Intervista a Hoelravenspur

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Intervista a hoelravenspur:

Complimenti, la tua storia ha vinto il primo posto nella categoria Narrativa Storica del Midsummer Contest!

- Parlaci un po' di te

Sono una grande viaggiatrice, tanto che i miei amici mi avevano ad un certo punto ribattezzata “La ragazza con la valigia”! Questa passione deriva dai miei studi linguistici, dalla voglia di esplorare il mondo e non a caso Ulisse è uno dei miei personaggi preferiti, per la sua innata curiosità (assieme alla sua scaltrezza). Altre passioni: la storia, l’opera lirica, il teatro e la storia dell’arte, fosse per me vivrei nei musei e nelle gallerie d’arte. 

 

- Come hai scoperto il mondo della scrittura? Come hai iniziato a scrivere?

 

Ho scoperto la scrittura leggendo. Sin da bambina divoravo romanzi, quando ancora c’era soltanto la televisione e Dickens lo si dava da leggere già alle elementari (per quanto fosse l’edizione ridotta). Questa passione per la lettura mi ha avvicinato ad ogni genere narrativo (storico, d’avventura, poliziesco, horror, ecc.) così come i manga e i fumetti, arricchendomi sia dal punto linguistico sia ampliando le mie conoscenze generali. Così, dopo aver fatto il pieno, ho iniziato a scribacchiare storielle, in particolare le parodie dei film che andavo a vedere al cinema con i miei amici. Poi ho scoperto le fan fiction, un’ottima palestra per far pratica di scrittura e per collaudare il mio stile, finché non mi sono sentita pronta per buttarmi nella produzione di storie originali.

 

 

- Quali sono le tue fonti di ispirazione?

 

Le discussioni, talora animate ma mai superficiali, con la mia compare. Il confronto dei nostri punti di vista su certi argomenti storici mi hanno molto aiutato a meglio affrontare la narrativa storica, così come a superare il blocco dello scrittore.


 

- Parliamo della storia vincitrice. Come è nata? A chi la consigli?

 

Innanzitutto vorrei dedicare questa vittoria a semperinfelix, perché “Non una ferita al core” è nata grazie a lei. Voglio dedicarle la vittoria anche perché, oltre ad avermi quasi sfidata a scrivere qualcosa di diverso -  lei mi ha aiutato procurando il materiale storico e mi ha anche corretto le bozze.

Ambedue siamo appassionate di storia rinascimentale e ci piace discutere su ogni suo aspetto: la vita quotidiana, le biografie dei suoi principali protagonisti, le strategie militari, ecc. L’episodio cardine di questo racconto me l’ha infatti proposto Semperinfelix, in quel periodo in cui stavamo approfondendo il rapporto tra Alfonso d’Aragona ed Ippolita Sforza. Leggendo le lettere degli ambasciatori, quella di Ippolita e tenendo a mente la reputazione del principe aragonese, abbiamo sospettato essere successo qualcosa al di là di una semplice randellata. Così ho mandato, senza impegno, alla mia compare una bozza di trama e lei mi ha risposto: “Mi piace, adesso scrivila.” Ed eccoci qua!

A chi la consiglio? Decisamente a chi piace la narrativa storica e senza pregiudizi, a chi ha lo stomaco forte per via delle scene esplicite e a chi piacciono i personaggi contorti. “Non una ferita al core” è una storia senza redenzione finale, dove regna la gelosia, l’egoismo, l’ipocrisia, eppure vi sono momenti di devozione e amore sincero, soffocati però dal ruolo che i protagonisti ricoprono.

 

- Nella tua storia esiste un personaggio in cui ti rispecchi? In che modo?

 

Fortunatamente in nessuno di loro, sennò corro già a prenotarmi una seduta dallo psicologo! La mia simpatia ciononostante va senza se e senza ma ad Ippolita, una donna davvero eccezionale, che tuttavia ha dimostrato come solo nei romanzi l’amore può cambiare una persona. Citando Leonardo da Vinci: “Se la cosa amata è vile, l’amante si fa vile.”

D’Ippolita mi piace come combini una sincera e profonda devozione all’amore molto passionale nei confronti del marito, sfatando il mito sull’infelicità dei matrimoni combinati. Infatti, l’ambasciatore ferrarese notava come i due coniugi, malgrado le continue infedeltà di Alfonso, anche passata la loro primavera continuassero a dormire assieme, dimostrando un legame molto solido. Il conflitto interiore della Sforza è stato il più delizioso da scrivere, perché pur conscia di aver sposato un adultero mezzo delinquente, lei comunque n’era profondamente innamorata e anche Alfonso l’amava d’ugual passione.

- Che progetti hai per il futuro? Nuove storie, pubblicazioni, capitoli in più …

Continuare con la scrittura, anche se al momento sono in pausa per ricaricarmi. Sto revisionando la storia “Dirupisti Vincula Mea”, ambientata durante il secondo anno della guerra cambraica, nello specifico ai tempi dell’assedio di Treviso, nel settembre del 1511. Protagonista è Girolamo Miani, giovane patrizio veneziano e castellano di Castelnuovo di Quero, e della sua esperienza di prigioniero di guerra da parte dei franco-imperiali, alternandosi a riflessioni ed episodi del suo passato. Uno dei miei lavori più ambiziosi e complessi, insomma!

Ho anche in progetto altre novelle storiche, ma al momento rimangono delle bozze per quando torneranno a visitarmi l’ispirazione e la voglia di mettermi al computer!

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