicende della sua famiglia nei mesi precedenti e in quelli seguenti il giorno in cui viene portata in una casa di riposo: quello stesso pomeriggio accade anche qualcos’altro che sconvolge la sua famiglia “larga larga” e che la porterà a ridefinire gli equilibri.

A chi consiglio questa storia? A chi è interessato ad avere altri punti di vista circa la definizione di “amore” e di “famiglia”.


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Nella tua storia esiste un personaggio in cui ti rispecchi? In che modo?

In realtà mi rispecchio in qualcosa di ciascun personaggio, ma quello che più mi somiglia è Myriam, una donna di quarant’anni che soffre di dolori articolari e stanchezza cronica; ha un baule pieno di referti medici, ma nessuna diagnosi precisa. Ha svariati interessi, dal canto al teatro, dalla fotografia al macramè, e vorrebbe fare tante cose, ma non ci riesce. Le dicono che è depressa, o ansiosa, o pigra, persino pazza, ma lei è solo... Non ve lo dico, ma alla fine arriveranno diagnosi e cura e Myriam scoprirà che non è la sola a essere una “malata invisibile” nel nostro Paese. Ecco, tutto ciò è successo a me personalmente.



- Che progetti hai per il futuro? Nuove storie, pubblicazioni, capitoli in più..

Terminare questa storia e revisionarla, sopratutto nella prima parte. Poi, riprendere altre storie incompiute. Pubblicazioni... Mi piacerebbe, ma per ora mi diverto con i miei lettori in wattpad: non sono molti, ma sono costanti e attenti, mi arricchiscono con osservazioni e suggerimenti e mi fanno fare tante belle risate!

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