Intervista a Nate_Silver_

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Intervista a Nate_Silver_

La sua storia si è aggiudicata il primo premio nella categoria sovrannaturale del Midsummer contest


-Parlaci un po' di te

 Nella vita mi dedico principalmente allo studio frequento la facoltà di Medicina e Chirurgia, cosa che non sempre mi permette di dedicare molto tempo alla scrittura. Per il resto, cerco di riempire il mio quotidiano di attività e cose da fare. Ho fatto teatro per sei anni e recentemente ho lavorato come figurazione per alcune fiction Rai. Suono il pianoforte, anche se attualmente studio da autodidatta e con cadenza molto sporadica. Coltivo passioni assidue: sport, scrittura, l’interesse per l’enologia che è una cosa di famiglia. Insomma, sono uno che si dà da fare.

- Come hai scoperto il mondo della scrittura? Come hai iniziato a scrivere? 

In realtà, è iniziato tutto abbastanza presto, alle elementari di preciso. Al tempo avevo un quadernone a righi dove scrivevo decine e decine di racconti, rigorosamente affiancati da disegni appropriati. Il primo vero racconto l’ho scritto alle medie, sulla macchina da scrivere del nonno. Ho abbandonato la scrittura per molto tempo, poi la passione è risbocciata durante il periodo universitario.  

- Quali sono le tue fonti di ispirazione? 

La lista è molto lunga. I miei primi maestri sono stati i classici, lavori intramontabili come quelli di Calvino, Orsenna, Salgari, Verne e, ovviamente, la Rowling. Crescendo sono arrivati i gialli, i romanzi storici (ancora oggi mio grandissimo amore), la saggistica e la narrativa straniera, passando per le riscoperte di Conrad, Poe e Lovecraft (quest’ultimi più incisivi nel modellare la mia passione per l’occulto e l’horror). Spesso anche la mitologia mi offre molti spunti, soprattutto per quello che scrivo.


- Parliamo della storia vincitrice. Come è nata? A chi la consigli? 

Nello stesso modo in cui sono nate molte delle recenti storie presenti su questa piattaforma. Durante la pandemia. E’ stata una riscoperta in tutti i sensi, una vera e propria folgorazione. Spesso desideravo finire quanto più presto la cena solo per riprendere il foglio Word nel punto dove mi ero fermato. Per la prima volta dopo molto tempo, le idee fluivano come l’acqua. Anche il mio stile di scrittura si è molto modificato nella stesura di quest’opera: da denso e prolisso, ho cercato di renderlo più scorrevole e ritmato.

- Nella tua storia esiste un personaggio in cui ti rispecchi? In che modo? 

A dire il vero, ho cercato di spalmare alcuni tratti della mia personalità un po' su tutti i personaggi. Ho dato a Tersicore la lucidità e l’introversione, a Nieve l’impulsività e la dinamicità, ad Alekos l’empatia e la riflessività. Ovviamente, è proprio quest’ultimo quello che sento più affine a me stesso, avendogli affidato anche le redini della narrazione e avendo curato molto la caratterizzazione.  


- Che progetti hai per il futuro? Nuove storie, pubblicazioni, capitoli in più... 

Attualmente sto lavorando ad una revisione COMPLETA dell’opera, che è il progetto che più mi preme portare a termine al momento. Inizialmente, volevo giusto modificare l’incipit e apportare una revisione, ma ho finito per imbarcarmi in una vera e propria restaurazione. Mi piacerebbe scrivere altre opere in futuro, ma adesso è “Anieska” ad avere tutte le mie attenzioni. Chi vivrà, vedrà…

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